Anche se la connessione tra questo omicidio squadrista e le
organizzazioni politiche del fascismo istituzionale è ovvia e scontata,
apprendiamo un’ulteriore riprova della stessa. Una normalità che
uccide, una normalità da debellare.
Federico Perini, uno dei cinque arrestati per il pestaggio mortale di
Nicola Tommasoli, si è candidato nelle liste di Forza Nuova alle
amministrative di Verona del 2007. Il fatto sconfessa quanto sostenuto
da Forza Nuova e dalla destra estrema all’indomani della morte di
Nicola, e cioè che i giovani picchiatori non avessero nulla a che fare
con la politica. C’è di più: sul sito di Forza Nuova, il coordinatore
nazionale Paolo Caratossidis diffida gli organi di informazione
minacciando di querelare chi attribuisce qualsiasi responsabilità della
vicenda al partito di Roberto Fiore. «I nostri militanti non
compirebbero mai un atto di così grave stupidità e cattiveria» prosegue
Caratossitidis. Il ragionamento di Fn è semplice: se «il ragazzo»
frequenta ambienti ultras o piazze dove si ritrovano i neofascisti,
«questo è un altro discorso non minimamente ricollegabile a Forza
Nuova». Un piccolo collegamento, invece, esiste: il giovane Perini,
residente nel comune limitrofo Bosco Chiesanuova, nella primavera del
2007 risulta candidato di Fn per la seconda e l’ottava circoscrizione.
Laura Eduati
Liberazione 08/05/2008
…e ancora…
Chi è l’avvocato delle 5 merde assassine?
Risposta: Roberto Bussinello
Qualche informazione su Bussinello
Roberto Bussinello, ex consigliere comunale del Msi e leader
veronese di Forza Nuova, ha scelto di aderire a La Destra, il movimento
politico fondato dall’ex ministro e ora senatore Francesco Storace,
uscito da Alleanza nazionale.
Avvocato, 48 anni ieri, Bussinello lascia
quindi Forza Nuova, guidato come segretario nazionale da Roberto Fiore
— di cui è stato anche vicesegretario nazionale oltre che candidato di
punta nelle ultime elezioni amministrative e politiche — e aderisce a
titolo personale a La Destra insieme a un decina di militanti di Forza
Nuova fra cui Roberto Chioatto, Giacomo Bianchi e Giuseppe Cutillo.
[…]
«È un ritorno alle origini, vista la mia militanza con Scaravelli,
Pasetto, Danieli, Bajona nel Fronte della Gioventù e poi nell’Msi»,
spiega Bussinello, «ma è anche un ritorno al futuro, condividendo il
progetto politico di Storace, che ha saputo rompere con Gianfranco Fini
e An e con la loro svolta centrista e dare vita a un vero movimento di
destra, capace di coagulare anche leghisti e persone di centro e di
operare dentro la Casa delle libertà».
fonte: L’Arena [Quotidiano di Verona]