Maggio ’99, Firenze. Una manifestazione di 3000 persone contro la guerra in Jugoslavia, promossa dal governo D’Alema, decide di concludersi sotto il consolato americano. Lì i manifestanti sono accolti dalla celere, che li carica a suon di calci di fucile e lacrimogeni altezza uomo, ferendone alcuni e mandando una ragazza all’ospedale. Dopo le identificazioni sono arrivate le denunce, e dopo le denunce la condanna di primo grado per 13 dei manifestanti: 7 anni di carcere per resistenza aggravata. Non bastano le botte, per educarli tutti è necessario anche questo.
La Rete dei Collettivi dà la sua piena solidarietà ai compagni che saranno processati in appello il 5 novembre. Compagni che si trovano a dover combattere con le stesse logiche che colpiscono anche noi: le 2 studentesse del Michelangiolo sospese dal preside Primerano nel 2008 per avere occupato, perquisizioni e denunce ripetute negli anni su un ristretto numero di studenti per tentare di intimidirli e di fargli chinare la testa. Nell’ultimo mese abbiamo visto anche il divieto di concentramento in San Marco per mano del nuovo prefetto Padoin, identificazioni e minacce di massa da parte della polizia, e Primerano che tornato all’attacco decide di denunciare 22 studenti per un blocco della didattica mai esistito.
Loro ci provano per l’ennesima volta, noi continueremo sempre e comunque a rispondere e contrattaccare!