La prima assemblea della Rete dall’inizio della scuola si terrà Martedì 15 in Piazza D’Azeglio alle ore 15.
In caso di diluvio universale…l’assemblea si svolgerà all’interno della biblioteca delle Oblate.
La prima assemblea della Rete dall’inizio della scuola si terrà Martedì 15 in Piazza D’Azeglio alle ore 15.
In caso di diluvio universale…l’assemblea si svolgerà all’interno della biblioteca delle Oblate.
Sta iniziando un nuovo anno. La Gelmini è ancora sulla sua poltrona. Il governo marcia a passi serrati per la completa fascistizzazione. Le scuole sono lì, intonse, grigie e autoritarie….Stiamo per riempirle con i colori della lotta!

Ce lo ricordiamo quando in Marzo si vantava di aver "contenuto la rivolta", lo vediamo adesso, in un periodo in cui il governo sta palesemente decidendo di "superare la crisi" tagliando sui posti di lavoro, ancora a frenare la lotta e ad inchinarsi al padrone di turno. Il carissimo Epifani incontra la Mercegaglia, onorando uno dei riti che più lo stuzzicano: il tavolino di concertazione con confindustria.
Si sprecano le solite paroline vuote di significato, le "volontà di costruire percorsi comuni", si "chiedono risposte" e poi si passa ad infamare le lotte attuate negli ultimi tempi da operai e insegnanti. Che la CGIL non avesse nulla di contrapposto alle politiche speculative lo sapevamo già, ma la faccia tosta di chi pensa di rappresentare i lavoratori per poi fregarli quotidianamente sta diventando un po’ troppo dura da digerire…
14000 dei 19000 posti di lavoro nelle scuole che saranno tagliati dal governo nell’anno 2009/2010 saranno al sud. E si comincia a delineare una realtà molto diversa da quella che volevano propinarci Bossi & co. Una realtà che conferma le bugie dei padroni che ora ci comandano, bugie che ci volevano dimostrare l’inettitudine generalizzata dei meridionali rispetto all’alto e impegnato borghesismo legalitario dei grandi uomini d’affari del nord. Ma soprattutto quelle bugie che volevano proporre gabbie salariali per abbassare stipendi sempre più bassi, affermando il presunto agio in cui si viveva dal Lazio in giù. Ovviamente noi vediamo una realtà molto diversa, una realtà in cui i governi occidentali sono sempre più impegnati a sfruttare paesi più poveri ed ogni governo impegnato ad impoverire le sue zone più povere (e via dicendo…). Qui si toglie il terreno sotto i piedi ai lavoratori, si abbassano i salari, si aumentano i prezzi, si aumenta il controllo e la repressione e poi si licenzia. E’ la vita del precario, la vita dello sfruttato, italiano o nordafricano che sia.
Se un anno fa ancora non venivano avvertite fino in fondo le politiche classiste del governo da parte di molti insegnanti precari (supplenti e non), contrastando i nostri scioperi e le nostre occupazioni, adesso la protesta è iniziata anche per loro ed è necessario portarla avanti fino al raggiungimento degli obiettivi, svuotata di ogni interesse corporativo. Sono ancora sul tetto del provveditorato di Benevento le sette insegnanti precarie e rilanciano il metodo INNSE. Le proteste aumentano in tutta italia. Si avvicina l’autunno caldo…



La protesta nelle carceri è avviata. E’ radicale e radicalizzata. Si parla di pane ammuffito, cibo e sanità scadenti e insufficienti, colloqui ridotti, sovraffollamento. Si parla di condizioni inumane. Come non possono essere altrimenti all’interno di un carcere. Lo stato crea il disordine sociale e poi ne imprigiona e nasconde gli effetti di risposta più evidenti. Lo stato sfrutta e specula, poi denuncia chi protesta, per poi rinchiuderlo. E’ importante rendersi conto al giorno d’oggi di come oltre al non rispetto dei diritti umani sanciti da organismi europei, esiste una condizione di violenza, prevaricazione e abuso di potere permanente all’interno delle carceri. Carceri che diventano di fatto un luogo dove poter confinare le persone ai margini della società (che sono sempre di più..). Un arma in mano ai padroni per celare gli effetti più scomodi di una politica mirata al disordine sociale, alla distruzione delle coesioni e dei ritrovi collettivi. Cosa gli importarà poi di tenerli in condizioni umane…?
Sabato 5 Settembre dalle ore 18 si terrà un presidio sotto il carcere di Sollicciano.
Raccogliamo la rabbia che viene dalle carceri ed estendiamo la solidarietà nelle strade!
"Ci son tanti compagni di cui siamo privati perché questa giustizia li vuole carcerati però son fianco a fianco con altri proletari che passano la vita dentro i penitenziari.
Si stanno organizzando per fare delle prigioni una base di lotta contro i padroni. Per questo hanno bisogno anche del nostro scudo; se noi lottiamo fuori per loro sarà un aiuto. Liberare tutti vuol dir lottare ancora, vuol dire organizzarci senza perdere un'ora. E tutti i riformisti che fanno i delatori insieme ai padroni noi li faremo fuori. E Porci padroni, voi vi siete illusi non bastan le galere per tenerci chiusi. Noi facciam vedere ai nostri sfruttatori che per ognuno dentro mille lottano fuori. Siam tutti delinquenti solo per il padrone siamo tutti compagni per la rivoluzione. Liberare tutti..."
Pino Masi: "Liberare Tutti"
Giovedì 27 due studenti universitari di origine sarda residenti a Firenze stavano tornando a casa dopo una serata passata fuori con amici. Ma si sa, spesso sbagliamo a immaginarci il volto della sicurezza, e se noi la pensavamo soldiarietà e comunitarismo nelle strade, il comune e i giornali ci insegnano che quello si chiama "degrado" e che il vero volto della sicurezza si chiama CONTROLLO e fiato sul collo. Così non si può passeggiare per il centro senza essere fermati da sbirri intontiti, ma anche un po’ troppo esaltati e machisti rispetto alle marziali ma amorevoli pose delle foto mostrate alla "rispettevole cittadinanza".
In via Valfonda i due vengono bloccati da 4 volanti. Uno dei due viene identificato come "persona già conosciuta" e gli viene notificata una denuncia per ubriachezza molesta. E’ il momento in cui emergono particolari inquietanti. La DIGOS di Firenze si sarebbe chiesta, nei mesi in cui il ragazzo era tornato in Sardegna dai suoi, dove fosse finito, arrovellandosi sulla sua scomparsa. Avrebbe quindi inviato un fax alla questura di Nuoro (luogo di nascista del ragazzo) chiedendo di sapere i suoi spostamenti. I tecnologicissimi spioni non sarebbero riusciti nel loro intento, vendicandosi, con una simpatica denuncia, appena ritrovato materialmente il ragazzo. A questo sono seguite due ore di sequestro in questura e poi il rilascio con tanto di sbeffeggi.
SOLIDARIETA’ CONCRETA
ORA E SEMPRE CONTRO LO STATO DI POLIZIA