Gli anni passano, i governi si danno il cambio e la crisi continua a distruggere tante vite. In nome dell’austerità e della crescita economica si varano decine di nuove leggi. E noi siamo ancora qua, con la voglia di manifestare in piazza quei disagi che la scuola porta nelle vite di noi studenti.
Parliamo degli stage formativi non retribuiti, nient’altro che una forma di sfruttamento con cui le imprese ottengono manodopera gratuita e docile poichè non a conoscenza dei propri diritti; parliamo delle prove Invalsi e dei percorsi formativi creati a loro immagine e somiglianza, non per preparare ad una vita in cui la cultura può fornire gli strumenti per realizzare desideri, ma per formare secondo un modello aziendalistico che vede ogni studente non in funzione delle proprie potenzialità intellettuali ma delle possibilità lavorative; parliamo delle rincorse a cui siamo costretti durante tutto l’anno per recuperare i grandi ritardi con cui l’Ufficio Scolastico Regionale assegna le cattedre scoperte ai professori precari ; parliamo dell’ATAF, ormai privata, pronta a diventare più cara e meno efficiente, con la complicità della giunta Renzi.
Non possiamo però fare l’errore di non guardare anche all’ambiente scolastico come fattore importante per la nostra formazione. Nel nostro microcosmo si vive tutt’altro che felici, e la situazione sta piano piano peggiorando: il controllo sugli studenti si fa stringente, il fiato sul collo più pesante. Prima hanno accorciato il guinzaglio decidendo di reintrodurre il voto di condotta istituito dal regime fascista e poi rimossso, strumento di punizione arbitraria con cui ricattare gli studenti e invadere il campo dell’apprendimento. Non contenti hanno deciso di introdurre, non ancora obbligatoriamente, registri elettronici e cartellini con cui controllare minuziosamente ogni spostamento, ogni azione ed annullare definitivamente tutto il percorso formativo che precede il voto. Ma l’occhio vuole la sua parte: per questo sono state montate, all’interno e all’esterno delle scuole, telecamere finalizzate al controllo di ogni spostamento e comportamento all’interno della vita scolastica. E a questo punto si inserisce l’ultima novità: vietare di fumare, cioè chiudere preventivamente i cortili o sorvegliare quelli aperti, e finalmente avere l’occasione per intensificare i controlli all’interno delle scuole organizzando delle “ronde di controllo” che, seppur presentate come democratiche e amiche, lasciano prevedere scenari fantapolitici fortemente militarizzati.
Notiamo senza stupore che, contemporaneamente al peggioramento dell’istituzione scolastica, anche l’intero sistema capitalista non tarda a mostrare i suoi volti più violenti: tassi di disoccupazione che si aggirano sull’11/12% e sfiorano il 40% quando si parla di giovani, sfratti per morosità (incapacità di pagare l’affitto) che nella Firenze della “gara per il brand” raggiungono i tre al giorno, e lo Stato che dinnanzi alle forti richieste popolari reagisce irrigidendosi e reprimendo: dalla Valsusa, dove nell’estate decine di persone si sono viste rinchiudere in cella o ai domiciliari, a Milano, Livorno, Napoli, Bologna e chi più ne ha più ne metta.
Abbiamo imparato dalle lotte di cui siamo partecipi, dalla Val di Susa alla Sicilia.
Abbiamo studiato insieme l’evolversi di movimenti e Stato negli ultimi anni.
Adesso rielaboriamo tutto per individuare nuove tecniche di resistenza e controattacco, per boicottare e sabotare la scuola e la città dall’interno, con coscienza e capacità. Pronti a rimetterci in discussione e ad esplorare nuovi sentieri mai battuti, più che mai convinti che la direzione sia una sola: quella della lotta!
VENERDì 4 OTTOBRE
CORTEO STUDENTESCO
ORE 9 PIAZZA SAN MARCO