Alexis vive con noi. La lotta continua.

 

 

Stamattina, in occasione dello sciopero generale, circa tremila persone
hanno dato vita ad un corteo che ha attraversato la città da piazza SS
Annunziata, lungo i viali di circonvallazione, per arrivare sotto la
sede di Confindustria.

Il corteo ha visto la partecipazione di studenti medi ed universitari,
lavoratori, giovani precari, genitori e attivisti di comitati cittadini.

All’interno della manifestazione, gli studenti dell’Accademia delle
Belle Arti in mobilitazione contro i tagli della legge 133, hanno
portato una bara che celebrava simbolicamente il funerale della
cultura, mentre studenti e lavoratori hanno esposto alcune sagome
raffiguranti i morti sul lavoro che sono poi state deposte sotto la
sede di Confindustria insieme ad uno striscione che ricordava insieme
ai morti ed agli invalidi per il lavoro anche il ragazzo di Rivoli
ucciso dal crollo della sua scuola.

La manifestazione, cui si sono uniti diversi lavoratori provenienti
dagli altri cortei, si è poi diretta nuovamente in centro, per
terminare in piazza San Marco con un presidio sotto il consolato greco
in ricordo del ragazzo ucciso dalla polizia.

 

 

Il corteo, promosso da studenti e realtà sociali che hanno dato vita
alla Assemblea cittadina studenti-genitori-lavoratori ha rappresentato
un momento importante di espressione del protagonismo dei giovani,
studenti e lavoratori, che hanno manifestato in maniera autonoma,
portando in piazza l’esperienza maturata in questi mesi e rifiutando
cappelli e strumentalizzazioni cui erano pronti i vari dirigenti
sindacali e della sinistra istituzionale.


E’ stata la volontà di salvaguardare questa fondamentale caratteristica
di indipendenza ed irrappresentabilità che ha portato alla convocazione
e alla riuscita di questa manifestazione.

Non ci avrete mai come volete voi.

Alexis vive con noi.

La lotta continua.

 

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RIVOLTIAMOCI OVUNQUE – Solidarietà agli insorti greci

Nel pomeriggio di ieri a Firenze si è svolto un presidio solidale per Alexis
e per gli insorti greci

La manifestazione è nata da un presidio di protesta chiamato piuttosto
alla svelta dal Collettivo Politico di scienze politiche. Intorno alle
5 e mezza varie individualità (studenti, anarchici, comunisti e cani
sciolti) si sono radunate di fronte al consolato greco di via Cavour.
Subito è nato un rabbioso blocco del traffico, che nel giro di un
quarto d’ora è partito in corteo, bloccando tutta la strada, quindi
l’incrocio di Piazza Duomo, via De’Cerretani fino alla stazione di
Santa Maria Novella, dove si è fermato in presidio all’ingresso, di
fronte a una decina di celerini schierati e l’immancabile Digos. Quindi
ha fatto il percorso inverso, è tornato di fronte al consolato e si è
sciolto in piazza S.Marco. Numerosi e rabbiosi gli slogan, in italiano
e in greco, contro la polizia, le galere, il capitale, gli stati.
Lasciate diverse scritte, lanciate uova contro la polizia (uno
sbirro-cameraman se n’è beccato uno in faccia) ed oscurati alcuni
bancomat.

Coscienti del livello comunque modesto della cosa (specie in relazione
a quanto succede in questo momento in Grecia), ci ha deliziato in ogni
caso la rabbia genuina dei compagni
ed il clima di serena complicità
tra i presenti, senza pompieraggi nè cappelli politici di sorta.

La crisi avanza, la repressione morde…ma la rabbia unisce…
 
alcuni anarchici presenti 

[…azioni di soldiarietà nel resto del mondo…]

.

Segue una copia del volantino distribuito:

 

LA ROTTURA

Solidarietà agli insorti di Grecia!

Sabato scorso, nel quartiere di
Exarkia
ad Atene, la pallottola di un poliziotto ha stroncato la vita
di Alexis Grigoropoulos, 15 anni
. Contrariamente a quanto riportato dai
servi della cosiddetta Informazione, Alexis non è stato ucciso durante
un corteo di protesta o un attacco alla sbirraglia: è stato abbattuto
mentre trascorreva il sabato sera con gli amici. Uno sbirro,
indispettito da qualche parola forte partita da un capannello di gente
nella piazza, lo ha ammazzato a sangue freddo (pare che abbia
addirittura preso la mira dopo essersi allontanato).

Il resto è oramai
noto: l’ennesimo omicidio di Stato ha acceso la rabbia di un popolo mai
domato
, già esasperato dall’aumento dei prezzi, dai tagli allo stato
sociale, dalla repressione del dissenso, dalle morti sul lavoro. Negli
ultimi anni, con l’ingresso nell’unione europea, la Grecia è stata
dilaniata da un processo di modernizzazione forzata, cui vengono
sacrificati l’ambiente naturale, le garanzie sindacali, l’occupazione,
l’accesso all’università
. Il tutto nel delirio di Sicurezza che sta
investendo l’Europa
dopo l’undici settembre, e sotto l’egida di un
governo (presieduto dal conservatore Kostas Karamanlis) che non ha
niente da invidiare a quello dell’immondo Berlusconi.

Quello che i
giornali non dicono
è che in Grecia centinaia di migliaia di persone
non si stanno rivoltando semplicemente contro un governo corrotto, o
una riforma universitaria, o l’ennesimo libro bianco sul lavoro: nel
mirino degli insorti stanno il capitalismo mondiale e
il suo servo
locale, lo Stato greco, riconosciuto, al pari di tutti gli altri,
nemico. Così gli insorti hanno attaccato negozi e auto di lusso,
caserme, banche, supermercati. Così hanno preso d’assalto il
parlamento, la Banca Nazionale e hanno occupato le università. Oggi, in
Grecia, è un’intera vita di miseria che viene presa d’assalto. Con una
lucidità che brilla quanto le fiamme che divampano ad Atene, Salonicco,
Patrasso, Corfù, Rodi, Volos, Creta, Ioannina… 

Quello che i giornali
non dicono è che su questa Rivolta senza capi soffia il vento del più
forte movimento anarchico d’Europa
, un movimento nato da quella
straordinaria onda antiautoritaria che tra il 1973 e il 1974 demolì il
fascismo a stelle e strisce dei Colonnelli, pagando con 44 morti,
migliaia di arrestati e torturati.

Quello che i giornali non dicono è
che la Grecia, mettendo in ginocchio il Governo e i suoi armati, sta
dando a tutta l’Europa un esempio luminoso di forza e determinazione,
dimostrando che nell’Occidente dominato dalla dittatura del mercato
(con la sua polizia ad ogni angolo di strada, col disprezzo per la vita
della gente sempre più ostentato dai politici di ogni colore) E’
POSSIBILE ATTACCARE, ROMPERE, DEMOLIRE LA GABBIA
.

Non passa giorno, qui
in Italia
, senza che delle persone muoiano sul lavoro, avvelenate da un
inceneritore o da una Grande Opera, rinchiuse in una galera o in una
questura, colpite da uno sbirro o da un fascista. E noi cosa facciamo?
Per quanto ancora ci limiteremo a tifare di fronte a una trasmissione
di Santoro, ad indignarci su un best-seller di Travaglio, a sperare nel
prossimo governo di centro-sinistra, a sfilare in parata con
l’autorizzazione della Questura o tutt’al più a bloccare qualche strada
o qualche ferrovia? Per quanto ancora continueremo a lamentarci, invece
di rivoltarci davvero?

SOLIDARIETA’ AGLI INSORTI DI GRECIA – LIBERTA’ PER GLI ARRESTATI

LA LORO LOTTA E’ LA NOSTRA – RIVOLTIAMOCI OVUNQUE

Anarchici

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Volantino sul 12 dicembre

GENERALIZZIAMO LO SCIOPERO…

BLOCCHIAMO TUTTO!

SACRIFICI. Puntualmente e retoricamente ce li “chiedono”, senza aspettare una risposta puntualmente ce li impongono. Dai loro salotti, dalle loro prestigiose ed arroganti aule parlamentari, o in videoconferenza da una delle mete esotiche all’ultima moda ci vengono a parlare di “crisi”. Qualcosa nel loro sistema sfruttatore e criminale non è andato come avrebbe dovuto, ma non c’è problema: esistono i lavoratori, quelli che alla crisi permanente sono stati bene abituati tra morti sul lavoro, infortuni, avvelenamenti, precarietà, licenziamenti, casseintegrazioni e salari da fame… una più una meno, cosa vuoi che cambi!
E allora addio Sanità gratuita. Addio all’Università di massa. Addio a tutto quell’insieme di conquiste strappate con il sangue ed il sudore dai movimenti operai, studenteschi e di quartiere negli scorsi decenni. 

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[12/12] Sciopero generale e generalizzato. Ore 9 piazza SS. Annunziata

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12 Dicembre: uniamo le lotte, generalizziamo lo sciopero! Per un corteo Autorganizzato…

Venerdì 12 dicembre ci sarà lo sciopero generale nazionale di tutte le categorie indetto nella stessa giornata dai sindacati cgil, cub, cobas e sdl. In questa occasione alcune realtà studentesche e cittadine hanno deciso di promuovere una piazza che, al di fuori delle contrapposizioni sindacali, possa meglio rappresentare la complessità e la ricchezza del movimento di studenti, lavoratori, precari, comitati e realtà sociali che in questi mesi si sono mobilitati contro i tagli del governo per scuola ed università e contro quelle politiche che scaricano sui più deboli i costi sociali della crisi.

Questo sciopero segue infatti tre mesi di intense mobilitazioni che hanno visto protagonisti, insieme al mondo del lavoro, quello di scuole ed università, dagli studenti agli insegnanti, dai genitori ai precari della ricerca.

Una convocazione che avviene in un momento di duro attacco al salario e ai diritti dei lavoratori, in cui si prevedono come unici ingredienti della ricetta conto la crisi, licenziamenti di massa per i precari, cassa integrazione e mobilità nelle aziende e la continua sottrazione di risorse per servizi pubblici essenziali come scuola e sanità. Si continua in sostanza ad ipotecare il futuro di giovani e meno giovani, già seriamente compromesso da precarietà e carovita.

Eppure non si esita ad utilizzare denaro pubblico per correre in aiuto di banche ed imprenditori; le spese militari continuano a crescere e non si rinuncia ad investire in faraoniche grandi opere come la TAV, il ponte sullo stretto e gli inceneritori, che garantiscono lauti guadagni alle imprese costruttrici mentre devastano i nostri territori.

La piazza da noi proposta sarà dunque l’occasione per unire tutti i protagonisti delle recenti mobilitazioni, sottolineando il legame che esiste fra gli obiettivi dei lavoratori di oggi e di domani, dei precari, degli immigrati, degli studenti e delle loro famiglie. E’ la difesa del nostro futuro che, a prescindere dall’età, sarà possibile solo se sarà comune.

Per questo saremo in piazza venerdì con un corteo che vedrà la partecipazione degli studenti medi ed universitari a fianco dei genitori e dei lavoratori di scuola ed università, aperto a tutto il mondo del lavoro ed a tutta la città.

Un corteo che si rivolge a tutti i lavoratori sotto continua minaccia, a tutti gli immigrati sfruttati e sotto ricatto, agli attivisti di associazioni, comitati e centri sociali che si battono quotidianamente per la difesa dei beni pubblici e del valore della solidarietà, tenendo ancora vivi i nostri quartieri.


Un corteo che si concluderà sotto la sede di Confinustria per ribadire quali sono le vere cause di questa situazione di crisi ed insicurezza
che porta a precarietà sempre più diffusa e genera l’infinita tragedia degli infortuni e dei morti sul lavoro. I veri responsabili sono tutti coloro che speculano sulla nostra pelle e poi pretendono anche di farci pagare i loro debiti, che hanno l’arroganza di chiederci ancora sacrifici mentre difendono il profitto di parenti e amici a scapito della qualità della vita e del futuro di un intero paese.

VENERDI’ 12 DICEMBRE
CORTEO
ORE 9.00 PIAZZA SS.ANNUNZIATA


Assemblea Cittadina studenti-genitori-lavoratori

 

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La polizia spara, Andreas muore, Atene brucia, il Politecnico occupa…

 

da La Stampa:

ATENE – Lo scontro con gli anarchici si accende dopo la morte di una ragazzo

Proseguono senza sosta gli episodi di guerriglia urbana scatenati
ieri in Grecia dalla notizia dell’uccisione di un ragazzo quindicenne
da parte di un agente di polizia
. Centinaia di persone hanno
manifestato durante la notte nel centro di Atene e in altre città per
protestare contro la morte di Andreas Grigoropoulos, ucciso da un colpo
d’arma da fuoco sparato da un poliziotto, che ha reagito al lancio di
sassi e bottiglie incendiarie contro una pattuglia delle forze
dell’ordine. Questa mattina alcuni gruppi di giovani con il volto
coperto hanno lanciato molotov contro la polizia ad Atene: gli agenti
hanno risposto con gas lacrimogeni. Intanto, le principali facoltà
universitarie della capitale greca sono state occupate
, mentre la
sicurezza sta cercando di isolare il centro città. Il ministro
dell’Interno, Prokopis Pavlopoulos, ha presentato le sue dimissioni ma
il capo del governo greco Costas Caramanlis le ha respinte. Pavlopoulos
ha parlato di «episodio isolato», ma si è detto «profondamente
rammaricato a nome del governo» per la morte del giovane ateniese.
Pavlopoulos ha garantito inoltre che, dopo la dovuta inchiesta sul
caso, il responsabile del decesso del giovane subirà «una punizione
esemplare».

L’incidente che ha causato la morte del giovane Grigoropoulos ha
avuto luogo ieri sera, intorno alle 20 italiane, nel quartiere
Exarchia, vicino all’università. La vittima apparteneva ad un gruppo di
una trentina di giovani che aveva lanciato pietre e diversi oggetti
contro un veicolo che trasportava due poliziotti. Uno di loro è uscito
dal mezzo ed ha fatto fuoco in direzione dell’adolescente, raggiunto da
tre proiettili. Il giovane, apparso subito grave, è deceduto in
ospedale. Centinaia di cittadini incolleriti, per la maggior parte
abitanti del quartiere, sono scesi subito in strada per protestare
contro l’iniziativa dell’agente, il governo di destra di Costas
Caramanlis e il ministro dell’Interno, Prokopis Pavlopoulos. Intanto la
notizia della morte del quindicenne greco è giunta in altre città del
paese, dove centinaia di persone si sono unite alla protesta. Decine di
giovani hanno appiccato il fuoco davanti alle sedi di alcuni istituti
bancari
e una ventina di automobili sono state incendiate nel centro di
Atene, Salonicco e Patrasso. Violenti proteste hanno avuto luogo anche
nelle città di Komotini e Ioannina
. «L’aria è veramente irrespirabile»,
ha confessato un testimone ad Atene. «Sembrano scene tratte da un film
di guerra», ha aggiunto.

Secondo un bilancio provvisorio della polizia, sono stati riportati
danni in almeno 17 agenzie bancarie di Atene e 5 di Salonicco
, così
come in alcune attività commerciali delle due città. Ad Heraklion,
nell’isola di Creta, tre succursali di un istituto bancario sono state
danneggiate e bombe molotov sono state lanciate contro la sede della
prefettura
. A Patrasso alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie
incendiarie sull’edificio che ospita la Direzione della polizia
. Il
capo del commissariato di Exarchia e i due poliziotti implicati
nell’incidente sono stati sospesi, secondo l’Agenzia di stampa di
Atene. Pavlopoulos, da parte sua, ha invitato i gruppi per i diritti
umani e le organizzazioni di sinistra, che manifesteranno nel
pomeriggio di oggi nella capitale greca e a Salonicco, a non lasciarsi
andare «ad atti estremi». Il Partito socialista all’opposizione ha
condannato l’uccisione dell’adolescente, attribuendone la
responsabilità «ai dirigenti politici e alla polizia».

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