Primerano insegna, Di Lorenzo impara

Tre giorni fa al liceo Castelnuovo il preside Di Lorenzo si era mostrato per quello che è: un fascista. Dopo la negazione al Collettivo CAOS dell’aula per riunirsi a scuola, risalente a qualche mese fa, aveva dato l’ordine di rimuovere uno striscione sull’11 maggio spalleggiato dalla vicepreside.

Stamattina, invece, la negazione della libertà di espressione è arrivata al suo massimo. Riportiamo una testimonianza di uno studente del Castelnuovo:

Oggi verso le ore 10.45 sono uscito di classe per attaccare dei
manifesti riguardanti l’11 maggio dell’anno scorso con molta tranquillità e senza alcuna
accortezza nel non farmi beccare (non mi vergogno di prendermi le
responsabilità di cio’ che attacchino) ne ho attaccati una decina per
tutta la scuola. Caso vuole che alle 11 e 35 il nostro amato Peppe
sia venuto a chiamarmi in classe per un colloquio privato nel suo
sfarzoso ufficio, dopo avermi detto che non sono a casa mia, che non
posso fare dei muri della scuola quello che voglio e ricordandomi gentilmente
che esiste un reato del tipo "vilipendio alle istituzioni della
Repubblica", mi ha minacciato esplicitamente di prendere seri
provvedimenti disciplinari nei miei confronti se fosse riaccaduta una
cosa del genere. Io ho ribatutto dicendo che se ci fosse una bacheca
degli studenti non avrei nemmeno perso tempo nell’attacare manifesti sui
muri e che quel manifesto non "VILIPENDIAVA" nessuno ma ricordava un
fatto OBBIETTIVAMENTE successo e OBBIETTIVAMENTE gravissimo. Per
seri provvedimenti disciplinari si intende almeno una sospensione da 3 a
15 gg che puo’ sfociare senza alcun problema in un 5 in condotta.

Paradossale è inoltre il fatto che ai fascistelli topi di fogna di casaggì sia lasciato campo libero: i loro manifesti sono attacchinati accanto al portone di scuola, e quando volantinano non gli viene certo detto di andarlo a fare a casa loro. E’ doveroso ricordare però che ultimamente sono scortati dalla non conforme Digos, forse per paura che facinorosi e sovversivi antifascisti si presentino in massa per ucciderli (così i servili giornali dicono sia successo al Da Vinci qualche settimana fa…).

Solidarietà ai ragazzi del CAOS!
Questura, Politici, Giornali… diversi nomi, stessi Maiali!

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9 risposte a Primerano insegna, Di Lorenzo impara

  1. Thomas T. Cato scrive:

    Te ne divorerai anche più di 40, mio prolisso e permaloso amico, ma se le argomentazioni sono queste – e soprattutto la sintassi è così allegramente violentata – il compito della controparte di turno è ben più semplice del dovuto. Soprattutto se riesci a scrivere così tanto senza entrare minimamente nel merito della questione: ci giri intorno, ne svii, depisti con considerazioni arcinote ma la risposta alla “vexata quaestio” resta lontana. Ti parlo di un caso specifico, recente (altro che 7 anni fa), ma non riesci a dare una risposta altrettanto specifica senza tirare in ballo l’universo mondo?
    In quanto al nickname, parla l’uomo che ha fatto dell’antioccidentalismo e di Oriana una ragione di vita. O almeno una categoria monolitica con cui osservare il mondo. Inizio a pensare che abbia ragione di sostiene che per sentirvi qualcuno abbiate bisogno di un nemico.
    Ps: per argomentare, non ho bisogno di insultare o alludere… io. In genere, sminuire la controparte è un espediente dialettico di chi non ha tesi.

  2. Thomas T. Urbato, di commentatori della tua bassezza me ne divoro una quarantina al giorno senza grosso sforzo. Arrivi per giunta con qualcosa come sette anni di ritardo, irritante non solo per incompetenza, ma perfino per il repellente nickname che ti sei scelto.

    Gli Stati Uniti d’AmeriKKKa, vorrei ricordarti, hanno aggredito un Iraq in ginocchio dopo aver allagato il mondo di menzogne, balle, invenzioni e bugie.

    Sono passati sette anni e quella “nazione” di obesi incoscienti e pericolosi non è riuscita nemmeno a far sì che gli iracheni possano uscir di casa per fare la spesa senza correre il rischio di finire tra quattro assi.
    In altre parole, bel Mr. Spaghetti che non sei altro, in Iraq c’è la guerra. E in guerra si muore e si ammazza, anche nella modalità che DICI ti ha tanto colpito da dover per forza indicarmela.

    Un ottimo risultato davvero, per la “democrazia da esportazione”, anche volendo sorvolare su fatterelli non secondari. Per esempio, nell’Iraq “democratico” il carnefice di stato è stata la prima istituzione ad essere ripristinata nella sua pienezza.

    Adesso vatti a mangiare un piatto di Fettuccine Alfredo, Thomas.

    E di secondo mettici pure uno hamburgher, yankee di complemento!

  3. Tommy N. Acciato scrive:

    Non è un po’ comodo, scegliere arbitrariamente cosa censurare? Diffidate anche dalla Digos, mi pare, eppure non perdete occasione di dirne peste e corna…
    Serietà vorrebbe che non si escludessero quegli aspetti che non “tornano” con la vostra visione della vita e delle cose…

  4. thomas sacrato scrive:

    Noi siamo Atei, di conseguenza diffidiamo dalle religioni, da dovunque derivino, dovunque siano diffuse e da chiunque esse siano professate.

    Posto ciò, evitiamo, se non raramente, di elencare gli orrori derivanti dal fanatismo religioso, sia esso fondamentalismo islamico, sia esso fondamentalismo cattolico.

  5. Thomas T. Urbato scrive:

    Questo, ovviamente, non vale per te nemmeno lo spazio di un commentino, eh? Per una volta lascia da parte la pagliuzza e guarda questa trave: vediamo fino a che punto valuti questa storia come frutto di propaganda occidentalista

    http://www.adnkronos.com/…teri/?id=3.1.410546055

  6. OGNI SCUOLA SARA' UNA BARRICATA scrive:

    Prima il Miche, ora il Castelnuovo… mettiamo un freno a questa serie di attacchi alla libertà degli studenti!

    Facciamo abbassare la cresta a questi infami di presidi-questurini.

  7. Sentite un momento.

    Il problema del preteso “vilipendio alle istituzioni della Repubblica” è aggirabile con facilità ed in modo costruttivo.

    Su http://www.iononstoconoriana.com e su iononstoconoriana.blogspot.com il nome di una certa penisola situata nell’Europa meridionale non è mai presente, se non in qualche rara citazione.

    Al suo posto, si trova l’espressione “lo stato che occupa la penisola italiana” o, meglio ancora, “lo stato che occupa -non si sa bene a che titolo- la penisola italiana”.

    Coloro che intendono consapevolmente condividerne il destino sono indicati per quello che sono, ovvero come “sudditi”.

    In questo modo la condizione dello scrivente, che è quella di assoluto disprezzo per uno stato di cose cui si può, nel più benevolo dei casi, guardare con distaccata sufficienza, emerge alla perfezione e senza dare appiglio alcuno ad eventuali contestazioni.

  8. Tomas sacrato scrive:

    sarebbe bene ricordare a questa gente, modello Primerano, che l’asserire ”io ho fatto il 68” non gli conferisce automaticamentelo status di persona di sinistra.

    Bisogna che abbiano ad intendere che noi, su quella sinistruccia autoritaria col dogma della legalità costiquelchecosti, che a pieno rappresentano, ci pisciamo sopra.

    ah….quanto rimpiango gli onesti reazionari..

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