BOICOTTA LE INVALSI: ISTRUZIONI PER L’USO!

BOICOTTA GLI INVALSI

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INVALSI: ISTRUZIONI PER L’USO (Cosa sono, perchè e come boicottarle)

CHE COSA SONO LE INVALSI?

Il 13 maggio tutte le scuole d’Italia saranno coinvolte nello svolgimento dei test INVALSI. Questi consistono in due prove scritte, italiano e matematica, e di un test con domande personali riguardanti lo studente.

PERCHÈ BOICOTTARE LE INVALSI?

Il sito ufficiale delle prove dice:

La VALSIS o “Valutazione di sistema e delle scuole” si propone di rispondere a due finalità principali:

  • rendere trasparenti e accessibili all’opinione pubblica informazioni aggregate sugli aspetti più rilevanti del sistema di istruzione, in modo da poterne leggere il funzionamento;
  • aiutare i decisori politici a valutare lo stato di salute del sistema di istruzione, per sviluppare strategie appropriate di controllo e miglioramento.

Il sistema delle INVALSI è frutto di un processo di cambiamento del sistema scolastico, ispirato al modello anglosassone, che vede la scuola più come uno strumento per forgiare le future menti lavorative che per la crescita culturale dei ragazzi. Infatti cercare di accertarne lo stato di salute risulta funzionale per curare dove il sistema è poco produttivo, valorizzando non tanto il pensiero libero e creativo, quanto quello nozionistico e produttivo.

Il pensiero di questi test è in linea con la loro struttura: allo studente è chiesto di rispondere ad un test a risposta multipla senza la possibilità di sviluppare un pensiero indipendente e critico. Non viene visto come fine lo sviluppo del ragionamento ma solo la risposta a determinate domande, tanto che per preparasi a questi test basta farne tanti per capire la logica delle domande e i “tranelli” presenti e la risposta diventa meccanica!!

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Ogni ragazzo è rappresentato da un codice a barre, non ha un volto, una storia, una sua personalità e un suo percorso; perchè questi non interessano a chi ricerca, nella formazione di nuovi individui, il profitto. Basta pensare al fatto che non si tiene conto delle diversità di rapporto che ogni studente può avere rispetto ad un test scritto invece che ad una prova orale, o alle potenzialità che ognuno esprime in modi e su argomenti differenti. Tutti i tipi di indirizzi hanno le stesse prove e richiedono le stesse competenze in materie come l’italiano e la matematica che, ovviamente, saranno più curate nei licei che negli istituti tecnici, non considerando le materie artistiche o umanistiche che possono essere ugualmente parte integrante della formazione dello studente. Inoltre coloro affetti da DSA (disturbi specifici di apprendimento) non hanno alcun tipo di facilitazione nello svolgimento delle prove e gli alunni disabili vengono addirittura allontanati dalle classi.

Le INVALSI non rappresentano che una sfaccettatura del processo di aziendalizzazione che la scuola sta subendo. Infatti questa logica può essere paragonata a quella che si crea sul posto di lavoro, dove l’importante diventa esclusivamente lo svolgere una mansione ben precisa e veloce in modo da raggiungere il miglior profitto, insomma, la mentalità capitalista. Una mentalità che vede nella standardizzazione del pensiero uno dei suoi punti di forza, infatti lo studente viene omologato di fronte ad uno stesso obiettivo di cui si richiede esclusivamente il punto di arrivo e non la diversità nel percorso.

Le capacità dello studente vengono riassunte nella pura e semplice nozione e vengono trasformate in una valutazione anche all’istituto e al lavoro quotidiano che ogni giorno professori e studenti svolgono. Con la valutazione delle prove si ottiene una classifica degli istituti in base ad una media delle valutazioni che devono risultare entro un 50% di risultati medi, 25% di risultati inferiori alla media e 25% di risultati superiori. Si instaura così, tra gli studenti dei vari istituti, la logica competitiva tanto richiesta dal mercato oggi, per aggiudicarsi un posto al di sopra della media nazionale, alimentando quel germe, insito già della valutazione, che porta lo studente al raggiungimento passivo del sei più che ad un apprendimento attivo e ad una crescita personale e collettiva.

In parallelo lo studente diventa merce, infatti gli istituti che ottengono punteggi più alti saranno poi quelli in cui gli investimenti saranno maggiori. Questo porterà esclusivamente alla formazione di scuole di serie “A” e scuole di serie “B” accentuando il classismo e radicando nella mentalità dello studente la logica meritocratica, in cui la parola merito diventa sinonimo di omologazione, competizione e produttività.

L’ultima parte di questionari e dedicata alla compilazione di un “portfolio dello studente”, una sorta di schedature dello studente, con domande che costituiscono un vero e proprio assalto alla privacy e che servono a creare un profilo dove ne emergono la condizione sociale e familiare. Da notare come infatti le prove si collochino nei momenti di svolta per il percorso di formazione dei ragazzi: quinta elementare, terza media e seconda liceo.

Quella che prima era un’ipotesi ora è una certezza: questi test affiancheranno la terza prova dell’esame di maturità, rischiando di diventare così un riferimento per le aziende che devono assumere i giovani e una valutazione per l’ammissione alle facoltà. Si chiude il ciclo in cui il ragionamento nozionistico e la “logica INVALSI” accompagnerà il ragazzo dalle elementari fino alla maturità.

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Questi quiz da settimana enigmistica, più che per una scuola superiore, non rispecchiano l’intelligenza dello studente e non possono sicuramente farsi carico di mostrare quali siano gli aspetti della scuola che non vanno. Quello che ci fanno capire è la logica e gli interessi che si cercano di valorizzare nella scuola di oggi: non ci si chiede quali siano le esigenze reali di cui lo studente ha bisogno e nemmeno la sua opinione libera e critica; si ricerca lo studente preparato ma docile, che potrà diventare il giovane lavoratore flessibile e sfruttato, che compete per arrivare più in alto degli altri.

 

QUALI SONO I RISCHI?

Nonostante il Ministero abbia presentato agli istituti le INVALSI come obbligatorie non esiste nessuna normativa che permette al docente di valutarle o impone all’alunno di svolgerle. Inoltre come è scritto nel manuale del somministratore : “spiegare agli alunni che debbono cercare di impegnarsi a fare il meglio possibile , che non debbono in nessun modo cercare di copiare o suggerire le risposte, dicendo loro, se ritenuto opportuno,che non verrà dato alcun voto per lo svolgimento della prova”. Infatti una contraddizione delle INVALSI è che, se queste prove vengono presentate come anonime, il docente non dovrebbe essere in grado di valutarle! Affinché queste prove non siano valutate, i professori possono opporsi a coloro che le considerano come un compito in classe, facendo invalidare gli scrutini.

COME BOICOTTARLE?

  • Cancellare il codice a barre: il numero identificativo che è presente sui test simbolo della spersonalizzazione dello studente e che tuttavia non garantisce l’anonimato.
  • Barra tutte le crocette in modo da invalidare la prova
  • Attacca l’adesivo sui test

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BOICOTTA LE INVALSI

BOICOTTA IL SISTEMA!

Rete dei Collettivi Fiorentini

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#13 MAGGIO: BOICOTTA LE INVALSI

Anche quest’anno per le seconde classi si terranno le prove INVALSI. Quella che prima era un’ipotesi ora è diventata una certezza: i test affiancheranno la terza prova dell’esame di maturità a partire dal prossimo anno. Questa tipologia di valutazione rigida e standardizzata non solo continua a non corrispondere al progetto formativo adottato dalle scuole, ma sempre di più condiziona l’insegnamento stesso.

Ci viene imposto un modello di scuola omologante, nel quale il fine non è la formazione personale, ma l’allenamento a quiz privi di valore culturale. Per affrontare questi test non è necessario il pensiero critico: attraverso semplici crocette si pretende di valutare il metodo di insegnamento dei docenti e le conoscenze degli alunni. Grande contraddizione delle prove invalsi è l’anonimato, infatti, sebbene apparentemente l’indagine sia solo di tipo statistico, ad ogni alunno è attribuito un codice a barre dal quale si può risalire al singolo.

I risultati così ottenuti forniscono la base per la realizzazione del Sistema Nazionale di Valutazione: si verifica un fenomeno di schedatura di massa volto a favorire esigenze di mercato e competizione fra scuole.

13 MAGGIO BOICOTTA LE INVALSI!

-cancella il codice identificativo

-il boicottaggio non può essere sanzionato e gli scrutini sono invalidabili in caso di utilizzo delle prove per la valutazione individuale!

 

                    17 MAGGIO H15 PIAZZA S. MARCO

Scendiamo in piazza contro lo sfruttamento, per un altra società!

NO TIROCINI, APPRENDISTATO, PRECARIETA’ E INVALSI!

 

volantinoword

 LE MENTI NON SONO VASI DA RIEMPIRE

MA FUOCHI DA ACCENDERE!

 

 

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25 APRILE: CORTEO STUDENTESCO ANTIFASCISTA! Ricordare la Resistenza di ieri. Combattere il fascismo di oggi!

CORTEO STUDENTESCO ANTIFASCISTA H15 IN PZZ S MARCO!!

antifà 25 copiaCogliendo l’occasione del 25 aprile, come studenti autorganizzati, vorremmo fare una riflessione sull’ importanza di essere antifascisti. Il fascismo è un modello politico autoritario emerso in un periodo di crisi simile a quello che stiamo attraversando oggi. Nasce con rivendicazioni politiche nazionaliste e populiste per difendere gli interessi delle classi più abbienti dalle pericolose lotte popolari. L’obiettivo delle estreme destre è quello di supportare il potere nel mantenimento dell’ordine sociale. Chiunque voglia cambiare la società in cui viviamo dovrebbe opporsi al diffondersi di idee razziste e conservatrici.

E’ importante per ogni studente che si identifica nei valori dell’ antifascismo salvaguardare le proprie scuole e non restare indifferenti davanti alle loro provocazioni, cacciandoli ogni volta che si presentano a volantinare, perché non possono e non devono avere legittimità all’ interno delle città e, soprattutto, delle scuole. Invitiamo tutti coloro che si riconoscono nei valori della resistenza e dell’ antifascismo a scendere in piazza con noi!

H15 PIAZZA S.MARCO

IERI PARTIGIANI, OGGI ANTIFASCISTI!

 Ecco l’evento su facebook (https://www.facebook.com/events/834858516531059/?fref=ts)

Rete dei Collettivi Fiorentini

Il corteo terminerà in piazza s spirito dove a seguire ci sarà la giornata in piazza organizzata da Firenze Antifascista, riportiamo qua sotto il comunicato e il volantino della piazza del 25 Aprile.

L’IPOSCRISIA DI ESSERE ANTIFASCISTI SENZA ESSERE ANTICAPITALISTI!

Firenze Antifascista ritiene che sia imprescindibile rimettere a fuoco quale sia il ruolo del fascismo in questa fase per meglio combatterlo ed organizzarsi di conseguenza.

Pensiamo che il fascismo non possa esser ridotto ad un problema culturale, al frutto di ignoranza e assenza di memoria storica ma che sia il prodotto dei rapporti materiali che si sviluppano all’interno della crisi. Il fascismo, storicamente, non ha rappresentato una rottura con il sistema capitalista, ha anzi innalzato il livello di sfruttamento dei lavoratori, di controllo sociale e di autoritarismo e non rappresenta altro che una forma di gestione delle istituzioni politiche ed economiche di cui il capitale può dotarsi in una determinata fase storica. Il fascismo oggi non rappresenta un pericolo per le istituzioni democratiche che anzi, in alcuni casi, lo scelgono come mezzo per contrastare forti mobilitazioni sociali come accaduto in Grecia con Alba Dorata o all’interno dello scontro imperialista come avvenuto in Ucraina dove i neonazisti sono stati addestrati e finanziati dalle stesse istituzioni dell’Unione Europea oltre che dagli USA e della NATO. NAR e Ordine Nuovo in Italia, Alba Dorata in Grecia e ora Settore Destro in Ucraina, sono solo alcuni esempi di come lo Stato, in una determinata fase, arruoli queste strutture tra le proprie fila, per poi ridimensionarle se non addirittura reprimerle nel momento in cui esse esauriscano il loro ruolo. Il fascismo agisce quindi per conto del capitale a difesa dei suoi interessi al pari di altre forze e apparati dello Stato come le forze di polizia, la magistratura e la propaganda mediatica: livelli sicuramente diversi ma che agiscono con una propria coerenza verso un medesimo obiettivo.

La violenza poliziesca continua a colpire tutte quelle esperienze che rappresentano dei punti di riferimento nelle lotte, siano esse antifasciste, operaie o contro lo sfruttamento e la devastazione del territorio: una violenza che si traduce in una metodica militarizzazione del territorio, manganellate, denunce e arresti. Fra i nomi di quelli che oggi addestrano le forze dell’ordine ritroviamo chi ha costruito la propria carriera a partire dalle torture contro i militanti politici negli anni ’80 passando per i fatti di Napoli e Genova nel 2001: non sono forse le stesse istituzioni democratiche ad aver premiato “i loro uomini” per il lavoro svolto? La magistratura invece convalida arresti, dispone continui trasferimenti in regimi di alta sicurezza e condanna a decine di anni di carcere militanti e attivisti colpevoli di non voler abbassare la testa di fronte alle imposizioni di questo sistema.

La ”cultura della legalità” che si accompagna alla retorica della “difesa delle istituzioni democratiche” non ha fatto altro che avvallare e legittimare il loro operato che si trattasse di azioni repressive contro militanti politici o quotidiani “abusi in divisa” commessi durante i fermi di polizia per strada, nelle caserme o nelle questure, il tutto coperto dalla più totale impunità.

Ma se questo piano culturale viene fatto proprio in modo acritico e opportunista anche da parte di alcuni settori “di movimento” oltre che dalla sinistra istituzionale, per quanto ci riguarda non possiamo che considerarlo un ulteriore attacco ai valori e alla pratica dell’Antifascismo. Cosa significa “legalità” se non l’accettazione della Legge imposta dallo Stato? Chi oggi sostiene la “legalità”, come può esser solidale nei confronti di chi per esempio occupa una casa? Come può pensare di combattere le leggi antisciopero? Come può dire NO alle scelte degli stessi che legiferano e determinano cosa sia “legale” e cosa “illegale”? Secondo quale logica ci si riempie la bocca con i valori della Resistenza Antifascista ma si definiscono “terroristi” o “violenti” coloro che oggi lottano contro la stessa miseria, sfruttamento e repressione contro cui si sono sollevati i Partigiani di ieri?

Gli antifascisti nel proprio agire non possano prescindere da questo piano e devono porsi il problema di come ribaltarlo. L’Antifascismo non può che maturare e svilupparsi all’interno delle lotte dei lavoratori e di tutti coloro che si battono per una società che superi la logica dello sfruttamento e della guerra. In caso contrario diventa retorico ed inutile alla causa degli oppressi nel loro percorso di emancipazione e liberazione. Solo così l’Antifascismo ed i suoi valori – solidarietà, internazionalismo e lotta di classe – diventano un’arma nelle mani delle classi subalterne nella lotta contro il capitalismo.

CI CHIAMAVANO BANDITI, CI CHIAMANO TERRORISTI, IERI PARTIGIANI OGGI ANTIFASCISTI

Firenze Antifascista

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25 APRILE 2014 in Piazza S. Spirito

 A partire dalle ore 15.00 banchini informativi, musica, interventi, cibo e bevande.

Alle ore 17.00 CORTEO fino a Piazza Tasso e ritorno in S. Spirito

Alle ore 20.00 CONCERTO con

MENESTRELLO

IVANOSKA

MALASUERTE FI-SUD

(https://www.facebook.com/CpaFirenzeSud/photos/gm.1411125745820401/748776915146542/?type=1&theater)

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FESTA STUDENTESCA#18 APRILE @CPA FI-SUD

                    SOSTIENI LA LOTTA!


festa studentesca

H15 TORNEO DI CALCETTO (sottoscrizione 1euro a persona)

H21CENA POPOLARE

H23 CONCERTO CON:

-SKYHURT (hard rock)

-BEYOND THE GARDEN (alternative rock)

     -FREE JUMBO DUB SELECTA(Dub/DnB)

-BORROKADJ (djset ska combat)

-BACKSTREET COIS (djset trash)

Durante la serata sarà presente un banchino studentesco con materiale informativo sulle prove invalsi!

Festa benefit per le spese legali della Rete dei Collettivi Fiorentini

CENA E CONCERTO A PREZZO POPOLARE

_Rete dei Collettivi Fiorentini
_Collettivo Ska Galileo
_Collettivo Sum (studenti uniti Michelangiolo)
_Collettivo Autorganizzato Machiavelli-Capponi

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#CortileLibero: al Capponi gli spazi si conquistano!

A inizio anno scolastico, ci era sembrato opportuno riflettere sull’evoluzione del controllo sociale e dell’organizzazione degli spazi all’interno delle scuole. Nonostante lo scetticismo iniziale sulla questione, il discorso sta evidentemente facendo breccia nelle classi di licei e istituti fiorentini. Ad esempio, all’Istituto Agrario gli studenti hanno occupato contro la chiusura durante orario scolastico degli spazi aperti. Al Galileo gli studenti hanno dovuto invece affrontare la cacciata del collettivo S.K.A. dalla scuola. Al Capponi gli studenti si sono trovati per tre mesi privati del cortile, e ad un certo punto si sono rotti il cazzo: ecco il loro contributo.

cortilelibero“Il 12 Dicembre inizieranno i lavori per la messa in sicurezza del cortile del Capponi”, così ha detto al telefono l’architetto della Provincia, per rispondere alle pressioni messe dai tre giorni di mobilitazione appena conclusi. Per raccontarli bene dobbiamo quindi tornare un pò indietro.
Per tanti anni, nonostante le condizioni non ottimali, il cortile di scuola è stato aperto e rappresentava un importante luogo per la socialità all’interno della scuola. Qui infatti tanti studenti confluivano a ricreazione sapendo di poter incontrare tante altre persone.
A Settembre, al nostro rientro dopo un’estate in cui si era parlato di un imminente divieto di fumo nelle scuole, la coincidenza ha voluto che la Provincia decidesse di chiudere lo spazio causa rischio crolli di pezzi di cornicione. Alle richieste degli studenti, nessun inizio dei lavori ha mai dato una risposta.
Dopo quasi tre mesi, Martedì 3 Dicembre capponcini e capponcine hanno trovato uno spiraglio in cui urlare finalmente la propria rabbia. Una porta lasciata aperta e decine di persone si sono riappropriate del proprio spazio, infrangendo il divieto. Un’azione spontanea in cui l'”irruenza”, la “prepotenza” degli studenti ha risposto alla vera prepotenza: dall’introduzione del divieto di fumo gli studenti italiani si sono visti sottrarre molti spazi, basti pensare che a Firenze gli studenti dell’Istituto Agrario stanno occupando poichè privati dello spazio all’aperto o che in tante altre scuole sono stati chiusi preventivamente i cortili. Una situazione grave, poichè in tantissimi istituti superiori i cortili sono il centro della socialità a ricreazione. Tutto questo è però coperto dalla facciata “salutista” data dall’introduzione del divieto di fumo.
Queste istituzioni sono le stesse che veicolano i fondi per le tecnologie (LIM, tablet, registri elettronici) ma sono incapaci di provvedere ai lavori di manutenzione degli edifici. Ma davanti alla loro ipocrisia, dalla nostra parte si da parola al protagonismo studentesco. Infatti dopo il primo giorno di “liberazione” del cortile (#cortilelibero), ancora il 4 e il 5 Dicembre si è continuato, facendo pressioni sulla dirigenza scolastica e riappropriandosi del cortile ad ogni intervallo. In maniera totalmente spontanea, fortificati dalla coscienza di essere uniti e convinti. E ABBIAMO VINTO. Il 12 Dicembre dovrebbero iniziare i lavori, a dimostrazione che quando ci si impegna, tramite l’azione diretta e l’autorganizzazione, LA LOTTA PAGA.
… ci riaggiorniamo il 12!

RIAPPROPRIAMOCI DEI NOSTRI SPAZI
RIAPPROPRIAMOCI DEI NOSTRI BISOGNI

Collettivo Autorganizzato Machiavelli-Capponi

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Trasporto, casa, salute: vogliamo tutto!

fgzfgTogliamo gli occhi dalle lavagne, volgiamoli fuori dalle finestre. Cosa vedremo? Una città strana, in cui si alternano persone, auto, merci. Una città che pedonalizza ma privatizza il trasporto pubblico, una città che caccia i propri abitanti ma accoglie i turisti, una città che brilla ma nasconde i propri rifiuti dalle vetrine lussuose. E’ il profitto che detta legge.
Nelle scuole ciò che impariamo non è promosso da “un’ideale puro” che vede la cultura come massima realizzazione dell’uomo, ma da un’ideologia che punta sempre e solo all’accumulazione di ricchezze. Così come il nostro diritto alla formazione di una coscienza critica, davanti al denaro tutto è sottomesso: il diritto al trasporto pubblico gratuito, il diritto ad avere un tetto sopra la testa, il diritto a vivere in un ambiente che non avvelena e uccide.
E quindi, come nelle scuole vive e brucia la resistenza studentesca contro l’avanzare di eserciti di automi, anche nelle lotte che si agitano in città una folta schiera di persone si batte per assicurarsi presente e futuro.
Parliamo di lavoratori ATAF, che contro un’azienda ormai privatizzata, continuano ad affermare il primato dei bisogni delle persone (lavoratori e utenti del servizio) e quindi la necessità di evitare in tutti i modi la lenta dismissione cui la privatizzazione porterà: aumento dei biglietti, taglio delle linee, riduzione dei posti di lavoro.
Ci riferiamo anche al Movimento di Lotta per la Casa, composto da sfrattati e solidali, che in questo periodo affronta un’emergenza abitativa grave che ogni giorno bussa alla porta di cinque famiglie per sfrattarle dalle proprie abitazioni, cioè espellerle con la forza pubblica a causa del mancato pagamento dell’affitto.
E la storia riguarda anche i movimenti in difesa della Piana, che si oppongono da anni alla costruzione dell’inceneritore a Case Passerini, il cui progetto simbolizza l’insostenibilità dell’attuale produzione di merce e smaltimento dei rifiuti, e dell’aeroporto a Castello, dannosi per l’ambiente e per la salute.
Le scelte di chi governa remano in direzione totalmente contraria rispetto ai bisogni.
Ciò che sta avvenendo oggi è soltanto la fase preparatoria del futuro in cui noi, che oggi siamo studenti e studentesse, dovremo essere adulti.
Si sta delineando un conflitto che non possiamo più ignorare e in cui dobbiamo scegliere dove schierarci.
Voi che fate? NOI SIAMO DALLA PARTE DI CHI LOTTA OGNI GIORNO PER UN PRESENTE ED UN FUTURO MIGLIORI.

DA GIOVEDÌ 5 DICEMBRE AD OLTRANZA: LAVORATORI ATAF IN SCIOPERO IN VIALE DEI MILLE
VENERDÌ 6 DICEMBRE H9.30 PRESIDIO DEL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA SOTTO LA PREFETURA (VIA CAVOUR)
SABATO 7 DICEMBRE H14.30 CORTEO CONTRO LE NOCIVITA’ PARTENZA DAL PIAZZALE DELLA MOTORIZZAZIONE (OSMANNORO). APPUNTAMENTO STUDENTESCO ORE 13.45 ALLA FERMATA ALAMANNI STAZIONE DELLA TRAMVIA PER PRENDERE INSIEME IL BUS 30!

TRASPORTO PUBBLICO!
CASA PER TUTTI!
BASTA NOCIVITA’!

 

Collettivo Autorganizzato Machiavelli-Capponi

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