ANCORA
DENUNCE CONTRO
GLI
STUDENTI IN LOTTA
Venerdì
6 marzo, tre studenti, camminando per il centro di Firenze, si
imbattevano nella pomposa celebrazione dei 150 anni de “La
Nazione”. A rendere i propri onori al giornale, storico portavoce
della dis-informazione oltre che delle campagne razziste e reazione
di regime, non potevano mancare le alte rappresentanze istituzionali,
dal ministro Brunetta al presidente Napolitano, passando per il
presidente della Provincia e candidato sindaco per il PD a Firenze
Renzi.
Di
fronte alla pacchiana sfilata di sfarzose auto blu, i tre studenti
hanno urlato ironicamente “c’è crisi, he? … Vergogna!”,
manifestando il proprio disprezzo per una tale e provocatoria
ostentazione di lusso da parte delle stesse persone che ogni giorno
ci chiedono sacrifici in nome della famosa “crisi”.
Nel
giro di 30 secondi, la Digos presente sul posto si è scagliata
contro i tre e li ha trascinati con la forza nel vicino palazzo della
Regione, per poi trasferirli in questura. Durante il lungo fermo, gli
è stato impedito di chiamare il proprio avvocato, mentre gli è
stata obbligata una “visita” alla Scientifica, dove sono state
prelevate impronte e scattate foto segnaletiche, nonostante fossero
tutti muniti di documento d’identità.
Verranno
tutti rilasciati più di due ore dopo, con una denuncia per
“Vilipendio alle più alte cariche dello Stato” (278 c.p.),
punibile con pena da 1 a 5 anni di carcere.
Dagli
sviluppi del fermo in questura, e dall’atteggiamento stesso della
Digos, è stato chiaro fin da subito quanto questo avesse ben poco a
che fare con l’irrilevanza del fatto contestato, ma rispondesse ad
una strategia intimidatoria di accanimento contro chi continua a
portare avanti le lotte all’interno delle scuole.
Una
volta in questura, infatti, i fermati sono stati messi a conoscenza
di altre due denunce a loro carico per fatti relativi a due recenti
cortei studenteschi.
Chiaro
è come, tramite denunce, segnalazioni e minacce contro studenti più
attivi nella stagione di lotte inaugurata dalle occupazione
dell’ottobre scorso, si voglia così andare a colpire l’intero
movimento. Un movimento che, a Firenze come altrove, superando alcuni
limiti storici e sviluppando contenuti e pratiche radicali, è
tornato a far paura ai palazzi del potere, rifiutando sempre
elemosine e compromessi.
Come
già successo per le sospensioni alle studentesse del liceo
Michelangiolo, colpevoli di aver partecipato all’occupazione del 10
ottobre al termine di un corteo, ancora una volta le istituzioni
hanno aspettato che le acque si calmassero, con il riflusso del
movimento, per poter poi presentare “il conto” agli studenti,
nella speranza di riuscire a portare avanti i propri disegni
repressivi in tranquillità.
Sta
a noi studenti dimostrare che non saranno delle denunce a fermare il
movimento nato dalle occupazioni di ottobre, rispondendo fin da
subito con il rilancio sempre maggiore della lotta e della
solidarietà.
Alcuni
Studenti Medi
Firenze.
Marzo 2008.
DIGOS?
nemmeno il fascino della divisa!
Meglio denunciato che servo dello stato!