Martedì 16 ottobre, il ministro dell’istruzione Profumo si presenterà all’ Accademia delle Belle Arti di Firenze per l’inaugurazione dell’anno accademico.
Dopo la manifestazione di venerdì 5 ottobre è importante scendere in piazza per ritagliarci uno spazio in cui togliere la parola al ministro, che di occasioni per parlare ne ha fin troppe, e schierarci contro il decreto merito, contro l’ex ddl Aprea (legge 953), contro l’ennesima sfilza di tagli dei finanziamenti alla pubblica istruzione pari a circa 200 milioni e contro il parallelo mantenimento delle spese per il sostegno delle scuole private. Inoltre prendiamo come spunto la presenza del ministro per andare contro il governo dei banchieri che, insediato come “tecnico” ma rivelatosi fin troppo politico, è riuscito in nemmeno un anno ad applicare varie misure di austerità imposte dagli organismi sovranazionali come UE, BCE e FMI, massacrando i lavoratori, riducendone drasticamente i diritti, richiedendo ulteriori sacrifici alle classi popolari (evidentemente non abbastanza sfruttate). Tutto ciò in nome del mantenimento di un sistema malato, il capitalismo, che si serve della crisi per abbattere lo stato di welfare e asservire la maggioranza della popolazione agli interessi di grandi banchieri e padroni.
Presentando il suo lavoro, che va ad aggiungersi all’ormai decennale attacco sferrato contro la scuola pubblica, in perfetto stile montiano (“questa riforma ce la chiede l’Europa della cultura e del lavoro“), Profumo dà un’impronta sempre più drastica all’impostazione aziendale del processo di formazione. Difatti il decreto introduce nei licei il premio “studente dell’anno” (al cui vincitore sarà garantita una riduzione del 30% sulle tasse universitarie, oltre ad altre agevolazioni), e nelle università una lista, stilata dagli atenei e destinata al MIUR, con il 5% dei migliori laureati, ovvero un aiuto a coloro che meglio si saranno adattati alla univoche richieste e che avranno affrontato con spirito concorrenziale la propria istruzione; il portfolio, in cui ciascuno studente sarà inquadrato e valutato secondo i parametri ministeriali e offerto come merce alle aziende che potranno cominciare da subito a sfruttarlo grazie a stage e tirocini.
In quest’ottica tipicamente aziendalista viene riproposto anche il ddl Aprea, che autorizza l’inserimento dei privati all’interno dei nuovi consigli dell’autonomia (capo 1 art. 1 c. 2 e art.4 c. 1) piegando definitivamente le scuole alle logiche di mercato e non alla ricerca della diffusione di conoscenza e pensiero critico fra noi studenti.
Questo sappiamo che succede per fare entrare i ragazzi, fin dalla gioventù, nella mentalità di sfruttati che devono sottostare alle richieste dettate dall’interesse dei padroni e della classe dirigente, che altro non vogliono che mantenere la propria posizione privilegiata ed aumentare il proprio profitto.
Per uscire da questo non possiamo combattere solo una riforma o un governo ma concretizzare la necessità di un cambiamento radicale di questa società e l’abbattimento del sistema capitalista, prima che questo possa definitivamente distruggere anche le speranze di chi non vuole mollare.
NO ALLA RIFORMA PROFUMO, NO ALLA SCUOLA-AZIENDA!
16 OTTOBRE ore 15 CORTEO dal Liceo Galileo (via Martelli)
Rete dei Collettivi Fiorentini