Sui fatti del 13 giugno

Già la retata del 4 maggio scorso aveva suscitato grande scalpore a livello cittadino e nazionale, con 5 arresti domicilari e 17 obblighi di firma: un tentativo evidente di frammentare il movimento, unito alla criminalizzazione mediatica di pratiche portate quotidianamente avanti dalle migliaia di persone scese in piazza durante le mobilitazioni di quest’anno.

A distanza di poco più di un mese la scena si ripete: stamani, 13 giugno, alle 6:30, 16 persone sono state svegliate da agenti della Digos nelle loro case. 6 di questi ragazzi sono ora agli arresti domicilari, con misure ancor più pesanti rispetto a quelle di maggio: non possono comunicare con nessuno, a meno che non viva nella loro stessa casa. A 9 è stato invece notificato l’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria, cioè l’obbligo di andare a firmare nel commissariato di turno svariate volte a settimana; come se non bastasse un compagno di Milano è stato rinchiuso in carcere, a San Vittore, dopo aver partecipato alla manifestazione in solidarietà agli arrestati di maggio. In totale gli indagati e i denunciati, tra studenti universitari, medi e compagni/e di realtà cittadine sono più di 90.

Quello di stamani si è configurato come l’ennesimo attacco alla libertà personale di ognuno a manifestare le proprie idee. Quest’anno Firenze è scesa in piazza per una scuola pubblica e accessibile a tutti, per città dove sia possibile porsi contro porvvedimenti del governo di turno senza essere manganellati, per un paese dove non esistano “lager democratici” dove persone vengono rinchiuse e umiliate, perché la memoria degli anni del fascismo non lasci spazio alle nuove destre: Firenze è scesa in piazza per un mondo migliore.

Riteniamo sia importante continuare a portare questi temi nelle piazze, manifestare contro ciò che di questo mondo ci digusta e per ciò che in questo mondo vorremmo creare. Durante quest’anno, come negli scorsi, nelle strade di Firenze non eravamo in 90. Eravamo migliaia. Facciamo appello proprio a queste migliaia di persone che con noi hanno condiviso momenti di lotta e di aggregazione, perché in questo momento tornino a manifestare le proprie idee nelle piazze e nelle strade, e perché portino la loro solidarietà ai compagni e alle compagne colpiti da questi provvedimenti.

Un abbraccio ai compagni e le compagne arrestati, amici, fratelli, che proprio in questo momento non devono mollare.

Rete dei Collettivi Fiorentini

 

OGGI 13 giugno PRESIDIO h18 SOTTO LA PREFETTURA!
via cavour, Firenze

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BREAKTHESILENCE # hip hop night 11/06/11

 

BROKENSPEAKERS [LUCCI+COEZ] (roma)
LA PRIMIERA (firenze)
SENSI CELLAR (firenze)
+ dj set

BREAKTHESILENCE, nottata hip hop al cpa firenze sud # benefit della rete dei collettivi fiorentini per i ragazzi arrestati il 4 maggio, rompiamo il silenzio, estendiamo la solidarietà

entrata 3€
cena sociale 5€
bevute a prezzi strapopolari

retecollettivi.noblogs.org

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SABATO 21/05 CORTEO h. 15.30 PIAZZA SAN MARCO


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IL MOVIMENTO NON SI PROCESSA! CORTEO SABATO 21 MAGGIO ALLE ORE 15.30 IN PIAZZA S.MARCO

IL MOVIMENTO NON SI PROCESSA!

ESTENDERE LA SOLIDARIETÀ, RILANCIARE LA LOTTA!

 

Il 4 maggio 2011, 22 studenti sono stati svegliati da uomini in divisa che, ordinanze alla mano, dopo aver perquisito le loro case, hanno provveduto a schedarli e ad imporre 5 arresti domiciliari e 17 obblighi di firma.

Se questo non bastasse, i media hanno sbattuto sulle prime pagine, anche nazionali, la notizia dell’arresto per associazione a delinquere di pericolosissimi criminali, presentando l’operazione come grande successo della collaborazione tra polizia e servizi segreti. Gli zelanti giornalisti non hanno, però, voluto farci sapere che i 22 “pericolosi studenti” sono rei di aver partecipato attivamente ai movimenti studenteschi del 2009-2010 contro la devastazione della scuola e dell’università, contro l’apertura di Casapound, contro la costruzione di un CIE in Toscana e contro la presenza dell’On. Santanché al Polo di Novoli.

 

Questi studenti sono inquisiti perché lottano insieme, riuscendo a tessere legami ed essendo parte attiva nelle lotte politiche e sociali che attraversano questa città: da quelle sui posti di lavoro a quelle contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, dalle lotte contro per la difesa della scuola e dell’università pubblica fino alle lotte per il diritto all’abitare.

Per questo, al fianco dei 22 studenti, tra gli altri 78 indagati, troviamo molti compagni che hanno condiviso le mobilitazioni dell’ultimo anno, indipendentemente dall’appartenenza al mondo universitario.

E’ però chiaro, al di là dei nomi che compaiono nei fascicoli dell’indagine, che ad essere sotto processo sono le pratiche quotidiane e comuni a tutti quei movimenti che cercano realmente di incidere sul proprio territorio: manifestazioni spontanee, occupazioni e blocchi del traffico.

 

Se da un lato vediamo sempre più attaccati i diritti collettivi, dall’altro chiunque provi a lottare e organizzarsi insieme contro questo stato di cose viene colpito dalla repressione che è proprio lo strumento che lo Stato utilizza per ridurre gli spazi di azione e agibilità politica a chi pratica il conflitto.

 

Quest’inchiesta non può e non deve essere un problema solo di coloro che oggi sono costretti ai domiciliari o sottoposti all’obbligo di firma e neanche degli indagati o delle realtà di cui fanno parte.

Deve essere un problema di tutti coloro che, in questi mesi, hanno sostenuto o partecipato alle lotte degli studenti, dei lavoratori, degli immigrati e per il diritto alla casa sviluppatesi in lungo e in largo in questo paese.

Deve essere un problema di tutti coloro che ritengono che le libertà che pensavano acquisite e che in questo momento vengono rimesse in discussione, vadano difese con un’azione comune.

 

Questi sono i motivi che ci spingono a invitare tutt* a manifestare

SABATO 21 MAGGIO

ALLE ORE 15.30 IN PIAZZA S.MARCO

PER L’IMMEDIATA REVOCA DI DOMICILIARI E OBBLIGHI DI FIRMA!

VITTORIO, DANI, MASSI, LUCA, PIETRO LIBERI! TUTT* LIBER*

Assemblea cittadina contro la Repressione

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ASSEMBLEA STUDENTESCA INFORMATIVA SUGLI ARRESTI E LE PERQUISIZIONI AD ALCUNI/E COMPAGNI/E DEL MOVIMENTO

Nelle prime ore della mattina del 4 Maggio sono stati perquisite le case di 22 compagni/e del movimento studentesco fiorentino; in seguito 5 di loro sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre gli altri 17 saranno costretti a presentarsi 3 volte a settimana di fronte alla polizia giudiziaria per almeno 6 mesi. L’ accusa? Occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata. Insomma, gli episodi di conflitto frutto della mobilitazione dell’ autunno e dell’ inverno precedente. In aggiunta si presenta l’ improbabile accusa di associazione a delinquere: scritte sui muri, cori e blocchi del traffico diventano il pretesto per creare teoremi in un’ evidente montatura giudiziaria atta a spezzare il movimento fiorentino: “colpirne 22 per educarli tutti”. Infatti l’ operazione ci riguarda tutti: non solo chi ha lottato per i nostri diritti si vede privato della propria libertà, ma il livello di repressione messo in atto mette in gioco la libertà di tutti/e. Per questo dobbiamo comprendere l’ importanza di questo “blitz” e richiedere la revoca immediata degli arresti domiciliari per Luca, Massi, Vitto, Dani e Pietro e dell’ obbligo di firma per gli altri 17 compagni/e. L’ indifferenza è complice la solidarietà è un arma. VENERDI 13 H. 15.30 PIAZZA SANTISSIMA ANNUNZIATA

 

 

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NO al ministro della guerra ! FUORI FRATTINI da Firenze ! CORTEO

CORTEO ore 13.30 da piazza della Repubblica

 

A Firenze dal 6 al 10 maggio tutti i maggiori rappresentanti dell’Unione Europea si incontrano per “interrogarsi sullo Stato dell’Unione, sulle azioni in corso e sulle prospettive future”. I leader della Fortezza Europa, fondata sull’esclusione e sulla repressione, saranno a Firenze per una kermesse utile solo all’immagine sbiadita di una politica europea, la cui principale funzione sembra sia rimasta quella dei respingimenti di massa. All’incontro parteciperà naturalmente anche il Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, che sarà a Firenze il 9 maggio. L’Italia è pienamente partecipe della recente impresa neocoloniale in Libia. Il ministro Frattini è il rappresentante di un Governo in guerra, che partecipa senza remore ai bombardamenti “alleati” sul territorio e sulle popolazioni della Libia spinto dalla necessità di difendere gli interessi economici del grande capitale italiano. La guerra è ancora una volta il mezzo per consolidare gli investimenti italiani, che in Libia riguardano in particolar modo il settore degli idrocarburi dato che l’Eni rappresenta la maggiore compagnia petrolifera operante nel paese. Ad esso si aggiunge il settore costruzioni dove Italcementi è largamente presente dopo aver delocalizzato, nel 2010, buona parte della produzione per risparmiare sulla manodopera. E stavolta la guerra serve anche all’Italia per preservare il Trattato di cooperazione e amicizia italo-libico stretto dal governo Berlusconi con Gheddafi per ottenere il controllo dei flussi migratori grazie all’istituzione di enormi lager in territorio libico per i migranti diretti in Italia. E’ quindi chiaro ed evidente che questa guerra, come del resto quelle che l’hanno preceduta, non ha niente a che fare con i tanto decantati diritti umani o con il diritto all’autodeterminazione dei popoli ormai degradati a mero alibi per la coscienza collettiva. La Firenze contro la guerra, antirazzista e a favore di un’Europa dei popoli non può che considerare il Ministro Frattini persona non gradita, manifestando il 9 maggio contro la presenza del ministro del governo Berlusconi, contro la guerra, per la solidarietà internazionale.

No alla guerra imperialista !

No alla Fortezza Europa !

Al fianco dei popoli in lotta !

 

FIRENZE CONTRO LA GUERRA

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