Seminate repressione, raccoglierete Rivolta! Solidarietà alle sospese del Miche

Era arrivato il momento di agire, il momento di svegliarsi da un sonno durato troppo. Nel mortorio, nell’apatia e nella sfiducia generale, sentimmo la necessità rialzare la testa. Su queste basi e con una ritrovata determinazione costruimmo la nostra partecipazione allo sciopero del 10 ottobre, il giorno in cui lo Spezzone Autorganizzato si staccava dal resto del corteo, formato da UDS e giovanili di partito, per andare ad occupare il liceo Michelangiolo. Centinaia di studenti decidevano di riappropriarsi di una scuola, sostituendo alla didattica, marcia ed autoritaria, un laboratorio del movimento e della lotta, un esperienza concreta di autogestione dello spazio, del tempo e della vita.


A scintilla scattata il fuoco fece presto a divampare: nel pomeriggio stesso, al Miche, studenti di diversi istituti, che insieme avevano partecipato all’azione di riappropriazione, organizzavano le occupazioni delle proprie scuole, che inizieranno la mattina seguente. Diventeranno 26 lunedì seguente, dando vita in città al più grande movimento che la nostra generazione abbia partorito.

E’ quel movimento, nato da quella bellissima giornata di lotta e libertà, che ora fa paura.

Ed è così che hanno aspettato che le acque si calmassero, che la strategia della paura tornasse a normalizzare le scuole, e alla fine si sono vendicati:

2 STUDENTESSE del Miche hanno subito una SOSPENSIONE DISCIPLINARE di 7 giorni

per aver partecipato all’occupazione ed aver consentito ai facinorosi “esterni” di entrare nell’istituto.

Difronte a questi provvedimenti punitivi, che si inseriscono in un generale clima repressivo che investe tutto il paese, non possiamo restare fermi e in silenzio:
Alla strategia della paura e della minaccia, al terrorismo dell’autorità, al loro “colpirne uno per educarne cento”, rispondiamo uniti con la solidarietà concreta, che si esprime nei fatti e non resta sulla carte, oltre che con il rilancio della lotta su sempre più alta scala.
Chi pensa di potersi vendicare sui singoli, colpevoli di pensare e di agire al di fuori dei paletti della loro finta libertà, è bene che sappia da subito che dovrà fare i conti con tutto il movimento, perchè ogni attacco verso chi lotta non va a colpire solo chi direttamente lo subisce, ma la libertà di tutti.

Insieme abbiamo occupato la scuola, insieme ci siamo riappropriati dei nostri spazi, insieme ci siamo consapevolmente macchiati di quel peccato capitale che chiamano “reato” e a testa alta rivendichiamo la nostra lotta per una scuola e una società diversa, libera dal cancro del mercato e autogestita.

Facciamo quindi appello a tutti gli studenti amanti della propria libertà di dissentire e lottare per una risposta unita e di massa contro ogni atto di repressione diretta e indiretta.

Perchè nessuno resti solo…
SOLIDARIETA’ CONCRETA
CONTRO OGNI REPRESSIONE
 

Alcuni occupanti, solidali e complici
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