Comunicato sulla mattinata del 9/10 al liceo Galileo

Stamattina davanti al liceo Galileo un gruppo di circa duecento studenti si è radunato dando vita a un presidio, per protestare contro la decisione di far ripartire le lezioni all’interno di un edificio in cui nel weekend sono crollati 15 metri quadrati di controsoffitto, e per denunciare la terribile situazione dell’edilizia scolastica.
Il presidio si è trasformato in corteo, che, dopo aver percorso le strade delle scuole al grido “La nostra sicurezza non è un’opzione”, si è diretto verso la sede della Provincia, dove è stata chiusa la porta in faccia agli studenti dalla Digos e dalle “istituzioni democratiche”. Il corteo è entrato quindi dal retro dell’edificio, scandendo il coro “Non ci rappresenta nessuno”. Ad accoglierli c’era l’assessore Di Fede, che si è già distinto in passato per il suo ruolo di burattino ai vertici della Provincia di Firenze. Gli studenti, infatti, si ricordano bene quando l‘anno scorso, in seguito all’omicidio fascista di Samb e Diop per mano di Gianluca Casseri, Di Fede si presentò all’assemblea d’istituto del Machiavelli-Capponi, pochi giorni dopo l’accaduto, per mettere il cappello a un’iniziativa organizzata dagli studenti e lavarsi le mani dalle responsabilità che partiti come il PD e le istituzioni tutte hanno avuto e continuano ad avere nella legittimazione di organizzazioni come CasaPound.
Come prevedibile, l’assessore non ha dato risposte diverse da quelli che da anni ci propina (basti pensare all’incontro del novembre 2011 sull’edilizia scolastica al Mandela Forum), dicendo che “i fondi scarseggiano” e che “è stato fatto il possibile per riparare i vari danni nelle scuole”.
Constatata la totale incosistenza delle affermazioni di un soggetto che parla di “mancanza di fondi” aderendo poi a un Partito, quello “Democratico”, che non si fa problemi a finanziare guerre e opere inutili come la Tav, il corteo è uscito dall’edificio ribadendo ancora una volta che gli studenti non possono essere rappresentati, e dirigendosi verso il Galileo, dove è stata fatta un’assemblea.
I fatti di oggi sono l’ennesima dimostrazione che il dialogo con le istituzioni è perfettamente inutile. Noi studenti ribadiamo, con sempre più ferma convinzione, che è ora di reagire a un sistema fatto di profitti per i privati che cancella i diritti fondamentali di ogni individuo e che non si ferma davanti a niente, nemmeno quando ciò che noi rischiamo è la vita.

PER LA MESSA IN SICUREZZA DI TUTTE LE SCUOLE!
CONTRO I TAGLI ALLA SCUOLA PUBBLICA!

Rete dei Collettivi Fiorentini

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CROLLO DEL TETTO AL GALILEO, 9/10/2012 PRESIDIO ORE 8:00 VIA MARTELLI

Questa mattina lunedì 8 ottobre gli studenti del Liceo Classico Galileo si sono ritrovati alle porte di una scuola il cui secondo piano versava in condizioni disastrose: sono crollati 15mq di contro-soffitto. Nonostante ciò l’assessore Di Fede ha autorizzato la ripresa delle lezioni già da domani, costringendo circa 700 studenti ad ammassarsi nei rimanenti due piani. Tuttavia anche dopo le rassicurazioni dell’Assessore, non sono state date garanzie reali dell’effettiva sicurezza dell’edificio. Questo episodio è l’emblema della situazione attuale negli edifici pubblici e soprattutto delle scuole in cui vengono con troppa facilità trascurate la manutenzione e l’osservazione delle norme di sicurezza. Tutto questo a causa della carenza di fondi! Fondi di cui vengono sempre privati i settori che realmente ne necessitano, poiché vengono sprecati in operazioni di facciata che non concorrono al reale benessere degli studenti: tra le quali saltano all’occhio lo sviluppo delle tecnologie didattiche (lavagne e registri elettronici ecc..) e l’apparenza estetica (vedi rifacimenti delle facciate del Liceo Michelangiolo e Machiavelli).
PER LA MESSA IN SICUREZZA DI TUTTE LE SCUOLE!
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PRESIDIO MARTEDI’ 9 OTTOBRE  ore 8 AL LICEO GALILEO

Rete dei Collettivi Fiorentini

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5 ottobre: CORTEO STUDENTESCO!

Venerdì 5 ottobre, ore 9 in ss. annunziata, CORTEO STUDENTESCO

Le lotte degli anni ’60 e ’70 hanno portato al miglioramento della condizione studentesca italiana. Nell’immediato seguito il potere, dopo esser stato costretto ad effettuare queste concessioni, ha avviato un lento processo di sgretolamento delle conquiste raggiunte, aprendo una vera e propria guerra al diritto allo studio.

Di anno in anno nuove riforme ci portano sempre più col culo per terra; Moratti, Fioroni, Gelmini, Profumo, tutti con lo stesso obiettivo: la distruzione della scuola pubblica.Nel quot

idiano scolastico che viviamo, molte sono le riflessioni da fare su questa scuola che più che fonte di istruzione e creazione di coscienze critiche, sembra essere un laboratorio di trasformazione da ragazzo ad automa.

La bellezza del pensiero si manifesta nell’abilità di collegare e confrontare ciò che vediamo e conosciamo, abilità che dovrebbe essere coltivata anziché ostacolata da uno studio nozionistico. La curiosità innata che è dentro di noi viene soffocata dal voto, metro di giudizio e realizzazione dello studente, e dalla competizione, che nasce inevitabilmente con gli altri compagni. Gli ormai reintegrati esami di riparazione, non sono altro, che il frutto del meccanico pensiero di chi vede la scuola come” un ospedale che cura i sani e manda a casa i malati”.

Vogliamo una scuola come contesto dove poter arricchire le nostre conoscenze e sviluppare la capacità intellettiva e non “un’azienda” che ci prepari a una vita di repressione e sfruttamento.In ambito universitario, le condizioni non migliorano, le tasse di iscrizione aumentano di anno in anno mentre le iscrizioni diminuiscono, ed i libri raggiungono ormai prezzi spropositati. Gli studenti si vedono costretti a sacrificare approfondimenti e curiosità, inseguendo il necessario per affrontare gli esami; rimanere indietro significa altri soldi da sborsare. E’ principalmente sull’università che si concentra la riforma del nuovo ministro dell’istruzione Profumo, basata sulla meritocrazia ( ovviamente di chi dice quel che vogliono sentirsi dire), e che preferire chi già in partenza avrà i migliori strumenti socio-economici, ma che non rimarrà comunque indifferente al mondo scolastico.

La riforma prevede, in base ai criteri prima elencati;

– L’INTRODUZIONE DEL PREMIO “STUDENTE DELL’ANNO”

cassa di risonanza per i concetti di competizione e arrivismo, instaurando sempre più una mentalità aziendale.

– LA CREAZIONE DI UN PORTFOLIO ( CURRICULUM VITAE)

che descriva, giudichi e classifichi il percorso scolastico degli studenti fin dai primi anni di studio.

– ULTERIORI TAGLI ALL’UNIVERSITA’

ormai ridotta in macerie, con l’istituzione di due differenti università dividendo gli studenti in classi in base al reddito

– TAGLI ALLE BORSE DI STUDIO

impossibilitando gli studenti con basso reddito al proseguimento degli studi

INSERIMENTO DI TEST PSICOATTITUDINALI E VALUTATIVI AI TEST D’INGRESSO

già introdotti nelle numerose facoltà con numero chiuso

“Merito”, “competitività”, “eccellenza”, performance”, appaiono ossessivamente nel testo di legge, con il chiaro obiettivo di creare nuova forza-lavoro disciplinata e docile.

Le iscrizioni ai licei diminuiscono, mentre i tecnici e i professionali si riempiono, fenomeno che crea inevitabilmente il così detto sovraffollamento. Questo non è altro che il sintomo della pressione posta dai genitori verso i propri figli, consapevoli che con un diploma liceale, e senza laurea, un giovane non ha niente per le mani, come biasimare un genitore che agisce in tale modo? Le speranze di una vita migliore per i figli sono però vane, la situazione lavorativa non smette di peggiorare ed aumentano le chiusure degli stabilimenti lavorativi, lasciando senza lavoro decine di migliaia di persone, i padroni che scappano con i “quattrini”, lasciando i dipendenti alla disperazione e la disoccupazione.

Tagli dei fondi pubblici e al sociale , aumento dell’IVA, privatizzazioni, aumento dell’età pensionabile, riduzione dei salari e aumento del costo della vita, questa la soluzione che il governo di banchieri dà, per uscire da questa ennesima crisi. Sacrifici per il bene del paese e di tutti, ci chiedono, ma sacrifici per il loro profitto e benessere ci portano realmente a fare. Questa crisi non appartiene a noi, questo debito non è nostro e non sta a noi ripagarlo.

Ciò che si sta delineando è un conflitto che non possiamo ignorare, sia all’interno di scuola ed università, che in ogni altro aspetto coinvolto nella nostra vita. E’ necessario bloccare il meccanismo di isolamento sociale, che in periodo di crisi siamo portati automaticamente ad aumentare, dobbiamo essere solidali fra noi e contrastare gli attacchi che il potere ci lancia quotidianamente. Dobbiamo reagire attivamente, dobbiamo fargli presente che ci siamo e che non possono fare a modo loro, una società migliore e una vita migliore sono possibili, è il momento di scendere in piazza per manifestare il nostro dissenso.

I DIRITTI NON SI MERITANO, SI CONQUISTANO!

PER UNA SCUOLA E UN’UNIVERSITA’ CHE NON SIANO ASSERVITE ALLE LOGICHE DI MERCATO

 

 

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Riforma Profumo: “perchè io valgo!” Analisi della riforma di scuola e università

…devi contare solo su di te. Uno su mille ce la fa  ma quanto è dura la salita in gioco c’è la vita…” 
Gianni Morandi, Uno su mille

Continua la road map contro i diritti portata avanti dal Governo dei “tecnici”: dopo l’attacco alle pensioni, dopo lo smantellamento dell’articolo 18, dopo le numerose altre tutele e diritti dei lavoratori che vengono messe in discussione, adesso, ad essere preso di mira, è l’intero comparto della formazione.

Ma perché, dopo le misure “lacrime e sangue” previste dai provvedimenti precedenti, arriva proprio a questo punto un decreto legge che tocca il mondo dell’istruzione, oltretutto a costo zero, quindi senza alcuna possibilità di apportare modifiche strutturali? Perché la scuola e l’università, più di altre istituzioni, promuovono costantemente la costruzione e la riproduzione di un apparato ideologico perfettamente funzionale alle esigenze di quella classe dominante che sta portando avanti contemporaneamente l’attacco al mondo del lavoro. Da questo punto di vista, è necessario far penetrare, anche in queste istituzioni, il profilo ideologico che risulti organico al modello d’Italia che questa classe dirigente sta provando a delineare: un paese competitivo sul piano europeo e degno di fiducia agli occhi dei grandi imprenditori e di quelle moderne divinità chiamatemercati.

E così, ancora una volta, dietro il velo costituito dalla retorica del “merito”, si prova a nascondere un attacco impregnato da una netta ideologia classista, sferrato contro un’istruzione già martoriata dai precedenti tagli. Il decreto legge sembra, ad un’attenta analisi, più che altro un vero e proprio manifesto ideologico del Governo Monti, tutto incentrato sulla definizione di un’università e di una scuola sempre più d‘élite, in cui, quelli che dovrebbero essere diritti minimi garantiti a tutti gli studenti (borse di studio, agevolazioni in base al reddito, possibilità di approfondire i propri studi, ecc…),diventano privilegi esclusivi acquisibili solo attraverso una sorta di corsa all’eccellenza sempre più individualista e feroce.

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Corteo No Tav a Firenze, 11 aprile h 18

L’assemblea cittadina No Tav invita tutt* a partecipare al corteo mercoledì 11 aprile da Ponte al Pino, inserito all’interno della giornata di mobilitazione No Tav nazionale, in concomitanza con l’inizio degli espropri dei terreni in Val di Susa. Segue l’appello dalla Valle:

Come già abbiamo scritto nei vari appelli circolati in queste settimane l’11 aprile sarà una data importante per il movimento no tav. Per tutta la settimana in valle di Susa ci saranno iniziative, mobilitazioni e la possibilità per tutti di fermarsi al presidio di Venaus per riposare, confrontarsi e ripartire.
Pensiamo che questa data sia importante anche e soprattutto per un percorso nazionale di allargamento di questo movimento, di queste istanze e di questa lotta. Come già è avvenuto nei mesi passati in ogni parte del paese comitati spontanei, realtà organizzate e singoli hanno dato luogo ad iniziative di sostegno alla valle di Susa. Questa è stata una cosa stupenda che ci ha dato forza e coraggio, per noi tutti, per Luca e per tutti i no tav che hanno subito le varie operazioni giudiziarie con arresti e provvedimenti di restrizione delle libertà. Pensiamo anche che questo sia solo un primo passo di un percorso più lungo e ampio che ci auguriamo riesca a diventare nelle pratiche e nella partecipazione sempre più partecipato e popolare.

L’obiettivo per chi segue e sostiene il movimento no tav in tutta Italia è quello di diffonderne i contenuti, la bellezza, la forza. Per fare questo occorre che gli appuntamenti dati siano chiari e praticabili da tutti. Dobbiamo fare uno sforzo di informazione, di diffusione, per questo vi chiediamo se possibile di farci sapere con un minimo di anticipo gli appuntamenti che si stanno organizzando per l’11 aprile in ogni parte del paese, con messaggi semplici in cui siano ben identificabili luogo, orario e nel caso siano nei giorni vicini all’11 anche la data. Facciamo uno sforzo insieme per riuscire a diffondere a tutti i messaggi e le possibilità che questo movimento in maniera eccezzionale si sta dando.

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Corteo Antirazzista a Firenze [sabato 10 marzo]

Dopo i fatti degli ultimi giorni, per ribadire che Firenze è contro ogni tipo di razzismo e discriminazione.

Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di entrare in questura per un semplice fermo e uscirne cadavere. Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di essere picchiato e minacciato, pistola alla mano, da esaltati tutori dell’ordine fuori servizio. Nella Firenze del 2012, se sei migrante, ogni semplice controllo del permesso di soggiorno può costare schiaffi e umiliazioni.

Nella Firenze del 2012, se sei migrante, puoi essere aggredito a sprangate in piena notte addirittura dentro le porte di casa tua. Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di essere ammazzato come un cane sull’asfalto mentre cerchi di lavorare per sopravvivere.

Questa è la realtà che gli avvenimenti degli ultimi tre mesi raccontano. Un lasso di tempo breve, denso però come non mai: non si ricorda in questa città, a memoria d’uomo, un periodo altrettanto nero per quanto riguarda le violazioni del rispetto dell’altro e del diverso. Una serie di soprusi, angherie, violenze che concorrono a confermare quella che, da semplice ipotesi, è divenuta verità oggettiva: gli omicidi razzisti e fascisti di Piazza Dalmazia non erano che la punta di un iceberg molto più voluminoso. Più volte abbiamo denunciato le responsabilità istituzionali e politiche, più volte abbiamo affermato che fatti del genere sono le degenerazioni di una malattia cronica dell’organismo sociale, che come tale va affrontata e sconfitta. Campanelli di allarme rimasti inascoltati, al di là delle lacrime di coccodrillo istituzionali.

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