Fu legittima difesa. E’ questo l’infame responso della corte europea di Strasburgo in merito all’omicidio Giuliani.
Un omicidio di stato, uno dei tanti. Ma soprattutto uno dei tanti che navigherà in quella spiacevole poltiglia del quotidiano perbenismo, che è un misto di impunità, indifferenza e reazionarismo, che senza alcun fastidio prima uccide un ragazzo e poi lo offende per gli anni a venire. C’è anche lo sbeffeggio, la squallida risatina in faccia di quei giudici servi, fatta in faccia alla famiglia di Carlo, che verrà "risarcita" in quanto le indagini italiane non sono state svolte con cura (sarebbe meglio dire che non ci sono mai state).
Quindi lo stato, i governi, la UE, i giornali continueranno a parlare o di tragica disgrazia e di sbaglio da "entrambe le parti" oppure di "giusta gestione dell’ordine pubblico", mentre il fronte armato della speculazione continuerà a marciare indisturbato nelle nostre città, calpestando chiunque si vorrà opporre. Tra una ventina di anni o meno (lo stato fa presto, dopo essersi autoassolto, ad autoperdonarsi) qualche politico centrista un po’ coinvolto in strane vicende riguardanti la speculazione edilizia, ma comunque una gran brava persona, farà stringere la mano ad un lontano cugino di Carlo e ad un parente dello sbirro. E tutto sarà finito, l’Italia avrà guadagnato in "pace sociale" e patetico buonismo, con tanti saluti alle casalinghe di Voghera.