Per Moustapha Scara, morto sul lavoro negli Stand della Fortezza.

La mattina di sabato 4 luglio, si è svolto un presidio di solidarietà e per esigere giustizia per il giovane lavoratore di origine marocchina morto alla Fortezza da Basso smontando uno stand di Pitti Uomo mentre lavorava al nero.
Un centinaio di persone fra lavoratori, militanti di centri sociali, collettivi studenteschi e associazioni di base, hanno manifestato la propria indignazione per questa ennesima morte bianca. Il padroncino della ditta appaltatrice nega che l’operaio fosse lì per lavorare, negando così anche la dignità del lavoro al giovane morto.
Alle 12.45 siamo entrati all’interno degli stand della Fortezza per mostrare la nostra solidarietà ai lavoratori della Fortezza, che ci hanno confermato in maniera chiara che Moustapha, 22 anni con 2 figli, attivo nella Comunità islamica di Campi Bisenzio, era munito di pass, aveva anche il casco e le scarpe da lavoro. Veramente particolare per una persona che passava di lì per caso. Come confermato dai lavoratori, abbiamo potuto constatare che l’area di lavoro era priva delle norme di sicurezza e che i ritmi di lavoro imposti per smontare sono la causa della morte del giovane.
Per quanto ci riguarda non vogliamo ignorare questa morte e non possiamo accettare che venga passata sotto silenzio o insabbiata da una qualche inchiesta giudiziaria. I fatti parlano già chiaro: un altro giovane, un lavoratore, è morto per gli sfarzi dei padroni, per la moda, per il profitto di stilisti, standisti padroni e padroncini vari. Tutti coinvolti e responsabili.
Continueremo ad esigere verità per Moustapha, per la sua famiglia, e per chi come lui è costretto a rischiare la vita sul lavoro ogni giorno. Continueremo a manifestare davanti alla Fortezza o dove sarà necessario per tenere alta l’attenzione sulla tragedia delle morti sul lavoro e denunciarne i responsabili, in una città vetrina che preferirebbe tenere nascoste storie come la sua per non turbare le sue lucrose kermesse.

Alcuni lavoratori italiani ed im migrati, Cpa Firenze sud, Movimento di Lotta per la Casa, Collettivi studenteschi medi e universitari
Di seguito il Volantino distribuito:
Martedì 30 giugno, Fortezza da Basso a Firenze.


 
 
Uno stand di Pitti crolla ed uccide un operaio di origine marocchina di 22  anni che stava lavorando al nero e senza nessuna protezione. Era una delle migliaia di uomini e donne che vengono in Italia per cercare di sopravvivere ed invece, come tanti-troppi prima di lui, è morto sul  lavoro. Sono questi immigrati quelli che rubano il lavoro agli italiani? Sono loro la fonte delle insicurezze popolari? No, piuttosto sono le ennesime vittime di un sistema perverso che vede davanti a se solo profitto per le classi ricche, per i padroni, e sfruttamento per le classi povere, per i lavoratori, di qualunque nazionalità essi siano. Questa è la verità.
Cercano, attraverso campagne politiche e menzogne giornalistico-televisive, di dividere i  lavoratori, gli sfruttati, in nome di una soluzione individuale alle vere insicurezze che ci sono: la casa, il salario, un lavoro stabile, la sicurezza di un futuro migliore. Le loro priorità sono la costruzione della TAV ed il Pacchetto sicurezza, non certo la messa in sicurezza delle nostre ferrovie come a Viareggio o il dramma di centinaia di morti in mare, nei cpt, suiposti di lavoro. Il padrone di turno nega che il giovane operaio fosse al lavoro, dice che passava di lì per caso, che non era al nero!! Non gli si vuole riconoscere nemmeno la dignità di lavoratore, per farlo dimenticare il prima possibile, mentre anche le più elementari norme di sicurezza erano state sacrificate per fare più veloce!
Per noi è inaccettabile!!!
Non si può dimenticare, non si può far finta diniente se un giovane uomo, padre di due figli, viene ucciso sul lavoro aFirenze, alla Fortezza da Basso, negli stand che hanno ostentato gli sfarzi di Pitti. Un immigrato irregolare, uno che sarebbe dovuto finire in un CIE, espulso, umiliato. Un giovane lavoratore che portava soldi e braccia alla nostra società è morto.
Per questo oggi siamo qui!
Perchè i lavoratori non hanno nazione
Perchè non è possibile voltarsi dall’altra parte
Perchè rifiutiamo di essere complici di coloro che sono disposti ad indignarsi solo per i morti "con i documenti in regola".
Perchè anche questo, come purtroppo tanti altri, lo sentiamo come un nostro morto!!

 

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2 risposte a Per Moustapha Scara, morto sul lavoro negli Stand della Fortezza.

  1. Padroni?? un termine obsoleto.... scrive:

    da notare con il massimo disprezzo come la ditta che ha in appalto l’allestimento della fiera, sia prontamente corsa ai ripari sostenendo che mustapha ”passava di li per caso”… questo la dice lunga sull’umanità di certi padroni che di fronte al dio denaro farebbero qualsiasi cosa pur di non rischiare beghe di qualsiasi tipo.

    La verità è che mustapha era uno dei tanti lavoratori senza contratto, schiavi per due spiccioli al mese, privo di ogni garanzia e soggetto a pericolo costante data la mancanza di misure di sicurezza durante lo svolgimento del proprio lavoro. Invitiamo pertanto a partecipare al presidio di domattina 8 luglio alle ore 8e30 davanti alla fortezza da basso per chiedere verità e giustizia. Ci siamo rotti il cazzo di vedere amici, familiari e sfruttati di ogni tipo morire di lavoro.

    CHE I PADRONI INIZINO A PAGARE LE PROPRIE COLPE, QUANTOMENO, E, NEL CASO, CHE INIZINO A SPARIRE DAL PIANETA!!

  2. IO STO CON MOUSTAPHA scrive:

    Perchè rifiutiamo di essere complici di coloro che sono disposti ad indignarsi solo per i morti “con i documenti in regola”.

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