#4Ottobre_Firenze H9 piazza San Marco Corteo Studentesco! Piattaforma

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#4Ottobre_Firenze]

Gli anni passano, i governi si danno il cambio e la crisi continua a distruggere tante vite. In nome dell’austerità e della crescita economica si varano decine di nuove leggi. E noi siamo ancora qua, con la voglia di manifestare in piazza quei disagi che la scuola porta nelle vite di noi studenti.
Parliamo degli stage formativi non retribuiti, nient’altro che una forma di sfruttamento con cui le imprese ottengono manodopera gratuita e docile poichè non a conoscenza dei propri diritti; parliamo delle prove Invalsi e dei percorsi formativi creati a loro immagine e somiglianza, non per preparare ad una vita in cui la cultura può fornire gli strumenti per realizzare desideri, ma per formare secondo un modello aziendalistico che vede ogni studente non in funzione delle proprie potenzialità intellettuali ma delle possibilità lavorative; parliamo delle rincorse a cui siamo costretti durante tutto l’anno per recuperare i grandi ritardi con cui l’Ufficio Scolastico Regionale assegna le cattedre scoperte ai professori precari ; parliamo dell’ATAF, ormai privata, pronta a diventare più cara e meno efficiente, con la complicità della giunta Renzi.

Non possiamo però fare l’errore di non guardare anche all’ambiente scolastico come fattore importante per la nostra formazione. Nel nostro microcosmo si vive tutt’altro che felici, e la situazione sta piano piano peggiorando: il controllo sugli studenti si fa stringente, il fiato sul collo più pesante. Prima hanno accorciato il guinzaglio decidendo di reintrodurre il voto di condotta istituito dal regime fascista e poi rimossso, strumento di punizione arbitraria con cui ricattare gli studenti e invadere il campo dell’apprendimento. Non contenti hanno deciso di introdurre, non ancora obbligatoriamente, registri elettronici e cartellini con cui controllare minuziosamente ogni spostamento, ogni azione ed annullare definitivamente tutto il percorso formativo che precede il voto. Ma l’occhio vuole la sua parte: per questo sono state montate, all’interno e all’esterno delle scuole, telecamere finalizzate al controllo di ogni spostamento e comportamento all’interno della vita scolastica. E a questo punto si inserisce l’ultima novità: vietare di fumare, cioè chiudere preventivamente i cortili o sorvegliare quelli aperti, e finalmente avere l’occasione per intensificare i controlli all’interno delle scuole organizzando delle “ronde di controllo” che, seppur presentate come democratiche e amiche, lasciano prevedere scenari fantapolitici fortemente militarizzati.

Notiamo senza stupore che, contemporaneamente al peggioramento dell’istituzione scolastica, anche l’intero sistema capitalista non tarda a mostrare i suoi volti più violenti: tassi di disoccupazione che si aggirano sull’11/12% e sfiorano il 40% quando si parla di giovani, sfratti per morosità (incapacità di pagare l’affitto) che nella Firenze della “gara per il brand” raggiungono i tre al giorno, e lo Stato che dinnanzi alle forti richieste popolari reagisce irrigidendosi e reprimendo: dalla Valsusa, dove nell’estate decine di persone si sono viste rinchiudere in cella o ai domiciliari, a Milano, Livorno, Napoli, Bologna e chi più ne ha più ne metta.

Abbiamo imparato dalle lotte di cui siamo partecipi, dalla Val di Susa alla Sicilia.
Abbiamo studiato insieme l’evolversi di movimenti e Stato negli ultimi anni.
Adesso rielaboriamo tutto per individuare nuove tecniche di resistenza e controattacco, per boicottare e sabotare la scuola e la città dall’interno, con coscienza e capacità. Pronti a rimetterci in discussione e ad esplorare nuovi sentieri mai battuti, più che mai convinti che la direzione sia una sola: quella della lotta!


CON L’AMORE CHE ABBIAMO SEMPRE AVUTO CON LA RABBIA CHE NON ABBIAMO ANCORA MOSTRATO
RIPRENDIAMOCI LE SCUOLE
RIPRENDIAMOCI LE STRADE

VENERDì 4 OTTOBRE
CORTEO STUDENTESCO
ORE 9 PIAZZA SAN MARCO

 

Rete dei Collettivi Studenteschi

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Organizziamoci per realizzare i nostri sogni

Cos’è un collettivo? Cosa fa una rete dei collettivi? Cos’è l’autorganizzazione? Potremmo rispondere in modi lunghi e noiosi. Siamo ragazzi e ragazze, studenti e studentesse, i vostri compagni di classe o quelli con cui parlate aspettando il caffè alla macchinetta. Le cose che abbiamo in comune sono tante e come voi odiamo e amiamo la scuola.
Odiamo la competizione in classe e la paura prima di un’interrogazione.
Odiamo le telecamere che ci controllano ogni volta che entriamo a scuola per seguire quelle lezioni da imparare a pappagallo.
Amiamo la conoscenza e le chiacchiere nei corridoi, la discussione e il confronto.
Amiamo ogni strumento di emancipazione dell’uomo.
Ma, a differenza di tanti nostri coetanei, abbiamo scelto da che parte stare.
Ci siamo schierati contro la Gelmini, contro Berlusconi, contro Monti e l’austerità. Ci schieriamo contro i test Invalsi, simbolo dell’istruzione 2.0 in cui la persona pensante diventa oggetto catalogato da un computer a Roma, valutato come se fosse merce. Siamo con chi pretende che stage e tirocini formativi siano retribuiti, rivendicando quei diritti che invece di essere garantiti ci vengono tolti per favorire chi con il lavoro a costo zero si arricchisce.
Abbiamo detto già la nostra sulla mancanza di materiali, di laboratori, di docenti, di spazi, di sicurezza, di un trasporto pubblico gratuito ed efficiente. Ma questo non ci basta. Anche se tutto questo fosse a nostra disposizione non saremmo soddisfatti perchè la scuola è la fabbrica degli automi, dove si addestrano le persone al diktat della vita: produci, consuma, crepa. Testa basse, poche ambizioni. Ora si produce la forza lavoro che domani sarà sfruttata nelle fabbriche, negli uffici, nei magazzini e nei negozi. Una scuola migliore è possibile solo e soltanto in una società migliore!
RCF2ok

“Quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in due comincia la realtà.”

RIAPPROPRIAMOCI DEI NOSTRI (BI)SOGNI
ORGANIZZIAMOCI PER REALIZZARLI

Rete dei Collettivi Fiorentini

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Mercatino del libro usato: ANNULLATO!

Si avvicina l’inizio di un nuovo anno scolastico, e come ogni anno agli studenti viene chiesto di pagare autonomamente la spesa per i libri di testo.

Le case editrici speculano sull’istruzione stringendo sempre più la morsa su famiglie già di per se in difficoltà, facendo uscire nuove edizioni identiche alle precedenti, cambiandone solo la copertina.

Noi crediamo in un’istruzione libera e gratuita, ed è per questo che quest’anno, in segno di protesta e solidarietà nei confronti degli studenti, saremo presenti in piazza con un MERCATINO DEL LIBRO USATO.

Porta i libri che non usi più, prendi ciò che ti serve. Il tutto SENZA SOLDI!!

PIAZZA S. ANNUNZIATA – FIRENZE

Martedì 3/9, Mercoledì 4/09, Venerdì 6/9 —> dalle 10.00 alle 18.30

Lunedì 9/9, Mercoledì 11/9, Venerdì 13/9, Lunedì 16/9, Mercoledì 18/9, Venerdì 20/9 —-> dalle 15.00 alle 19.00

In caso di pioggia niente paura, ci saremo lo stesso sotto il portico!

La solidarietà non si trova, si PRATICA!!!

Rete dei Collettivi Fiorentini

QUI l’evento su Facebook

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Scherzi di una notte di mezz’estate: nove denunciati per il corteo del 24 Novembre

Studenti bloccano un Frecciargento - Firenze, 24 Novembre 2012

Studenti bloccano un Frecciargento – Firenze, 24 Novembre 2012

I mesi passano e le lotte variano e si radicalizzano, al fine di preparare un definitivo scoppio della conflittualità sociale come Turchia, Brasile ed Egitto.
Mentre noi analizziamo l’attualità e cerchiamo nuovi mezzi con i quali incidere sul presente, c’è chi si sente realizzato a coprire le scritte antifasciste e contro il Tav dai muri della città, ed anche chi manda denunce per punire nel silenzio estivo il movimento studentesco autorganizzato che nell’autunno ha invaso le strade e le piazze fiorentine.
Anticapitalismo: questa la parola d’ordine che fa alzare il tono della repressione. Liberi di dire no ad una riforma del sistema scolastico, liberi di chiedere compromessi ed accettare contentini, ma non tollerati nel momento in cui ci leviamo i paraocchi per aggiungere contributi alla critica al sistema economico-sociale vigente e uscire allo studentismo che fossilizza l’attività politica studentesca. In questi giorni sono arrivate le denunce per interruzione di pubblico servizio, travisamento e accensione di fumogeni, ottenute da nove studenti presi come campione sugli oltre tremila presenti al corteo del 24 Novembre in cui le scuole fiorentine in agitazione hanno riversato la propria energia nel centro di Firenze. Ancora una volta abbiamo l’occasione per vedere come la legge sia lo strumento di cui lo stato si serve per coprire gli interessi della classe dominante e reprimere le lotte.
Così come si incarcera per sei anni chi ha preso parte agli scontri di piazza San Giovanni e invece si difende chi ha ucciso con la divisa addosso, allo stesso modo si puniscono quei giovani che non si fermano davanti al ritiro di un disegno di legge o al primo compromesso. Non saranno magistrati e poliziotti a difendere il capitalismo dalla determinazione di chi ha capito che l’obiettivo è una società senza classi dominanti nè dominate.
Che continuino pure a cercare le soluzioni nelle aule dei tribunali, noi nel frattempo le staremo cercando nell’autorganizzazione e nella lotta di ogni giorno.
Che aspettino con calma il momento in cui pagheranno tutto, perchè è vicino.
Criminale è chi costruisce il Tav, non chi lo blocca.
Criminale è chi vuole vedere tutto con gli occhi elettronici e non chi si copre il volte per nascondersi da esse.
Criminale è chi brucia le nostre vite, non chi accendere un fumogeno.

Gli studenti sono ancora incazzati. Prepariamoci ad un nuovo autunno di lotta!

MASSIMA SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI E ALLE STUDENTESSE DENUNCIATI/DENUNCIATE!

Rete dei Collettivi Fiorentini

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Pensa, organizzati, lotta! // Appello per il boicottaggio dei test Invalsi

Presidio contro gli Invalsi a Maggio 2011 al Machiavelli-Capponi

Presidio contro gli Invalsi a Maggio 2011 al Machiavelli-Capponi

Il movimento studentesco lotta ormai da anni per la scuola pubblica. Facendo noi parte del sistema di istruzione volto alla formazione dei futuri cittadini, ci troviamo all’interno di scuole e università che diventano sempre più elitarie, accentuandone la natura classista e discriminatoria.
Riforma dopo riforma, scuola ed università vengono deturpate dal processo di aziendalizzazione avviato ormai da decenni, processo che riduce sempre più il sapere in nozione, e che premia i “meritevoli” su basi puramente nozionistiche che non tengono conto dello studente in quanto persona. E’ osservabile da tutti, infatti, come fin dagli inizi del percorso formativo al bambino venga subito imposto un insegnamento alienante, che ostacola invece di sviluppare una vera coscienza critica in esso. Impostazione che continua e si accentua per tutto il percorso formativo, e che vede come obiettivo la creazione di lavoratori disciplinati e docili da sfruttare.
Da alcuni anni ormai sono state inserite negli esami di stato di terza media e per le classi seconde dei licei e degli istituti tecnici e professionali le prove Invalsi. Queste prove, più appropriatamente inchieste, si strutturano in domande a risposta chiusa o a completamento (non lasciano quindi agli studenti possibilità di esprimere una propria opinione o di dare prova delle proprie capacità), sviluppandosi all’interno delle materie di italiano e matematica, con l’annessione di un terzo fascicolo contenente domande personali (ex.: nazionalità genitori, professione esercitata dai genitori etc.).
Per quanto riguarda le prove degli istituti superiori, i test di una delle classi seconde presa a campione di ogni scuola, vengono inviati al ministero e scrutinati. I risultati di questi test determinano l’assegnazione di finanziamenti alle scuole più “meritevoli” e quindi con un risultato superiore, mentre le altre, con risultati mediocri e/o inferiori verranno lasciate indietro, agendo con le stesse modalità di quelli che sono gli esami di riparazione, frutto del meccanico pensiero di chi vede la scuola come “un ospedale che cura i sani e manda a casa i boicottainvalsimalati”. Risulta logico che la preparazione nozionistica di uno studente di un liceo sarà superiore rispetto a quella di uno frequentante un istituto tecnico o professionale, dove queste materie spesso hanno a disposizione poche ore di lezione e sono affrontate superficialmente, ma non è la nozione a dimostrare l’intelligenza e le capacità di un ragazzo. Allo stesso tempo la presentazione di una prova inferiore, rispetto alle nozioni acquisite da parte di uno studente frequentante un liceo, appare come una sottovalutazione del programma da quest’ultimo svolto: si verifica così un’umiliazione su tutti i fronti. Vediamo quindi, queste prove Invalsi, come ulteriore rafforzamento del classismo che vi è nella scuola, che tenta di allargare il divario tra “scuole di serie A” e “scuole di serie B”.
E’ inoltre interessante il terzo fascicolo, con domande personali: cosa dovrebbe interessare al ministero delle nostre dinamiche familiari? e come dovrebbe influire la professione, o nazionalità, o dei nostri genitori con la nostra preparazione e quindi con il nostro futuro da cittadini? Quesiti che rafforzano sempre più la nostra tesi sull’obiettivo di queste prove, che nello specifico del fascicolo personale, andiamo ad identificare come “schedatura di massa”.
I figli degli attuali dirigenti saranno i futuri dirigenti, e i figli degli attuali operai e impiegati saranno anch’essi futuri operai e impiegati. Questo è ciò che cerca di creare il modello scolastico attuale.
Identifichiamo come scopo di questi test/inchiesta l’ alimentazione del classismo, attraverso nozionismo meritocratico e aziendalizzazione del sistema scolastico.
Chiarito quindi il ruolo del mondo dell’istruzione, e di come si svolge la formazione di ogni singolo soggetto, non possiamo far a meno di porre l’attenzione sui test d’ingresso d’università, ormai inseriti in quasi tutte le facoltà, con intenzione di adottarli anche nelle facoltà per ora accessibili liberamente. Attraverso questi test lo studente è nuovamente sottoposto a una prova nozionistica e discriminatoria nei confronti di chi, anche se non ancora in possesso delle “capacità” specifiche di una facoltà, intende interessarsi e impegnarsi. Non si tratta altro che dell’ennesimo tentativo di tornare ad un’università sempre meno di massa e riservata alle classi privilegiate, ricordando che le condizioni sociali influiscono, e che non tutti partiamo dallo stesso “via”.
Girano voci anche sull’inserimento di test d’ingresso per gli studenti delle scuole medie, rendendo la selezione dei nuovi lavoratori sempre più classista, passando da una discriminazione nei confronti degli studenti delle scuole di “serie A e serie B” (liceali e, tecnici e professionali), ad una discriminazione che sta alla radice, e che avvia la sua selezione dove gli studenti delle scuole appartengono allo stesso quartiere, e di conseguenza a una simile estrazione sociale, ed è innegabile che vi sono i quartieri benestanti e le periferie popolari.
Invitiamo quindi tutti gli studenti al secondo anno a boicottare le prove Invalsi, gli studenti delle altre classi ad essere solidali con loro in caso di ricatti o pressioni poste dal corpo docente ed i docenti stessi ad abbandonare le difese di questo sistema e il ruolo di “sicari della cultura” e ripresentandosi come “paladini del pensiero”. Noi non siamo automi e non saremo mai merce nelle mani di nessuno!

CONTRO LE LOGICHE DI PROFITTO: DIFFONDI CULTURA, PRATICA CONFLITTO !
BOICOTTA GLI INVALSI, BOICOTTA IL SISTEMA!

Rete dei Collettivi Fiorentini (Firenze)
Coordinamento Studentesco Autorganizzato Syntagma (Palermo)
Studenti Autorganizzati Campani (Napoli)
Coordinamento Collettivi Studenteschi (Bologna)

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L’ateneo inserisce Confindustria nel Cda, la Digos denuncia gli studenti: noi rispondiamo rilanciando la lotta!

Capponi

Se chi lotta è delinquente siamo tutti criminali!

In questi giorni sono state notificate alcune denunce da parte della questura di Firenze contro gli studenti che il 16 Gennaio si erano mobilitati per contestare la seduta del senato accademico che avrebbe approvato l’ ingresso dei privati nel Consiglio di Amministrazione d’ Ateneo.
Resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale
sono i reati di cui sono accusati ben nove studenti fiorentini, colpevoli di aver espresso ancora un forte dissenso verso tutto quello che ci viene imposto dai poteri forti con la scusa dello “stato emergenziale”.
A queste accuse non possiamo che rispondere ribadendo le nostre rivendicazioni: siamo contrari al processo di aziendalizzazione di scuola e università, volto ad assoggettare quello che dovrebbe essere un luogo di elaborazione di sapere e coscienza critica a interessi e logiche privatistiche.
Infatti, nel nostro ateneo, dei tre nuovi membri privati eletti dal senato accademico proprio il 16 Gennaio due fanno parte di Confindustria: essi rappresentano perciò l’espressione diretta degli interessi del capitale privato italiano. Questo cosa comporta?
Ricerca sempre più succube delle esigenze aziendali, “razionalizzazione” di ciò che è ritenuto improduttivo (ovvero il taglio di offerta formativa a livello quantitativo e qualitativo) e maggiore selettività in base a principi elitari e classisti, come la tanto decantata meritocrazia, sono solo alcuni aspetti connaturati alla strutturazione attuale del comparto formativo.
Negli anni la risposta degli studenti in mobilitazione è stata forte e determinata, di massa e solidale anche con chi ha visto e continua a vedere i propri diritti calpestati in nome del profitto di pochi.
Le classi subalterne composte da lavoratori immigrati e non, disoccupati e precari sono coloro che più di tutti stanno pagando una crisi generata dagli stessi meccanismi intrinseci a questo sistema economico; e nel momento in cui si è provato ad alzare la testa la repressione dello stato non si è fatta attendere. In tutta Italia sono decine e decine i processi a carico di coloro che hanno partecipato e sostenuto le mobilitazioni studentesche e non, accusati dei reati più disparati: da quelli associativi a quelli di origine fascista (vedi devastazione e saccheggio istituito dal Codice Rocco). Ne sono esempio il processo a 86 compagni del movimento fiorentino, quello a compagni di Milano per le mobilitazioni dell’Onda, quello ai NoTav e le scandalose condanne per il G8 di Genova e le manifestazioni del 14 dicembre 2010 e 15 ottobre 2011. Insomma, per chi si organizza e lotta ci sono denunce, misure cautelari, processi e condanne con pene detentive, fino ad arrivare a veri e propri ergastoli pecuniari in alcuni casi.
A nostro avviso sembra ormai palese che tutte le rivendicazioni e le istanze portate dal basso ricevano come unica risposta una chiusura totale da parte di una classe dirigente reazionaria sempre pronta a usare il bastone per imporre i “sacrifici necessari” a riparare le falle di questo sistema in crisi.
Per tutto questo e anche in vista del 3 maggio, giorno dell’udienza di primo grado ai compagn* imputati nel processo 4 maggio e 13 giugno, invitiamo tutti e tutte a partecipare a un’iniziativa studentesca il 23 APRILE (a breve gli aggiornamenti!).

AI LORO SACRIFICI OPPONIAMO LA LOTTA.

AL LORO PROFITTO OPPONIAMO L’AUTORGANIZZAZIONE.

ALLA LORO REPRESSIONE OPPONIAMO LA SOLIDARIETA’!


Rete dei Collettivi Fiorentini
Collettivo Politico di Scienze Politiche
Collettivo d’Agraria
Collettivo Scientifico Autorganizzato
Collettivo Studentesco Rivoluzionario

 

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