[aggiornamento 27 maggio: scoppia la rivolta nel CPT di Torino, in un intervista a Radio Blackout un immigrato imprigionato spiega la situazione: repressione, botte e psicofarmaci… "peggio di una prigione"]
Torino – Come in un canile… (da macerie)
24 maggio. Nel
CPT di corso Brunelleschi un immigrato viene lasciato morire nel suo
letto, forse di polmonite. Nonostante le richieste di aiuto dei suoi
compagni di cella, le guardie e la Croce Rossa lo lasciano nel letto
con la bava alla bocca. “Qui siamo come in un canile, dove se abbai
nessuno risponde”, dicono altri reclusi nel CPT. E gli agenti sono
tutti in allerta, perché tanti reclusi hanno annunciato uno sciopero
della fame, per tentare di rompere il silenzio. Nelle stesse ore, un
altro straniero ha tentato la fuga: preso dalle guardie è stato
massacrato di botte e ora è ricoverato in ospedale.
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Ed eccoci dinuovo alle prese con l’ennesimo episodio di barbarie consumatosi in uno dei tanti CPT italiani,disumani luoghi di detenzione per immigrati senza documenti (può davvero un pezzo di carta valere di più della dignità e della libertà di una persona?); per chi ama chiamare le cose con il proprio nome, lager moderni della nuova e "democratica" persecuzione razziale.
PROPRIO QUI A FIRENZE, LO STATO VORREBBE APRIRE 2 DI QUESTI LUOGHI DI MORTE
Introdotti dal centrosinistra (!) con la legge Turco-Napolitano (n° 40/1998) come passaggio intermedio verso l’espulsione del "clandestino", sono finiti per raccogliere numerose critiche addirittura da organismi ufficiali quali Medici Senza Frontiere e Amnestey International, mentre numerose rivolte sono state represse nelle violenza dai secondini del potere.
L’odissea degli uomini, delle donne e dei bambini reclusi nei CPT spesso non finisce con l’espatrio: tutti gli immigrati Africani vengono consegnati alle autorità libiche, che li trasferiscono a loro volta in dei campi di concentramento situati nel deserto. Due dei tre campi, hanno ricevuto finanziamenti da parte dello Stato Italiano nella finanziaria 2004-2005 e si trovano
rispettivamente ad Al kufr (al confine con l’Egitto) e uno a Sebha.
Solo qualche giorno fa il nuovo governo Berlusconi ha aumentato fino a 18 i mesi di reclusione all’interno dei CPT con l’ennesimo "pacchetto sicurezza"… (La LORO sicurezza: quella uccide, imprigiona e reprime ogni giorno)
OPPONIAMO ALLA COSTRUZIONE DEI NUOVI CPT A FIRENZE…
OPERIAMOCI PER LA DEMOLIZIONE DI TUTTI GLI ALTRI !