da La Stampa:
ATENE – Lo scontro con gli anarchici si accende dopo la morte di una ragazzo
Proseguono senza sosta gli episodi di guerriglia urbana scatenati
ieri in Grecia dalla notizia dell’uccisione di un ragazzo quindicenne
da parte di un agente di polizia. Centinaia di persone hanno
manifestato durante la notte nel centro di Atene e in altre città per
protestare contro la morte di Andreas Grigoropoulos, ucciso da un colpo
d’arma da fuoco sparato da un poliziotto, che ha reagito al lancio di
sassi e bottiglie incendiarie contro una pattuglia delle forze
dell’ordine. Questa mattina alcuni gruppi di giovani con il volto
coperto hanno lanciato molotov contro la polizia ad Atene: gli agenti
hanno risposto con gas lacrimogeni. Intanto, le principali facoltà
universitarie della capitale greca sono state occupate, mentre la
sicurezza sta cercando di isolare il centro città. Il ministro
dell’Interno, Prokopis Pavlopoulos, ha presentato le sue dimissioni ma
il capo del governo greco Costas Caramanlis le ha respinte. Pavlopoulos
ha parlato di «episodio isolato», ma si è detto «profondamente
rammaricato a nome del governo» per la morte del giovane ateniese.
Pavlopoulos ha garantito inoltre che, dopo la dovuta inchiesta sul
caso, il responsabile del decesso del giovane subirà «una punizione
esemplare».
L’incidente che ha causato la morte del giovane Grigoropoulos ha
avuto luogo ieri sera, intorno alle 20 italiane, nel quartiere
Exarchia, vicino all’università. La vittima apparteneva ad un gruppo di
una trentina di giovani che aveva lanciato pietre e diversi oggetti
contro un veicolo che trasportava due poliziotti. Uno di loro è uscito
dal mezzo ed ha fatto fuoco in direzione dell’adolescente, raggiunto da
tre proiettili. Il giovane, apparso subito grave, è deceduto in
ospedale. Centinaia di cittadini incolleriti, per la maggior parte
abitanti del quartiere, sono scesi subito in strada per protestare
contro l’iniziativa dell’agente, il governo di destra di Costas
Caramanlis e il ministro dell’Interno, Prokopis Pavlopoulos. Intanto la
notizia della morte del quindicenne greco è giunta in altre città del
paese, dove centinaia di persone si sono unite alla protesta. Decine di
giovani hanno appiccato il fuoco davanti alle sedi di alcuni istituti
bancari e una ventina di automobili sono state incendiate nel centro di
Atene, Salonicco e Patrasso. Violenti proteste hanno avuto luogo anche
nelle città di Komotini e Ioannina. «L’aria è veramente irrespirabile»,
ha confessato un testimone ad Atene. «Sembrano scene tratte da un film
di guerra», ha aggiunto.
Secondo un bilancio provvisorio della polizia, sono stati riportati
danni in almeno 17 agenzie bancarie di Atene e 5 di Salonicco, così
come in alcune attività commerciali delle due città. Ad Heraklion,
nell’isola di Creta, tre succursali di un istituto bancario sono state
danneggiate e bombe molotov sono state lanciate contro la sede della
prefettura. A Patrasso alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie
incendiarie sull’edificio che ospita la Direzione della polizia. Il
capo del commissariato di Exarchia e i due poliziotti implicati
nell’incidente sono stati sospesi, secondo l’Agenzia di stampa di
Atene. Pavlopoulos, da parte sua, ha invitato i gruppi per i diritti
umani e le organizzazioni di sinistra, che manifesteranno nel
pomeriggio di oggi nella capitale greca e a Salonicco, a non lasciarsi
andare «ad atti estremi». Il Partito socialista all’opposizione ha
condannato l’uccisione dell’adolescente, attribuendone la
responsabilità «ai dirigenti politici e alla polizia».