Questa mattina un corteo di studenti ha sfilato per le vie del centro della città e si è concluso in una delle poche piazze che ancora possono essere considerate dei fiorentini, cioè piazza Santo Spirito.
Come ogni volta dobbiamo fare i conti con la strumentalizzazione messa in atto da giornali e politici. In un corteo che ha gridato e fatto capire a tutti la sua contrarietà all’attacco al diritto allo studio e a tutti i diritti che l’austerità sta piegando agli interessi del profitto, che ha espresso il disgusto nei confronti del consumismo che di questi tempi invade le strade delle nostre città, gli unici dettagli che vengono ritenuti degni di nota consistono in due piccoli avvenimenti che sono stati storpiati e strumentalizzati, poichè Renzi non è stato minacciato di essere sistemato né è stato aggredito (giustamente alla sua vista alcuni studenti gli si sono avvicinati e gli hanno rinfacciato ciò di cui egli, come sindaco di questa città, è responsabile) . Com’è ovvio, tutto ciò viene ritenuto molto più importante degli interventi che hanno accompagnato il corteo, molto più importante degli occhi attenti delle persone che hanno osservato sfilare il corteo, molto più importante delle mani che hanno applaudito al nostro passaggio.
Ma vista la monotonia delle reazioni che seguono i nostri cortei, abbiamo imparato a non cedere alle provocazioni di chi ci dipinge come dei “cialtroni ideologizzati” e a ripetere che se ci viene detto che “l’aggressine verbale” di stamattina “non è assolutamente tollerabile” noi rispondiamo dicendo che ciò che non è più tollerabile è la situazione che ci ritroviamo ad affrontare ogni giorno noi nelle scuole, i lavoratori nei loro posti di lavoro, che non è tollerabile chiedere a chi è innocente di pagare una crisi che sta abbattendo i diritti di tutti/e, che non è tollerabile continuare a costruire il sogno occidentale sullo sfruttamento globale.
Oggi il corteo ha sfilato in quella porzione di centro che costituisce la città-vetrina e ha visto che quelle strade sono morte e non hanno più niente da dire e da dare e per l’ennesima volta abbiamo visto, prima in piazza con la presenza massiccia di forze dell’ordine e poi sui giornali, che le nostre rivendicazioni vengono ritenute soltanto un problema di ordine pubblico e non sintomo di un disagio sociale che si sta estendendo e che prima o poi scoppierà. Ma sapete tutti che abbiamo ancora molto altro da dire e che quello che ci aspetta è un inverno che continuerà ad essere riscaldato dalle lotte studentesche.
Tenetevi pronti perchè presto torneremo nelle strade.
Rete dei Collettivi Fiorentini