Pensa, organizzati, lotta! // Appello per il boicottaggio dei test Invalsi

Presidio contro gli Invalsi a Maggio 2011 al Machiavelli-Capponi

Presidio contro gli Invalsi a Maggio 2011 al Machiavelli-Capponi

Il movimento studentesco lotta ormai da anni per la scuola pubblica. Facendo noi parte del sistema di istruzione volto alla formazione dei futuri cittadini, ci troviamo all’interno di scuole e università che diventano sempre più elitarie, accentuandone la natura classista e discriminatoria.
Riforma dopo riforma, scuola ed università vengono deturpate dal processo di aziendalizzazione avviato ormai da decenni, processo che riduce sempre più il sapere in nozione, e che premia i “meritevoli” su basi puramente nozionistiche che non tengono conto dello studente in quanto persona. E’ osservabile da tutti, infatti, come fin dagli inizi del percorso formativo al bambino venga subito imposto un insegnamento alienante, che ostacola invece di sviluppare una vera coscienza critica in esso. Impostazione che continua e si accentua per tutto il percorso formativo, e che vede come obiettivo la creazione di lavoratori disciplinati e docili da sfruttare.
Da alcuni anni ormai sono state inserite negli esami di stato di terza media e per le classi seconde dei licei e degli istituti tecnici e professionali le prove Invalsi. Queste prove, più appropriatamente inchieste, si strutturano in domande a risposta chiusa o a completamento (non lasciano quindi agli studenti possibilità di esprimere una propria opinione o di dare prova delle proprie capacità), sviluppandosi all’interno delle materie di italiano e matematica, con l’annessione di un terzo fascicolo contenente domande personali (ex.: nazionalità genitori, professione esercitata dai genitori etc.).
Per quanto riguarda le prove degli istituti superiori, i test di una delle classi seconde presa a campione di ogni scuola, vengono inviati al ministero e scrutinati. I risultati di questi test determinano l’assegnazione di finanziamenti alle scuole più “meritevoli” e quindi con un risultato superiore, mentre le altre, con risultati mediocri e/o inferiori verranno lasciate indietro, agendo con le stesse modalità di quelli che sono gli esami di riparazione, frutto del meccanico pensiero di chi vede la scuola come “un ospedale che cura i sani e manda a casa i boicottainvalsimalati”. Risulta logico che la preparazione nozionistica di uno studente di un liceo sarà superiore rispetto a quella di uno frequentante un istituto tecnico o professionale, dove queste materie spesso hanno a disposizione poche ore di lezione e sono affrontate superficialmente, ma non è la nozione a dimostrare l’intelligenza e le capacità di un ragazzo. Allo stesso tempo la presentazione di una prova inferiore, rispetto alle nozioni acquisite da parte di uno studente frequentante un liceo, appare come una sottovalutazione del programma da quest’ultimo svolto: si verifica così un’umiliazione su tutti i fronti. Vediamo quindi, queste prove Invalsi, come ulteriore rafforzamento del classismo che vi è nella scuola, che tenta di allargare il divario tra “scuole di serie A” e “scuole di serie B”.
E’ inoltre interessante il terzo fascicolo, con domande personali: cosa dovrebbe interessare al ministero delle nostre dinamiche familiari? e come dovrebbe influire la professione, o nazionalità, o dei nostri genitori con la nostra preparazione e quindi con il nostro futuro da cittadini? Quesiti che rafforzano sempre più la nostra tesi sull’obiettivo di queste prove, che nello specifico del fascicolo personale, andiamo ad identificare come “schedatura di massa”.
I figli degli attuali dirigenti saranno i futuri dirigenti, e i figli degli attuali operai e impiegati saranno anch’essi futuri operai e impiegati. Questo è ciò che cerca di creare il modello scolastico attuale.
Identifichiamo come scopo di questi test/inchiesta l’ alimentazione del classismo, attraverso nozionismo meritocratico e aziendalizzazione del sistema scolastico.
Chiarito quindi il ruolo del mondo dell’istruzione, e di come si svolge la formazione di ogni singolo soggetto, non possiamo far a meno di porre l’attenzione sui test d’ingresso d’università, ormai inseriti in quasi tutte le facoltà, con intenzione di adottarli anche nelle facoltà per ora accessibili liberamente. Attraverso questi test lo studente è nuovamente sottoposto a una prova nozionistica e discriminatoria nei confronti di chi, anche se non ancora in possesso delle “capacità” specifiche di una facoltà, intende interessarsi e impegnarsi. Non si tratta altro che dell’ennesimo tentativo di tornare ad un’università sempre meno di massa e riservata alle classi privilegiate, ricordando che le condizioni sociali influiscono, e che non tutti partiamo dallo stesso “via”.
Girano voci anche sull’inserimento di test d’ingresso per gli studenti delle scuole medie, rendendo la selezione dei nuovi lavoratori sempre più classista, passando da una discriminazione nei confronti degli studenti delle scuole di “serie A e serie B” (liceali e, tecnici e professionali), ad una discriminazione che sta alla radice, e che avvia la sua selezione dove gli studenti delle scuole appartengono allo stesso quartiere, e di conseguenza a una simile estrazione sociale, ed è innegabile che vi sono i quartieri benestanti e le periferie popolari.
Invitiamo quindi tutti gli studenti al secondo anno a boicottare le prove Invalsi, gli studenti delle altre classi ad essere solidali con loro in caso di ricatti o pressioni poste dal corpo docente ed i docenti stessi ad abbandonare le difese di questo sistema e il ruolo di “sicari della cultura” e ripresentandosi come “paladini del pensiero”. Noi non siamo automi e non saremo mai merce nelle mani di nessuno!

CONTRO LE LOGICHE DI PROFITTO: DIFFONDI CULTURA, PRATICA CONFLITTO !
BOICOTTA GLI INVALSI, BOICOTTA IL SISTEMA!

Rete dei Collettivi Fiorentini (Firenze)
Coordinamento Studentesco Autorganizzato Syntagma (Palermo)
Studenti Autorganizzati Campani (Napoli)
Coordinamento Collettivi Studenteschi (Bologna)

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