I mesi passano e le lotte variano e si radicalizzano, al fine di preparare un definitivo scoppio della conflittualità sociale come Turchia, Brasile ed Egitto.
Mentre noi analizziamo l’attualità e cerchiamo nuovi mezzi con i quali incidere sul presente, c’è chi si sente realizzato a coprire le scritte antifasciste e contro il Tav dai muri della città, ed anche chi manda denunce per punire nel silenzio estivo il movimento studentesco autorganizzato che nell’autunno ha invaso le strade e le piazze fiorentine.
Anticapitalismo: questa la parola d’ordine che fa alzare il tono della repressione. Liberi di dire no ad una riforma del sistema scolastico, liberi di chiedere compromessi ed accettare contentini, ma non tollerati nel momento in cui ci leviamo i paraocchi per aggiungere contributi alla critica al sistema economico-sociale vigente e uscire allo studentismo che fossilizza l’attività politica studentesca. In questi giorni sono arrivate le denunce per interruzione di pubblico servizio, travisamento e accensione di fumogeni, ottenute da nove studenti presi come campione sugli oltre tremila presenti al corteo del 24 Novembre in cui le scuole fiorentine in agitazione hanno riversato la propria energia nel centro di Firenze. Ancora una volta abbiamo l’occasione per vedere come la legge sia lo strumento di cui lo stato si serve per coprire gli interessi della classe dominante e reprimere le lotte.
Così come si incarcera per sei anni chi ha preso parte agli scontri di piazza San Giovanni e invece si difende chi ha ucciso con la divisa addosso, allo stesso modo si puniscono quei giovani che non si fermano davanti al ritiro di un disegno di legge o al primo compromesso. Non saranno magistrati e poliziotti a difendere il capitalismo dalla determinazione di chi ha capito che l’obiettivo è una società senza classi dominanti nè dominate.
Che continuino pure a cercare le soluzioni nelle aule dei tribunali, noi nel frattempo le staremo cercando nell’autorganizzazione e nella lotta di ogni giorno.
Che aspettino con calma il momento in cui pagheranno tutto, perchè è vicino.
Criminale è chi costruisce il Tav, non chi lo blocca.
Criminale è chi vuole vedere tutto con gli occhi elettronici e non chi si copre il volte per nascondersi da esse.
Criminale è chi brucia le nostre vite, non chi accendere un fumogeno.
Gli studenti sono ancora incazzati. Prepariamoci ad un nuovo autunno di lotta!
MASSIMA SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI E ALLE STUDENTESSE DENUNCIATI/DENUNCIATE!
Rete dei Collettivi Fiorentini