Qualche (triste) aggiornamento dalla Firenze “sicura”

Dopo le ordinanze contro i lavavetri e i mendicanti, la militarizzazione del centro e i coprifuochi notturni, gli sgomberi degli spazi sociali e abitativi occupati, il nostro (molto poco) amato Graziano Cioni, assessore alla sicurezza del comune di Firenze, continua nella sua guerra al "degrado", ovvero contro "tutti quelli che in modo sprezzante non osservano le regole".
Solo qualche giorno dopo aver reso pubblica l’esistenza delle 620 spie cittadine, Cioni torna alla ribalta ipotizzando una futura dotazione di manganelli ai vigili urbani e promettendo un aumento del videocontrollo delle strade.
Il tutto mentre giovedì veniva rastrellato un campo Rom in zona Osmannoro, e venedì 25 aprile la giunta fiorentina aveva il coraggio di riempirsi ipocritamente la bocca di antifascismo  durante le celebrazioni ufficiali.Mentre a parole si condannano le atrocità dei lager nazisti, la Firenze securitaria si prepara ad aprire due CDI (centri di identificazione), campi di concentramento per immigrati "colpevoli" semplicemente di non possedere un pezzo di carta, il famoso "documento". Ma non è finita qui: uno dei due CDI, che potrebbe poi trasformarsi in un CPT, come già successo a tutti i CDI in Italia, dovrebbe sorgere proprio in uno degli edifici occupati in seguito all’emergenza freddo da alcuni immigrati!
Ci ritroviamo così a convivere, o meglio, a subire quotidianamente il delirio securitario e le politiche polizesche promosse e sostenute trasversalmente da destra quanto da "sinistra"; continua la guerra al povero della "sinistra" giunta fiorentina, mentre ogni spazio e occasione di aggregazione non mercificata viene attaccata e le piazze vengono negate dalle ordinanze "anti-bivacco".
Sfruttando l’emergenza "sicurezza", montata ad hoc dai media, il potere sta intensificando la militarizzazione del territorio e il controllo sociale, mentre assistiamo alla privazione di sempre maggiori libertà elementari e all’affermarsi del razzismo di stato anti-immigrato e anti-rom.

SABOTIAMO LA MACCHINA DELLA REPRESSIONE
RIPRENDIAMOCI LE CITTA’
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