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DALLE SCUOLE E DALLE UNIVERSITA’
UN 25 APRILE DI LOTTA E RESISTENZA
Sabato 25 Aprile, festa della Liberazione, in tutto il paese si celebrerà l’anniversario della caduta del nazi-fascismo, avvenuta nel lontano 1945.
Per quanto ci riguarda, questa data non rappresenta un momento di pura e sterile commemorazione, ma, al contrario, consapevoli della sua sempre più evidente attualità, essa continua ad essere prima di tutto un giorno di LOTTA e RESISTENZA.
E’ per questo motivo che resteremo distanti dalle commemorazioni istituzionali, dove ogni anno le stesse persone che oggi costruiscono CPT (Lager per immigrati “clandestini”) gonfiano i loro discorsi di ipocrite condanne ai campi di concentramento di ieri; dove le stesse istituzioni che ad ogni livello promuovono la fascistizzazione della società, la militarizzazione delle strade tra esercito e ronde, e la repressione di ogni dissenso reale, condannano il Regime di ieri al solo scopo di farci accettare quello di oggi; dove i poteri che denunciano, incarcerano e manganellano chi Resiste Oggi, preparano emozionanti discorsi per esaltare la Resistenza di 60 e più anni fa: a dispetto loro continuiamo ad essere convinti che l’unico autentico modo di ricordare chi morì combattendo contro il regime fascista, sia quello di continuare oggi a RESISTERE A RAZZISMO, SFRUTTAMENTO E REPRESSIONE.
Nelle nostre scuole, come nelle nostre città, assistiamo da tempo alla rinascita di gruppi più o meno dichiaratamente neo-fascisti (da Azione Giovani al Blocco Studentesco) che, legittimati e protetti dalle istituzioni, godono sempre più di un’agibilità politica che gli permette di propagandare e praticare la loro ideologia razzista ed autoritaria. Un agibilità che, grazie all’antifascismo ben radicato nei movimenti, nelle città e nelle scuole, era impensabile solo qualche tempo fa, e che è possibile negare solo tenendo viva nei territori l’azione antifascista, e non certo appellandosi a delle istituzioni che sempre più palesemente risultano complici a questi nelle parole e nei fatti.
Mentre in tutte le città le squadracce fasciste si rendono protagonisti di infami aggressioni contro immigrati, zingari, omosessuali e antifascisti, nello scorso Ottobre caldo noi studenti abbiamo visto come con il loro ridicolo motto “nè rossi né neri”, in nome di una falsa “apoliticità”, abbiano cercato con ogni mezzuccio di infinocchiarsi il movimento studentesco, per poi mostrare il loro ghigno fascistoide nelle spranghe tricolori usate lo scorso 29 Ottobre per caricare gli studenti a Piazza Navona, luogo simbolo di quei mesi di lotta al governo, da dove poi saranno cacciati a colpi di sedie e tavolini dai compagni accorsi. E’ importante che gli studenti ed il movimento non cadano in questa infima trappola, ribadendo anche in questa data il proprio sentimento antifascista e mobilitandosi per l’estinzione del cancro fascista in tutte le sue forme.
Un cancro che, per l’appunto, si manifesta anche nell’istituzione scolastica, dove noi studenti subiamo un clima sempre più repressivo. Infatti, mentre si vive un’università che sempre più tratta la cultura secondo logiche imprenditoriali e di sfruttamento di capitale umano, si sprecano nelle scuole provvedimenti autoritari e classisti come la video-sorveglianza all’interno degli istituti, gli SMS spia, i “Cartellini” da timbrare e l’aggravamento del già tristemente conosciuto metodo di controllo del voto in Condotta, il tutto al fine di produrre studenti obbedienti pronti ad accettare un futuro di sfruttamento. E’ questo il Fascismo che tutti i giorni subiamo nelle nostre scuole (che da quest’anno vedranno anche le “classi separate” per italiani e stranieri) e che si manifesta in episodi eclatanti come le sospensioni politiche al liceo Michelangiolo e le manganellate a cui lo stato è ricorso diverse volte per reprimere il movimento studentesco in autunno ed è un fascismo che è necessario combattere opponendoci quotidianamente e con ogni mezzo necessario ai piani di controllo e omologazione dei nostri governanti e dei nostri padroni.
CORTEO STUDENTESCO ANTIFASCISTA
ore 15.00 piazza San Marco
per raggiungere la manifestazione cittadina in piazza Santo Spirito
Rete dei Collettivi Studenteschi Fiorentini – Collettivi Politico di Scienze Politiche
caro gabriele de cecco…condividiamo molte battaglie evidentemente…. peccato per quel cristo che ogni tanto ricorre nei tuoi discorsi e per cui non potremo mai essere uguali nè in sintonia, per quanto tu possa essere contro il clero e contro il potere, la religione resta una delle più grandi rovine dell’umanità da 2000 anni a questa parte, che non ha mai permesso ai popoli di spezzare le catene…
fortunatamente questo cancro ora si sta abbastanza estinguendo dalla società, facendo spazio però a mode ben peggiori, menti bacate, consumismo, giovani senz’ossa…
ma almeno la gente si sta accorgendo delle bombe che spara quel coglione da piazza san pietro e che da 2000 anni a questa parte la chiesa sta mettendo in giro, permettendo ai potenti di governare più facilmente le masse cittadine..
comunque saluti
per il muro..dispiace..ma è l’unico mezzo e quello più diretto per comunicare con la gente…quindi ci sta…
da segnalare come i giornali si siano inventati la partecipazione al corteo parlando di antagonisti, anarchici e centri sociali, quando su 600 persone che s’era, 598 erano studenti… buffoni diocane!
banchino che va giù, firenze esulta..
complimenti ragazzi per il banchino di galli! purtroppo non ero al corteo, ma ogni tanto fa piacere sentire che c’è qualcuno che si sbatte e che ancora una volta ha dimostrato che firenze è antifascista, e che tutte queste merde, dai fasci al pdl, dai razzisti della lega ai politicanti di sinistra NON PASSERANNO!
saluti
dito? ma non era scoppiato sul piede… e decidetevi però he…
aggredire donne? i/le poveracci/e che erano lì non le abbiamo nemmeno cacate… per cui silenzio, che le cose poi non vi vanno sempre così bene…
grazie ma non abbiamo bisogno di neo-fascisti per festeggiare il 25 aprile… ma se volete vi si rifà la festa a voi molto presto…
“Voi” chi?
Un po’ più di chiarezza non guasterebbe, specie da una persona tanto realista da scegliere uno pseudonimo ottimamente descrittivo delle sue competenze e dei suoi “valori”.
Su http://iononstoconoriana.blogspot.com mi diverto da mesi a prendere le misure alle nullità d’Occidente che si atteggiano a salvatori del mondo; in particolare, su quanto successo in piazza Stro(n)zzi il 25 aprile, scrivo che
“La tolleranza è ben radicata nella Firenze di adesso, non nell’incubo liberista che le prospettano gli “occidentalisti”. Talmente radicata che un palloniere che si trova in squadra estimatori di quella eccellente scuola di convivenza civile e di tolleranza rappresentata da Corneliu Zelea Codreanu, “punto di riferimento comunitario” per i ggggiovani cooptati nel costituendo Piddì con la elle, può addirittura cavarsela semplicemente con un tavolino rovesciato e un paio di petardi.
La ciurma “occidentalista” di Firenze, a suo tempo, è stata pronta ad avallare le insistenti considerazioni secondo le quali il sangue sulle pareti della scuola Diaz a Genova era in realtà salsa di pomodoro; farà dunque bene a mostrarsi realista, ed a considerare episodi anche peggiori di questo entro i parametri dell’accettabilità”.
Non capisci ed hai bisogno che ti spieghi meglio? Vedi, o mangiaspaghetti, io lavoro come pendolare dieci e passa ore al giorno per euro millequattrocento al mese, e la sera vado al cpa perché con quattro euro mangio e con due euro mi vedo un film.
Se uno con la cravatta arriva dalla luna a dipingermi come un delinquente e come feccia da eliminare, le reazioni scomposte deve metterle in conto.
Il pallonier Galli, con la sua presenza, sta conferendo profumo di fragola ad uno sformato di sterco; dal momento che non è uno scemo, mi pare che la mancata interiorizzazione di questo concetto debba per intero essere attribuita a malafede.
Se ti avanzano due secondi, “carogna”, raccontami come passi le giornate, cominciando dal lavoro che fai.
Grandi per l’assalto al gazebo di Galli: vi ringrazia soprattutto la ragazza a cui avete tirato la bomba carta, che manca poco ci rimetteva un dito e un orecchio.
Ve la siete presa con chi stava “festeggiando” con voi, con chi si dichiara “antifascista”.
Ma non solo, non vi vergognate neanche di aggredire una donna, da vigliacchi che siete.
“Muri puliti, popoli muti”. Lo slogan è indubbiamente efficace, anche se la ributtante moda dei cosiddetti “tags” dimostra bene che tra mutismo e muri sporchi non esiste necessariamente una contraddizione.
Cari amici, sono un cristiano valdese (dunque non cattolico) e ho la fortuna di dirigere la Diaconia valdese fiorentina, cioè quel poco che come sparuti valdesi cerchiamo di fare per gli emarginati della nostra città. Vi scrivo a titolo personale perché noi valdesi ci teniamo molto a distinguere tra la nostra fede e le diverse idee politiche di ciascuno. E le mie idee politiche mi portano molto vicini a voi, alle vostre lotte e alle speranze che ci accomunano.
Oggi andando alla chiesa valdese di Firenze, ho visto che ci avete lasciato una scritta.
Anzitutto ho apprezzato che abbiate evitato di rovinare la parte più antica del muro e abbiate usato quella di minor pregio e ve ne ringrazio. Penso che insieme al vostro slogan “muro pulito, popolo muto”, che condivido, sia una buona cosa caratterizzarsi come quelli che sanno scegliere tra muro e muro (un segno di differenza culturale rispetto ad altri che scrivono sui muri ma hanno la testa piena di ideologie putrefatte).
Al di là di ciò, mi sono sentito chiamato in causa dal testo della vostra scritta “Boicottiamo Dio”. Una parola d’ordine un po’ bizzarra se la si legge come un invito a boicottare qualcuno a cui non si crede e se c’è non avrebbe grandi danni da un boicottaggio… Ma capisco, o credo di capire che l’invito sia piuttosto rivolto a boicottare l’uso di Dio, quello fatto per discriminare, giudicare, imporre comportamenti, provocare guerre. Cioè a boicottare quelli che, in nome di Dio, non ci permettono di curare le persone, di lasciarle libere di scegliere come morire, di vivere responsabilmente la nostra sessualità e il nostro amore, di avere uno stato libero da leggi farisaiche e fondamentaliste.
In questo senso il vostro slogan (che avrei personalmente scritto in modo più esplicito), mi coinvolge e mi interroga.
Avendo l’immeritata fortuna della fede in Cristo e sapendo che i Vangeli, basta leggerli, sono proprio un appello contro l’uso di Dio a questi scopi… so che non avrò fatto mai abbastanza contro l’uso di Dio e mi sento perfettamente in sintonia con voi.
Un fraterno saluto
Gabriele De Cecco
P.S. se volete mi potete contattare anche su Fb…
Aggiornamento lampo: stanotte verso le due in santo spirito, una pattuglia di sbirri sentitasi chiamata in causa dal grido ”merde” partito dalla folla sulle gradinate, eroicamente si ferma, i due occupanti in divisa scendono e se la prendono con un ragazzo reo, secondo loro, di aver gridato la frase offensiva, alchè lo sbattono sul cofano dell’auto intenti a portarselo via.
A quel punto un nutriro gruppo di ragazzi, vista la poca delicatezza del gesto, protesta… i nostri eroi, forti dell’aver già strappato di tasca i documenti al malcapitato, si rinchiudono in volante chiamando rinforzi. All’accorrere di altre tre volanti i difensori dell’ordine pubblico si ringalluziscono e scendono minacciosi, manganello alla mano, ad affrontare la folla.. a quel punto i toni si alzano, la folla si agita e i nostri eroi iniziano a manganellare alla cieca ed effettuare più fermi possibili…. risultato? 5 ragazzi in questura con accuse varie dalle 2 alle 8e40 di questa mattina, ovviamente i nostri eroi in divisa blu si faranno refertare sostenendo di averle pure prese… ora, staremo a vedere, intento se il loro intento era quello di lavorare poco loro, far passare una nottaccia a qualcuno e far fare una levataccia a qualcun’altro… Bhè, ci sono riusciti..
SBIRRI INFAMI-DIGOS BOIA
Denunciati 7 militanti di estrema sinistra:
erano mascherati e tenevano armi e bastoni in auto
Cresce il livello di violenza in città. Dopo la denuncia di ieri sulla moda sempre più diffusa tra i ragazzi di girare con un coltello in tasca, un nuovo episodio di violenza giovanile preoccupa le forze dell’Ordine. Nella notte sette persone sono state fermate fermati dalla polizia in largo Preneste e a corso d’Italia su due auto sulle quali gli agenti hanno trovato spranghe, bastoni e bottiglie.
TENSIONE PER IL 25 APRILE – Secondo gli investigatori sale la tensione in vista delle manifestazioni per l’anniversario del 25 aprile. I giovani, tutti vicini all’estrema sinistra, sono stati intercettati intorno alle 3, quando alcuni poliziotti in borghese hanno notato le vetture sospette partire da via Asinari di San Marzano, al Portonaccio, con i ragazzi incappucciati a bordo. Due su un’auto e cinque sull’altra. In pochi minuti volanti e pattuglie della Digos hanno rintracciato i veicoli bloccandoli subito. Cinque dei sette giovani, fra i 21 e i 27 anni, sono personaggi già conosciuti dagli investigatori.
PREOCCUPAZIONE – Sono stati denunciati in stato di libertà per porto abusivo di armi. A bordo delle vetture la polizia ha anche trovato alcuni manifesti che annunciavano un corteo per sabato prossimo, 25 aprile, da piazzale Tiburtino. I giovani sono stati seguiti e la sala operativa della questura, che stanotte ha inviato sul posto volanti e personale della Digos, ha intensificato i controlli per i prossimi giorni. Preoccupazione per le manifestazioni pubbliche in programma il giorno della Liberazione.
MILITANTI – A bordo delle autovetture, la digos ha identificato G. P. C. di 21 anni, P.T. di 21 anni, C. W. di 27 anni, S. C. A. di 24 anni, P. M. , B. M. e C. M. , tutti di 22. La maggior parte di loro ha precedenti penali e tutti erano già noti agli agenti come appartenenti all’estrema sinistra. La successiva perquisizione all’interno delle auto ha permesso di trovare e sequestrare spranghe, bottiglie e bastoni.
Rinaldo Frignani
22 aprile 2009