repressione: il di lorenzo perseguita

Nelle scuole di Firenze i presidi si arrogano sempre di più il potere di perseguitare gli studenti che fanno un lavoro di azione politica autonoma.
Dopo la legge provinciale che permette agli studenti di ritrovarsi a scuola solo se costituiti in Associazione APOLITICA con tanto di presidente, statuto e soci riconosciuti dal preside e dalla provincia, dopo la sospensione di una settimana che ha costretto un ragazzo a ritirarsi a causa dell’Irruzione in Consulta provinciale, dopo che il collettivo del Castelnuovo è stato cacciato fuori da scuola, dopo che l’11 maggio la vicepreside del Castelnuovo ha strappato uno striscione che gli studenti del collettivo avevano attaccato per ricordare la violenza delle cariche di un anno prima, che alcuni di loro avevano subito personalmente, il presdie di quella scuola, Di Lorenzo, non contento, ha deciso di mettersi d’accordo con i suoi amici sbirri per spiare e perseguitare gli indegni atti di attaccare striscioni e manifesti nella propria scuola.
Ieri pomeriggio infatti il preside ha convocato un Consiglio d’Istituito straordinario per discutere dei provvedimenti da prendere nei confronti dei ragazzi del collettivo, sulla base di un FASCICOLO SPEDITOGLI DALLA QUESTURA, recante copia delle varie contestazioni nei suoi confronti che gli studenti avevano scritto su interet, sui siti della rete dei collettivi, dei 400 colpi, sul sito di Fiondaradio e sui loro profili di facebook. Il preside è giunto alla conclusione che non prenderà provvedimenti legali per gli insulti che ha ricevuto, ma potrebbe applicare sanzioni disciplinari (sospensione, che è uguale a dire bocciatura.
La rete dei collettivi dà piena solidarietà ai ragazzi del collettivo caos castelnuovo e CONDANNA:
-l’azione repressiva dei presidi-sbirri, che non lasciano spazio ai collettivi
-la persecuzione della questura, che tenta di spiare in ogni modo, e trova nei presidi (nostri "educatori?!") un perfetto alleato

NON CI FERMERANNO CON LE SOSPENSIONI E LE MINACE, NON CI FERMERANNO PERSEGUITANDOCI E REPRIMENDOCI,
LA LOTTA CONTINUA, SIAMO SEMPRE PIU’INCAZZATI!

Rete dei Collettivi

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10 risposte a repressione: il di lorenzo perseguita

  1. Enis J. Rules scrive:

    Bene, uomochenonstaconOriana, ora capisco come ci si sente a sapere che lavoro fa colui che è all’altro capo del pc. In effetti sì, ora capisco perchè ci tenevi: la cosa ha un che di taumaturgico e illuminante (*ironia*, ma evidentemente non l’hai colta).
    Parlando di cose più serie, mi pare di aver sufficientemente smontato le argomentazioni (anch’esse piuttosto generaliste e fuorvianti, sul tema del rivoluzionario) dell’amico Antifa, che mi pare abbia mancato il bersaglio dialettico di parecchi chilometri.
    Argomentazioni, tuttavia, almeno più articolate delle tue. E scritte sicuramente meglio. Possibile che vi parlo di realtà fiorentina, here and now, e mi parlate di tutt’altro? Tutto – ricordo per chi avesse memoria labile – nasce dalle mie perplessità su quanto serie possano essere in bocca a ragazzini di 15-17 anni le frasi “pagherete caro pagherete tutto” a un preside.
    Ps: sarei grato se un’eventuale risposta non chiamasse in causa il movimento zapatista, Ataturk, i moti del ’48, la lunghezza del Po o la velocità media raggiunta dal ghepardo. Ce la fate?

  2. …Frena, Enis: per quale motivo al mondo dovrei tenere in alcuna considerazione uno che si presenta con un nick del genere? Ma per chi mi hai preso, per uno che va allo stadio?

    Ah se Thomas T. Urbato è tuo “amico”, mi posso anche immaginare gli argomenti su cui vertono il comune interesse e la conversazione!
    Complimenti!

    Possiedo in tutto un paio di ciabatte da doccia e n. 2 (due) paia di anfibi numero quarantadue, utilissimi per girare tra i capannoni delle aziende dove lavoro come amministratore di rete.

    Andare per negozi di “abbigliamento” è la cosa che più odio in assoluto e quindi compro jeans e stracci feldgrau su e-bay, andando a occhio per le misure.

    Autonomen Antifa invece, avendo meno voglia di Enis di fare la figura del mangiatore di maccheroni, ha centrato bene una delle questioni. Il sottoscritto ha trentasette anni ed è molto, molto, molto più determinato di quando ne aveva venti di meno, avendo oltretutto acquisito una certa competenza nell’argomentare scelte e condivisioni.

  3. IL SAGGIO ENIS scrive:

    Hai visto gente diventare rivoluzionaria a 50 anni. Vero, forse. Ma per ognuno di loro ce ne sono 100 che si sono accorti di quanto fosse “vuota” la minaccia di far-pagare-caro-far-pagare-tutto ai propri presidi. Leggi con attenzione: non ho parlato del rivoluzionario in assoluto (senza tirare in ballo 9000 anni fa) nè parlavo di chicchessia, ma calavo la definizione in un preciso contesto. Quello cioè di studenti di 15-17enni convinti che il mondo fascista ce l’abbia con loro. Questo è quanto valuto leggendo i post su questo sito, non tiro in ballo ipotesi totalmente campate in aria quali quelle con cui mi si cerca di dipingere (per la cronaca, non guardo nè la defilippi nè sono mantenuto, ecc…). E come ho già detto all’uomochenonstaconOriana, sminuire l’avversario è un vecchissimo espediente dialettico di chi non ha argomenti. Così come un altro è prendere un aspetto della questione (la parola rivoluzionario) e ricamarci su sviando l’argomento di cui si stava parlando.

  4. autonomen-antifa scrive:

    Dicesi rivoluzione profondo rivolgimento dell’ordine economico sociale, tendente al mutare radicalmente governi, istituzioni e rapporti economico-sociali.

    I movimenti rivoluzionari (qualunque fossero le loro rivendicazioni, spesso opposte alle nostre) hanno segnato la storia del mondo (non a caso, le rivoluzioni borghesi o liberali son tra le piu studiate)

    Riferirsi a chicchessia dandogli ironicamente del rivoluzionario è tipico del qualunquismo post ideologico, di chi, nato da poche decadi ignora le dinamiche di potere che si susseguono dal 9000 avanti cristo circa.

    Questo tono indica la profonda convinzione che l’oggi sia migliore ed immutabile rispetto a ieri.
    Dimostra come le classi subalterne pur avendo mantenuto il loro status attraverso tutte le epoche storiche (con rarissime eccezioni) le stesse sono state e sono strumenti di sfoggio di consenso da parte del potere.

    Tradotto: il deficente qua sopra, potrebbe non essere solo un ragazzetto mantenuto che parla di fica e motorini dalla mattina a tarda sera, ma potrebbe anche essere un salariato a mill’euro al mese che desume (probabilmente dal fatto che gli è concesso di starsene a guardare mariadefilippi in tivvu e lamentarsi del sindaco e delle buche sotto casa invece d’andare a lavorare) che il progresso abbia trionfato sullo sfruttamento, sulla guerra, sulla fame e sulle disuguaglianze.

    Purtroppo non è così.

    Dici che noi ”Tra 5-10 anni, magari con una famiglia e un lavoro” ci rideremo su… ??

    Purtroppo, invece, sono convinto che tra 5-10 anni saremo ancora più convinti delle nostre ragioni.

    E, forse, tu, avrai capito meglio come gira il mondo…
    Credimi, con le esperienze capita di disidilludersi su tutte le cazzate di cui il sistema ti satura in tenera età.

    Ho visto gente diventare rivoluzionaria a cinquant’anni….

  5. Enis rules scrive:

    Sei di memoria corta, TunonstaiconOriana: già una volta il mio amico Thomas T. Urbato ti aveva fatto notare quanto deprimente e desolante sia cercare di qualificare una persona solo dal lavoro che questi svolge. Come se il mio lavoro – fabbro, ingegnere o costruttore di materie plastiche – possa per te cambiare qualcosa. Per inciso, visto che io di solito rispondo nel merito, sono anch’io a lavorare. E tu, chenonstaiconOriana, quanto porti di scarpe? (mi adeguo all’utilità delle tue domande…)

  6. Enis, io sono a lavorare.
    Tu che lavoro fai?

  7. Enis rules scrive:

    “Pagherete caro, pagherete tutto?” Ah ah ah… ma vi sentite? Tra 5-10 anni, magari con una famiglia e un lavoro, ci riderete su… Va bene giocare al rivoluzionario, ma poi viene l’ora di crescere: non vi sembra il caso di cominciare ad abbozzarla?

  8. nome scrive:

    inizia col tranquillizzarti, ciccio.

  9. Sì, su Facebook.

    Ma levàtevi, incoscienti! Altro che politica voialtri! Lavoro duro, ci vorrebbe!

    Salina, miniera, porcilaia, solfatara, cava, vendemmia, pulizia stive, mietitura, sterro, fonderia, cementificio, cantiere edile, stasatura canali, filanda, risaia!!

    Chissà che non vi entri in testa qualche cosa, una buona volta!!!

  10. diloboia scrive:

    se pensate di fermarci sappiate solo che pagherete caro e pagherete tutto!

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