Di seguito il testo del volantino distribuito al corteo di oggi (1 Marzo) contro le condanne per i fatti del 13.05.99:
Manifestiamo oggi contro la sentenza del Tribunale di Firenze per il
processo sul 13.05.99 che ha visto 13 condannati a 7 anni di carcere.
Crediamo importante che questa Giornata del 1° Marzo ed il Corteo siano
decisioni collettive prese nell’Assemblea Cittadina tenutasi presso
l’Archivio 68 a cui erano presenti praticamente tutte le realtà
fiorentine: una volontà comune di ribadire in modo unitario, ad un mese
dalle sentenze, la solidarietà ai condannati.
E’ inutile specificare che per quanto ci riguarda le mobilitazioni di
solidarietà continueranno fino a quando sarà necessario, condividendo
questo percorso con tutti quelli che vorranno farlo. E questo ben lungi
da farci fagocitare da una iniziativa monotematica sulla repressione,
mentre faremo vivere invece in ogni conflitto all’interno del quale ci
troveremo la questione del processo. E per questo che fin da ora
proponiamo di caratterizzare la data del prossimo 25 Aprile contro i
processi alla Resistenza quella di ieri e di oggi.
Riteniamo certamente centrale il tema della Repressione e pensiamo che
sia importante ribadire la necessità di rompere quel silenzio che
troppo spesso cade attorno a chi ne è colpito.
La Repressione va conosciuta, saputo come agisce, come si affina, non
solo laddove si rende esplicita ( sentenze ecc..), ma soprattutto
altrove: nei licenziamenti politici dei lavoratori più in vista, nelle
campagne mediatiche, nella caccia agli immigrati, nei daspo agli ultrà
ecc…in pratica in tutte quelle forme di controllo più o meno evidenti
che si dà il potere per mantenere un livello di ordine, funzionale al
proprio interesse, costi quel che costi…..
Questo diventa parte della cassetta degli attrezzi di cui ognuno si
dota nel suo protagonismo politico e sociale. Un pezzo della propria
capacità di essere cosciente di quello che possiamo trovare davanti a
noi e agli altri, una parte di quanto necessario proprio per non
piangersi addosso, per non rimanere stupiti, per non dover dire “perchè
a noi?”, per non rifuggire la solidarietà verso chi ne viene colpito.
Una solidarietà che deve andare al di là della condivisione o meno
delle stesse prospettive o obiettivi politici, ma dentro una comune
tensione nel voler manifestare apertamente la volontà di vedere assolta
la resistenza alla guerra, allo sfruttamento sul lavoro, alla
precarietà delle nostre vite. Non stiamo qui a vedere se l’animo è
“sinceramente democratico” o rivoluzionario, è la solidarietà che
esprime che conta.
Potremmo dire che questo è l’aspetto che può rendere veramente unitaria
la Solidarietà senza che la Repressione invece vada ulteriormente a
dividere.
E proprio per questo non ci interessa ad oggi dover obbligatoriamente
definire passaggi politici ma riuscire a far manifestare anche lo
sdegno di coloro con cui non condividiamo percorsi comuni.
Tutti vogliamo rilanciare le lotte come risposta alla repressione,
anche se poi per qualcuno non si deve rispondere per non cadere nella
spirale repressione/lotta alla repressione, ma pensiamo che se è giusto
trovare momenti comuni di mobilitazione in difesa degli spazi di
agibilità politica, allo stesso modo pensiamo che ad oggi non con tutti
si possa e si debba rilanciare un percorso di lotta generale. Si può
esprimere insieme la solidarietà, ritrovarsi talvolta su obiettivi
comuni, ma non si può per questo cadere nell’ambiguità. Assistiamo ad
iniziative dentro una logica che ripresenta come resuscitata, sarà la
vicinanza alla Pasqua, quella che fu l’esperienza del Social Forum, con
gli stessi soggetti e ambiguità. Si ripresentano vestiti di nuovo gli
stessi che dopo essersi fatti rappresentanti dei movimenti hanno dato
pieno appoggio direttamente o indirettamente al defunto Governo Prodi,
alle sue politiche di precarietà e di guerra.
Firenze non è mai stata “Città Aperta”! Firenze città del delirio
securitario … ma quali sono i partiti e i soggetti che fanno parte
delle maggioranze della nostra città e regione? Forse gli stessi che
dichiararono Aperta la città? Quali sono i soggetti e associazioni che
sostengono queste maggioranze e sostenevano il Governo Prodi? Oggi
nessuno dice di conoscerlo, nessuno ha mangiato dal suo piatto.
E quella Firenze Città Aperta del 2002 con la kermesse di Domenici e
Martini servì proprio a questo: il cosiddetto Movimento imbrigliato
dentro logiche istituzionalizzanti ed elettoralistiche, un movimento
che non si è preoccupato di 8 anni di inchieste, arresti e processi,
finchè non ne è stato colpito.
Alla base dei movimenti e quello che li contraddistingue è la loro
autonomia. Un autonomia persa nelle maglie dei giochi politici e di
bottega, nel rendere il tutto compatibile e governabile.
L’autonomia, la voglia che cova dietro a quella crisi della
rappresentatività di cui molti si preoccupano non può essere non
valorizzata né tantomeno sottovalutata. La delusione verso i soliti
giochi, gli inciuci deve trovare una sponda nella chiarezza della
pratica e non su un terreno che ripresenta dal basso quello che abbiamo
sempre rifiutato dei cosiddetti salotti della politica.
Cantiere sociale K100fuegos, Cpa Firenze Sud, , Voci dalla Macchia,
Rete Collettivi Studenti medi fiorentini, Collettivo Politico di
Scienze Politiche, Collettivo FuoriLOGO di Economia, Realtà ed
individualità anarchiche