Presidio per il popolo palestinese

PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alla POPOLAZIONE PALESTINESE MARTEDI’ 30/12 alle 17,30
 FERMIAMO IL MASSACRO DEL POPOLO PALESTINESE A
GAZA.

TOTALE CONDANNA AL GOVERNO ISRAELIANO.

 TROVIAMOCI TUTTI DAVANTI
ALLA PREFETTURA.

COMUNITA’ PALESTINESE IN TOSCANA; ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA
ITALO/PALESTINESE; CENTRO POPOLARE AUTOGESTITO FIRENZE SUD; CANTIERE
SOCIALE K100 FUEGOS; COMITATO FIORENTINO FERMIAMO LA GUERRA; RETE DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI

 

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Comunicato dal politecnico di atene (24/12)

 

Annuncio del Politecnico occupato di Atene (24.12.2008)
L’occupazione del Politecnico è terminata a mezzanotte del 24 Dicembre– La lotta continua

Subito dopo l’assassinio di Alexandros Grigoropoulos
da parte della guardia speciale di polizia Ep. Kokoneas e i primi
scontri per le strade di Exarchia, il Politecnico è stato occupato e
trasformato nel punto focale per l’espressione della rabbia sociale.
Spazio storicamente e simbolicamente legato alla viva memoria dei
ribelli e di una grossa parte della società alla lotta contro
l’Autorità – dal periodo della dittatura fino alla democrazia
totalitaria contemporanea -, il Politecnico è diventato un luogo dove
centinaia di persone spontaneamente si riuniscono: compagni, giovani e
lavoratori, disoccupati, adolescenti, immigrati e studenti…

Le lotte contro le forze di repressione con le ardenti barricate
nelle strade adiacenti sono diventate la scintilla di una rivolta che
si è propagata in tutta la città con manifestazioni spontanee,
l’occupazione dell’Università di Economia e della Scuola di Legge, con
attacchi contro bersagli statali e capitalistici nel centro e nella
periferia di Atene e in molte città del Paese. I giorni seguenti, con
le manifestazioni di migliaia di persone confluite in sommosse e
attacchi contro le banche, ministeri e grandi magazzini, ragazzini che
assediano e assaltano le stazioni di polizia, la sommossa alla prigione
di Koridallos e al Parlamento, la rivolta è diventata generale; questa
rivolta innescata dall’assassinio di A. Grigoropoulos e esplosa nella
reazione immediata di centinaia di compagni all’estesa violenza di
Stato, ispirando azioni di rabbia e solidarietà oltre i confini, in
tutto il mondo. Questa rivolta che fremeva sotto le condizioni di un
attacco generalizzato dello Stato e dei padroni contro la società,
sempre più forte nella realtà di una quotidiana morte della libertà e
della dignità, riserva per le persone oppresse al crescere
dell’esclusione, della povertà, dello sfruttamento,della repressione e
del controllo. Questa rivolta che assiduamente si “preparava”, anche
nei tempi oscuri del terrorismo fascista e di Stato, in ogni piccolo o
grande gesto di resistenza contro la sottomissione o la resa, lasciando
aperta la strada affinché le persone si potessero incontrare per
strada, così, com’è accaduto in questi giorni.

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Bari – Evasioni Natalizie

SOMMOSSA A BARI – Nella notte si è intanto registrata una
sommossa nel centro per immigrati clandestini Cie (Centro
identificazione espulsione) di Bari-Palese nel quale sono ospitati 196
immigrati algerini: a seguito dei disordini sono stati arrestati 21
extracomunitari, sono rimasti lievemente feriti alcuni poliziotti e
militari del Battaglione San Marco che presidiavano la struttura,
mentre una decina di algerini è riuscita a fuggire. Nei disordini sono
state distrutte gran parte delle porte, dei letti, degli arredi: tutto
ciò che era estraibile – dicono fonti investigative – è stato usato
come arma per danneggiare ogni cosa. Gli immigrati, che già l’altra
notte avevano dato vita ad una sommossa culminata con la fuga di alcuni
algerini, sono esagitati perchè stanno per essere rimpatriati in forza
dell’accordo bilaterale tra Italia e Algeria.

 

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Atene – La Rivolta non s’arresta

Mercoledì
24 Dicembre 2008
, 15:09: Oggi manifestazione di solidarietà ai
prigionieri ad Atene; continuano le occupazioni di radio e giornali;
sbocciano le autorganizzazioni della gente comune

E’ stata
indetta una manifestazione di solidarietà ai prigionieri per oggi (alle
16) dall’assemblea del GSEE occupato (l’edificio della confederazione
generale dei lavoratori – ora liberato). In base ad una decisione di
ieri dell’assemblea aperta degli anarchici dell’Università di Economia,
gli occupanti useranno la manifestazione come una opportunità per
abbandonare l’edificio in massa – ed in sicurezza. Le occupazioni di
Legge e del Politecnico
, come stabilito stamane, continuano. Sembra
esserci, comunque, un evidente consenso sulla necessità di lasciare le
università e diffondere lo spirito della rivolta nella società nella
sua interezza…

…uno spirito che si sta già diffondendo come
il fuoco: ad Atene sono stati occupati edifici comunali e municipi, e
sono state organizzate assemblee popolari nei dintorni sia di Atene sia
di Salonicco. In quello che si scopre essere uno degli aspetti più
positivi della rivolta, le persone stanno cominciando a riprendere
possesso delle proprie vite
: strada dopo strada, piazza dopo piazza,
quartiere dopo quartiere. Non si tratta di un governo che sta
crollando, di una qualche “giustizia” che debba esser resa
, di una
semplice somma di alcune richieste, di una giustificazione di qualche
tipo. Le persone in strada non chiedono nulla; esse occupano, si
autorganizzano
, sanno che non c’è modo di ritornare alla normalità, che
proprio lottare contro questa normalità è, letteralmente, una questione
di vita o di morte.

Nella città di Volos la radio municipale e
gli uffici del quotidiano locale “Thessalia” sono stati entrambi
occupati
. Vi è stata inoltre indetta una nuova manifestazione per
Sabato 27/12.

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Merry Crisis & Happy new Fear

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Un Buon Natale da Torino

 

20 dicembre Nel pomeriggio una decina di persone, alcune
delle quali travestite da Babbo Natale, entrano nel supermercato Pam di
via Porpora, zona Barriera di Milano, e poi escono senza pagare
distribuendo un volantino: «Ma quale carovita? Il cibo c’è, basta
andarselo a prendere». Poi hanno svuotato i carrelli offrendo i
prodotti alla gente che passava.
Buon natale

20 dicembre Di fronte alla chiesa di via Garibaldi all’angolo
con via delle Orfane, una trentina di anarchici delle case occupate
torinesi ha eretto una barricata di pacchi natalizi, e un albero di
Natale decorato con palloncini neri coi nomi di vari assassini di Stato
(Calabresi, Laudi, Placanica, eccetera) è stato dato alle fiamme per la
gioia di grandi e piccini.
Libri gratis

20 dicembre Una cinquantina di studenti ha distribuito
gratuitamente centinaia libri di fronte alla libreria Feltrinelli di
piazza Castello. Prima alcuni libri che si erano portati dietro, poi
quelli “fuori catalogo” che la libreria ha gentilmente regalato loro
dopo che gli studenti sono entrati in massa nel negozio.
Brucia un’auto di Torino Cronaca

20 dicembre Un’auto del quotidiano Torino Cronaca, utilizzata
da un collaboratore del settore promozione è andata a fuoco nella notte
tra venerdì e sabato in via Stradella. È la seconda volta che una
vettura del giornale, riconoscibile dagli adesivi con il nome della
testata, rimane coinvolta in un incendio.
Presido al Bennet

19 dicembre Un presidio serale davanti all’ingresso della
Bennet di via Orvieto in solidarietà con la lotta dei lavoratori del
magazzino di Origgio, in provincia di Varese, si trasforma in una gara
di insulti a staffetta nei confronti del guardione del supermercato,
che nel frattempo aveva fatto arrestare dai Carabinieri due donne che
avevano tentato di rubare un ombretto. Nessun cliente ha cercato di
impedire l’arresto, ma molti ridevano vedendo il guardione così
bistrattato.
Ancora scritte

17 dicembre Sul tappeto rosso davanti all’ingesso della sede
de La Destra di corso Francia 35/b viene tracciata la scritta “Solidali
con la Grecia”, accompagnata da una A cerchiata.
Scritte e colla

17 dicembre Nella notte tra martedì e mercoledì sulle vetrate
di alcune banche sono state tracciate diverse scritte, molte delle
quali con insulti, contro gli istituti di credito e in solidarietà con
i rivoltosi greci. Alcune scritte erano accompagnate da una A
cerchiata. In un caso è anche stata danneggiata con della colla la
serratura della porta di accesso ad un bancomat. La scritta “preti
pedofili” è stata invece rinvenuta sul portone di una chiesa fra corso
Svizzera e corso Tassoni, la stessa zona delle banche colpite.
Manichini

16 dicembre Nella notte tra il 15 e il 16 dicembre, a 39 anni
esatti dall’assassinio di Pinelli, un manichino insanguinato con sopra
il cartello “Pinelli ucciso” è stato gettato davanti al portone del
commissariato di polizia del quartiere Barriera di Milano a Torino.
Nella stessa notte al cavalcavia tra corso Potenza e Corso Grosseto, di
fronte al commissariato di polizia del quartiere Madonna di Campagna, è
stato fissato uno striscione con la scritta “Calabresi assassino”. Al
parapetto è stato anche legato un manichino insanguinato.

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