E così, mentre gli splendidi volti della "pace" e della "democrazia" imbastiscono il ridicolo spettacolino della conferenza stampa e della visita a sorpresa, cala il silenzio su chi qualche kilometro più in là ancora combatte per la libertà, chi non ha mai voluto il dittatore Saddam, ma mai avrebbero voluto che il suo fascismo esplicito fosse sostituito da quello implicito americano.
Ma d’altronde è sempre così, c’è chi muore e chi fa morire, ma alle nostre televisioni non arriva altro che l’immagine truccata e abbellita di paciere di chi fa morire, degli assassini, dei classisti, dei signori della guerra e dei loro servi (tra i quali c’è anche l’italia,che da sempre invia truppe di supporto all’ "amico" americano).
E rischia 7 anni di carcere un uomo disperato, che non ha potuto fare altro che prendere in mano gli unici oggetti contundenti afferrabili (le scarpe) e in conferenza stampa ha fatto esplodere la rabbia tirandole addosso a chi da anni si era sostituito al vecchio potere di sangue e costrizione spacciandosi per liberatore, non facendo altro che arrogarsi il diritto di attuare l’infame legge capitalista con bombe, mitragliatori e jet militari a stelle e strisce.
Non facciamoci ingannare da chi ci parla di guerre giuste, perchè non servono ad altro che a far aumentare il capitale di chi le fa: banchieri, capi di stato, padroni.
Non ascoltiamo mai chi ci parla di missioni di pace: i militari picchiano e torturano, Abu Grahib insegna.
Questa gente pigliamola a fucilate… e se non ci riesce, a scarpate.