Sabato 4 Marzo: CORTEO contro gli Sgomberi e il nuovo Piano Strutturale


Raccogliamo e sottoscriviamo l’appello di diverse realtà cittadine per una manifestazione contro il nuovo Piano Strutturale in via di approvazione e contro gli sgomberi degli spazi sociali.

SABATO 4 Aprile

ore 15.00 Piazza San Marco

Contro cemento e speculazioni
Riprendiamoci la nostra città

 
Rete Collettivi studenteschi fiorentini, CPA Firenze sud, Cantiere Sociale K100fuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche,

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Napoli – Denunciata in ospedale durante il parto perchè “clandestina”

Ancora prima dell’approvazione definitiva, al Fatebenefratelli
di Napoli viene applicata la legge sulla delazione da parte dei medici.

fonte: Repubblica

[…] La storia di Abou e di sua madre Kante è il percorso sofferto
di tante vite clandestine, costantemente in bilico tra vita e
disperazione, morte e rinascita. Kante è vedova di un uomo ucciso,
quattro anni fa, dalla guerra civile che dilania la Costa d’Avorio e la
sua città di Abidjan. Rifugiatasi in Italia nel 2007, inoltra subito
richiesta di asilo politico, che le viene negato due volte: e
attualmente pende il ricorso innanzi al Tribunale di Roma contro quella
bocciatura.

Intanto, stabilitasi a Napoli, Kante si innamora di un falegname di
Costa d‘Avorio, resta incinta, si fa curare la gravidanza difficile
presso l’ospedale San Paolo, con sé porta sempre alcuni documenti e la
fotocopia del passaporto, trattenuto in questura per un’istanza
parallela di permesso di soggiorno, non ancora risolta.

Quando – il 5 marzo scorso – Kante arriva all’ospedale
Fatebenefratelli per partorire il suo bimbo
("al San Paolo non c’era un
posto"), dal presidio sanitario scatta un fax verso il commissariato di
polizia di Posillipo
Ovvero: la
denuncia
che chiede "un urgente interessamento per
l’identificazione di una signora di Costa d’Avorio".. Esattamente ciò che la contestatissima norma – voluta dalla
Lega nell’ambito del pacchetto sicurezza, e già approvata al Senato –
chiede. […]

Aggiunge l’avvocato Nesta: "Siamo di fronte a un’iniziativa senza
precedenti. Non è mai accaduto che una donna extracomunitaria, che si
presenta al pronto soccorso con le doglie, ormai prossima al parto,
venga segnalata per l’identificazione", spiega pacatamente Liana Nesta.
E aggiunge: "Come se non bastasse, Kante non ha potuto allattare suo
figlio nei suoi primi giorni del ricovero: lo ha visto per cortesia di
alcuni sanitari che glielo hanno adagiato tra le braccia, ma non ha
potuto allattarlo
".
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Nei Cpt/Cie si continua a Morire, dai Cpt si continua ad Evadere….

da Macerie e Storie di Torino:

 

Roma: immigrato ucciso al CPT di Ponte Galeria

Era nell’aria da settimane, e ora è successo. Un morto a Roma,
dentro alle Gabbie del Cpt di Ponte Galeria: sta male, chiede aiuto, e
ne guadagna un bel pestaggio. Gli assassini? I soliti noti: poliziotti
e crocerossini complici.

Un buco nero, Ponte Galeria. Chi arriva là passando da corso
Brunelleschi a Torino dice: «Roma, quella sì, è Alcatraz». A tutto il
movimento ragionare sul perché.
Ascoltate la diretta trasmessa da Radio Blackout e chiedetevi,
seriamente, uno per uno: «ed io, che cosa posso fare perché non succeda
più?».

Noi, da parte nostra, siamo stanchi di documentare tragedie del genere.
Tragedie che non sono piovute dal cielo, ma delle quali si conoscono –
con ampio anticipo! – mandanti politici, esecutori pratici e
osservatori compiacenti.

Ascolta la diretta, e poi datti da fare. Oppure datti da fare subito, senza neanche ascoltare la diretta.

 
http://www.autistici.org/macerie/wp-content/plugins/audio-player/player.swf

Torino: alcuni immigrati prigionieri evadono dal Cpt

Dopo aver tergiversato un po’, questa mattina, la questura è stata costretta ad ammettere
la fuga di ieri sera dal Cpt di Torino, mentre fino ad ora aveva
parlato soltanto un “maldestro tentativo di evasione”. I poliziotti
hanno anche comunicato che cinque degli evasi sono stati pescati nelle
ore successive nei dintorni del Centro e riportati nelle gabbie.
Ovviamente i funzionari hanno dimenticato di divulgare un piccolo
particolare: come da tradizione, gli evasi hanno pagato il proprio
amore per la libertà con un bel pestaggio
. I conti, comunque, non
tornano. Due degli evasi sono ancora liberi, in culo alle gabbie e alla
questura.

Ascolta una diretta con un recluso del centro di corso Brunelleschi. Ascolta la sua coscienza di sfruttato totalevoglia di libertà
(”crocerossini, senza di noi voi non lavorereste”, “è tutto un
business”) e la sua e la chiarezza sui metodi per
riconquistarla (”gli scioperi della fame non servono, servono cose più
efficaci”
, “ci saranno altri tentativi”). Sempre, ovviamente, su Radio
Blackout 105.250.

http://www.autistici.org/macerie/wp-content/plugins/audio-player/player.swf
 

Leggi anche cosa scrive la Stampa online

 

 

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Venerdì 27 Marzo, la Festa è appena iniziata!

 

 

 

Festa di autofinanziamento della Rete dei Collettivi

Venerdì 27 Febbraio al C.P.A Fi Sud (Via Villamagna 27, zona Gavinana)

Dalle ore 19.30 Aperitivo Alcolico al Covo e Mostra Fotografica riguardo allo scorso autunno caldo

Dalle ore 21 Cena Sociale (5 €, preferibile ma non opportuno prenotarsi su retefirenze@hotmail.it)

Dalle ore 22.30 Concerto Reggae con

Ghetto Blaster

Rudy

Sistah Kinky

Ghetto Blaster

Fido Guido (da Taranto) 

BanPay crew.

Vietato mancare!

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18 Marzo: Una giornata da Guerriglieri

"gli studenti che scendono in piazza sono dei guerriglieri, e da guerriglieri vanno trattati"

(Ministo della Funzione Pubblica, Renato Brunetta)

 

FIRENZE:

Ancora provocazioni della Digos contro gli studenti al corteo di
stamattina per lo sciopero della scuola: dopo aver praticamente tenuto
"accerchiato" lo Spezzone Autorganizzato studentesco per tutto il
corteo, all’arrivo in piazza Santa Croce, 3 persone sono state fermate
ed identificate mentre erano ancora in piazza, tra spintoni e
prepotenze
varie. Altre piccole provocazioni (come roba strappata di
mano agli studenti) erano già state fatte durante il corteo.

Di fronte ad un atteggiamento simile di accanimento, che arriva proprio
dopo diverse denunce per alcuni recenti cortei studenteschi, gli
studenti rimasti in piazza hanno deciso di dare immediatamente una
risposta ripartendo in corteo spontaneo ed urlando slogan contro la
repressione
, per disperdersi in Piazza Brunelleschi.

ROMA:

(fonte: Rainews24)

Le
forze dell’ordine hanno caricato nuovamente gli studenti che tentavano
di uscire in corteo fuori dall’ateneo romano della Sapienza da un
accesso secondario dalla
parte di via de Lollis. Gli studenti sono
stati nuovamente respinti all’interno dell’ateneo. Continua intanto il
lancio di oggetti contro carabinieri, polizia e finanzieri. Oltre a
scarpe e bottiglie sono stati lanciati anche dei sanpietrini.

Le
forze dell’ordine avevano effettuato una prima carica nei confronti
degli studenti
che volevano partire in corteo in piazza Aldo Moro
quando circa 300 ragazzi si sono fatti piu’ vicini al cordone delle
forze dell’ordine tenendo le mani alzate. In quel momento sono partiti
i colpi di manganello a cui alcuni ragazzi hanno cercato di rispondere
lanciando bottigliette d’acqua.

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Volantino contro la repressione distribuito in piazza il 18 Marzo

ANCORA
DENUNCE CONTRO

GLI
STUDENTI IN LOTTA

Venerdì
6 marzo, tre studenti, camminando per il centro di Firenze, si
imbattevano nella pomposa celebrazione dei 150 anni de “La
Nazione”. A rendere i propri onori al giornale, storico portavoce
della dis-informazione oltre che delle campagne razziste e reazione
di regime, non potevano mancare le alte rappresentanze istituzionali,
dal ministro Brunetta al presidente Napolitano, passando per il
presidente della Provincia e candidato sindaco per il PD a Firenze
Renzi.

Di
fronte alla pacchiana sfilata di sfarzose auto blu, i tre studenti
hanno urlato ironicamente “c’è crisi, he? … Vergogna!”,
manifestando il proprio disprezzo per una tale e provocatoria
ostentazione di lusso da parte delle stesse persone che ogni giorno
ci chiedono sacrifici in nome della famosa “crisi”.

Nel
giro di 30 secondi, la Digos presente sul posto si è scagliata
contro i tre e li ha trascinati con la forza nel vicino palazzo della
Regione, per poi trasferirli in questura. Durante il lungo fermo, gli
è stato impedito di chiamare il proprio avvocato, mentre gli è
stata obbligata una “visita” alla Scientifica, dove sono state
prelevate impronte e scattate foto segnaletiche, nonostante fossero
tutti muniti di documento d’identità.

Verranno
tutti rilasciati più di due ore dopo, con una denuncia per
“Vilipendio alle più alte cariche dello Stato” (278 c.p.),
punibile con pena da 1 a 5 anni di carcere.

Dagli
sviluppi del fermo in questura, e dall’atteggiamento stesso della
Digos, è stato chiaro fin da subito quanto questo avesse ben poco a
che fare con l’irrilevanza del fatto contestato, ma rispondesse ad
una strategia intimidatoria di accanimento contro chi continua a
portare avanti le lotte all’interno delle scuole.

Una
volta in questura, infatti, i fermati sono stati messi a conoscenza
di altre due denunce a loro carico per fatti relativi a due recenti
cortei studenteschi.

Chiaro
è come, tramite denunce, segnalazioni e minacce contro studenti più
attivi nella stagione di lotte inaugurata dalle occupazione
dell’ottobre scorso, si voglia così andare a colpire l’intero
movimento. Un movimento che, a Firenze come altrove, superando alcuni
limiti storici e sviluppando contenuti e pratiche radicali, è
tornato a far paura ai palazzi del potere, rifiutando sempre
elemosine e compromessi.

Come
già successo per le sospensioni alle studentesse del liceo
Michelangiolo, colpevoli di aver partecipato all’occupazione del 10
ottobre al termine di un corteo, ancora una volta le istituzioni
hanno aspettato che le acque si calmassero, con il riflusso del
movimento, per poter poi presentare “il conto” agli studenti,
nella speranza di riuscire a portare avanti i propri disegni
repressivi in tranquillità.

Sta
a noi studenti dimostrare che non saranno delle denunce a fermare il
movimento nato dalle occupazioni di ottobre, rispondendo fin da
subito con il rilancio sempre maggiore della lotta e della
solidarietà.

Alcuni
Studenti Medi

Firenze.
Marzo 2008.

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