I Mercoledì al CPA !

mercpaSpesso ci capita di pensare ad una modalità di istruzione e di apprendimento diversa da quelle che ci vengono proposte ogni giorno e molte volte ci rendiamo conto che studiare insieme e condividere le cose che ci appassionano aiuta, sia ad interessarci di più che a capire meglio tanti argomenti che a scuola ci sembrano magari noiosi ed inutili, riducendoci ad un approccio allo studio troppe volte meramente nozionistico e visto come “dovere”. Altre volte ci ritroviamo in biblioteche dove siamo costretti a consumare e a pagare un cappuccino a prezzi esorbitanti. Tutto questo rientra perfettamente nelle logiche di profitto capitalistiche, le stesse promotrici dell’attacco al diritto allo studio, che stanno rendendo la scuola luogo di competizione e classismo spietati e che da sempre mettono la cultura all’ultimo posto. Per questo, così come ci agitiamo nelle piazze, così come ci organizziamo nelle assemblee, dobbiamo anche studiare, leggere e pensare, e proprio a partire da questa necessità di circolazione e condivisione dei saperi, proponiamo nuovi spazi dove incontrarci e nuovi modi e tempi in cui aggregarsi.
Per questi motivi invitiamo tutti gli studenti, a partire da Mercoledì 20 Marzo, alla biblioteca Majakovskij del C.P.A. Fi-Sud, fuori dalla città-vetrina, libera dalle logiche di profitto e dai dettami ai quali sono sottoposti i luoghi della metropoli capitalista.

– Biblioteca autogestita
– Bar a prezzi popolari
– Calcino
– Calcetto a 5

DIFFONDIAMO CULTURA MENTRE L’IGNORANZA AVANZA PROMUOVIAMO SOCIALITA’ DOVE L’INDIVIDUALISMO REGNA

Rete dei Collettivi Fiorentini

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Dieci anni con te, dieci anni senza te. Dax Vive!

Da ieri sera striscioni nelle due sedi del Machiavelli-Capponi per ricordare Dax, ucciso dieci anni fa. Questo il volantino distribuito oggi agli studenti:

La notte del 16 Marzo 2003 Davide ‘Dax’ Cesare, militante antifascista, viene accoltellato da 3 fascisti in zona Navigli, a Milano. La polizia arriva sul posto immediatamente, l’ambulanza no. Dax arriva all’ospedale S. Paolo senza più vita. Diversi compagni dell’O.R.So., il centro sociale a cui Dax era legato, giungono all’ospedale per avere informazioni sulle condizioni dell’amico, ma sono costretti ad assaggiare i manganelli delle “Forze dell’Ordine” che caricano nei corridoi. In questi dieci anni l’anniversario della morte di Dax è stata una ricorrenza importante, una data versatile in cui sono confluiti diversi percorsi. Dax era ed è tutt’oggi tante cose: è antifascismo, è anticapitalismo, è antirazzismo, è lotta per la casa.
Il 16 Marzo si ricorda un compagno che ha speso la propria vita in nome della libertà di tutt*, la cui morte ha palesato ancora una volta la natura oscena della società in cui viviamo: ucciso dai fascisti e umiliato dallo Stato.
Il 16 Marzo è una data in cui riproporre diverse sfaccettature delle nostre lotte: la lotta contro questa società, per una realtà non più articolata a partire dal binomio sfruttato-sfruttatore; la lotta contro quell’ideologia xenofoba, omofoba, nazionalista e assassina che è il fascismo; la lotta per i diritti a tutt* senza frontiere, per il rispetto dell’altro in quanto essere umano; la lotta per una vita dignitosa con un tetto sopra la testa. Ricordiamo un compagno non solo con le parole, ma con l’azione quotidiana nelle scuole, nelle strade, nei quartieri, negli spazi autogestiti.
In nome di Dax, noi non molliamo.
Viva Dax libero e ribelle!

Collettivo Autorganizzato Machiavelli-Capponi
Dax vive nelle lotteDax vive nelle lotte - 2

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Il filo rosso della Grande Distribuzione Organizzata – Domenica H17 in via delle Porte Nuove 33

Domenica 17 incontriamo i lavoratori dell’IKEA e del coordinamento di sostegno alle lotte nella logistica! Non è raro imbattersi in articoli di quotidiano che annunciano un presidio o uno sciopero nel settore della GDO: presidi dei lavoratori di Afragola in Campania, o della Coop Tirreno a Livorno, scioperi delle lavoratrici Stefan in Toscana o dell’Esselunga a Milano. Alcuni conflitti sono tutti da costruire, un esempio è lo sciopero dei lavoratori dei Gigli annunciato per il 25 aprile, in risposta ai 12 licenziamenti previsti da Panorama a fine febbraio. In altri casi la lotta si fa più avanzata e riesce ad incidere profondamente sulle condizioni dei lavoratori. È questo il caso del movimento del settore della logistica, venuto alla ribalta nell’autunno-inverno 2012 con il caso IKEA.
Ne parliamo domenica 17, alle 17, al circolino in via delle porte nuove 33.
17marzoGDO

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Alcune valutazioni dopo il corteo antifascista del 9 Marzo!

25-03 020Come Firenze Antifascista, viste anche le dichiarazioni sulla stampa e il comunicato di Silvano Sarti, crediamo necessario intervenire rispetto al corteo antifascista di sabato scorso. Un corteo, sottolineiamo, partecipato da circa 1500 persone, studenti, lavoratori, militanti e semplici cittadini, che hanno contrastato ancora una volta la presenza dei fascisti nella nostra città.

Il corteo è stato lanciato preparato e autofinanziato, come ormai da anni, da Firenze Antifascista, coordinamento di realtà politiche, sociali e studentesche di cui fanno parte anche diversi circoli territoriali dell’ANPI. Questi circoli hanno proposto all’ANPI Provinciale ed al suo presidente Sarti, di aderire formalmente all’iniziativa. Appare quindi sconcertante, diremmo anche ridicola oltre che in palese malafede, la ricostruzione che Sarti fa della nascita della manifestazione, sostenendo che l’ANPI provinciale ne fosse il promotore. Così come appare sconcertante che dica di aver preso la testa del corteo proprio quando sono stati i compagni di Firenze Antifascista a chiamarlo per fare un intervento in cui ha detto: “Noi non abbiamo mai cambiato nome in settanta anni. Voi siete quello che rappresenta l’antifascismo oggi”. Ma con chi pensava di parlare? Con i manifestanti di Firenze Antifascista o con il Pd-Ds-Pds-Pci? Mah…

E per ultimo, sembra assurdo che sempre il Sarti si lamenti della strumentalizzazione della stampa e del fatto che non si sia parlato del corteo ma solo delle polemiche, proprio lui che si è lasciato andare a dichiarazioni indecenti.

Nella fase preparatoria del corteo era stato chiarito che non sarebbero state gradite le bandiere di quei partiti che hanno di fatto legittimato la presenza dei neofascisti nella politica italiana.

In nome della cosiddetta “memoria condivisa” i dirigenti del PD hanno appoggiato al pari di Storace, Berlusconi, Totaro e Meloni l’istituzione del Giorno del Ricordo. Hanno legittimato la presenza delle sedi dei neofascisti e le loro iniziative pubbliche in nome della “libertà d’espressione”. Sono arrivati a cercare di spiegarci le ragioni dei cosiddetti “ragazzi di Salò”. In questa città l’assessore Giani nel 2007 e 2009 assistette addirittura alla commemorazione in Largo Martiri delle foibe ricevendo il ringraziamento di Donzelli. In questa città Renzi ha legittimato la presenza della sede di Casa Pound a pochi mesi dalla strage di Piazza Dalmazia. Ci domandiamo quindi se le militanti del PD non abbiano per caso sbagliato partito!

Nonostante l’apporto di PD e SEL all’organizzazione di questa giornata sia stato pari a zero in piazza pretendevano di sventolare le loro bandiere.

Dopo l’invito a toglierle ne è nata una breve discussione che non è mai sfociata in qualcosa di più delle parole: quando il corteo ha iniziato a sfilare le militanti del PD e di SEL hanno deciso volontariamente – come da loro stessi affermato – di andarsene, assieme a quei pochi che evidentemente si sono sentiti di troppo.

La presenza solitaria del segretario CGIL Fuso e della neo parlamentare di SEL Chiavacci (ci chiediamo dove fossero i numerosi militanti antifascisti di CGIL e SEL) arrivati con il Sarti, già con fare arrogante e provocatorio con la volontà di mettersi davanti al corteo e subito pronti a scatenare la gazzarra e poi pronti ad andare via con al seguito solo il codazzo di qualche giornalista., dimostra con chiarezza la strumentalità della loro presenza.

Ed è bene ribadirlo: da quella piazza se ne sono andati in 5!

Chi, come la Gazzetta del PD (alias La Repubblica) parla addirittura di purghe (!), era evidentemente in piazza solo per garantire visibilità alla provocazione. Una provocazione messa in piedi per attaccare chi, con una pratica antifascista chiara, attuale e non celebrativa, riesce ancora ad avere radicamento e consenso in questa città.

Non stupisce in questo senso il ruolo di servitù svolto da Repubblica fin dai primi minuti successivi alla partenza del corteo, con il suo giovane redattore prono a svolgere il ruolo affidatogli fino ad inventarsi un gruppetto di ragazzi che derideva il partigiano, né stupisce quanto trasmesso il giorno dopo da Controradio (che sarebbe l’ora togliesse quel “contro” davanti…): una radio che si vanta di essere alternativa ma che non è in grado di mandare neanche un collaboratore in una piazza come quella di sabato per poi raccogliere le veline della Gazzetta del PD facendole proprie.

Ma che vogliamo… bisogna pur mangiare, e se i soldi arrivano da PD, Regione e Comune, un mediocre come il direttore Bufano è ben contento di fare un buon servizio ai suoi padroni, impedendo addirittura ad un partigiano dell’ANPI, “Sugo”, attivo in Firenze Antifascista, di intervenire perché avrebbe rotto lo schema “cattivoni” contro partigiani.

La verità è che esiste un antifascismo perdente, triste, celebrativo, da corona d’alloro, buono solo per appuntarsi una medaglina sul petto accompagnandosi al partigiano di turno. Che si trascina da decenni tra una cerimonia e l’altra, senza più un minimo di partecipazione, mentre in Italia ed in Europa crescono cultura, organizzazioni politiche e spinte dichiaratamente neofasciste. Un antifascismo che fa comodo al sistema, conservativo, cui però si contrappone un antifascismo scomodo, non istituzionale, che fa della presenza sul territorio la propria bandiera.

C’è chi ancora, non ce ne voglia Sarti, crede esista un arco costituzionale e pensa di essere rimasto al 1948: andrebbe spiegato a lor signori che solo alle ultime elezioni i partiti dichiaratamente fascisti erano almeno 4 e che non passa giorno in cui non si dica che il fascismo delle origini era buono (quale, quello che bruciava le camere del lavoro?), che Mussolini ha fatto le bonifiche, che il fascismo non era razzista fino al ’38 ed altre amenità del genere.

Preferiscono attaccarci e dare a noi di “fascisti” quando per anni hanno taciuto sulle prepotenze e le ingiustizie compiute dai fascisti…quelli veri. Commemorano poi chi dai fascisti fu trucidato 70 anni fa e fingono di non vedere che i fascisti uccidono ancora oggi come nel caso di Dax, ucciso 10 anni fa a Milano, di Nicola, ucciso a Verona, o di Renato, ucciso ad Ostia.

Dov’erano il PD, l’ARCI e la CGIL quando i fascisti giravano armati di bastoni per il centro di Firenze? Dov’erano quando CasaPound cercava di distribuire il pane al Galluzzo? E quando aprì la sede? Dove sono quando i fascisti vanno a cercare di intimidire i compagni dei collettivi davanti alle scuole? E la lista sarebbe ancora lunga…

Dov’erano insomma tutti questi solerti democratici quando c’era bisogno di denunciare le peggiori nefandezze compiute dai fascisti? Assenti. Non pervenuti. Sono riapparsi tutti assieme quando c’è stato da difendere due bandiere di partito!

Al blocco politico composto da CGIL, ARCI, PD, SEL evidentemente non è rimasto altro che qualche mezzuccio provocatorio per avere qualche titolo e queste misere provocazioni evidenziano la natura del loro totale smarrimento e la pesante difficoltà di consenso specialmente tra quelle nuove generazioni che si sono viste “barattare” il futuro con i diktat europei in nome dello spread e del profitto e che proprio per questo sono in piazza pronte a lottare.

Sabato scorso in corteo con Firenze Antifascista c’erano tantissimi di questi giovani, insieme a lavoratori e antifascisti di ogni età. Noi non abbiamo bisogno di usare mezzucci per trovare spazi, noi i nostri spazi li conquistiamo e li difendiamo giorno per giorno.

Noi l’antifascismo lo pratichiamo quotidianamente, noi non dobbiamo ripartire.

Noi non abbiamo bisogno di pensare a cosa fare il prossimo 25 aprile: il 25 aprile lo organizziamo già da tempo e anche quest’anno saremo in S.Spirito nella nostra storica piazza insieme a tutti coloro che si riconoscono nella Resistenza di ieri per combattere il fascismo di oggi.

Firenze Antifascista

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Dalle scuole solidarietà ai compagni sotto processo!

“Se chi lotta è delinquente siamo tutti criminali”: stamattina migliaia di studenti fiorentini hanno visto striscioni con questa scritta davanti alla propria scuola, come anche tutti gli automobilisti passati nel sottopassaggio della Fortezza. Striscioni messi in solidarietà con gli studenti che oggi sedevano in un’aula del tribunale dei minori per la prima udienza del processo contro il movimento fiorentino.”

SE CHI LOTTA E’ DELINQUENTE
SIAMO TUTTI CRIMINALI!

Capponi

Capponi

Da Vinci

Da Vinci

4marzo13elsamorante

Elsa MoranteSIAMO TUTTI CRIMINALI!

A distanza di quasi due anni dall’azione repressiva del 4 Maggio e del 13 Giugno, che ha visto coinvolti studentesse/i medie/i, universitarie/i e lavoratrici/lavoratori, per un totale di 86 imputati, di cui 11 arresti domiciliari (6 senza possibilità di comunicare all’esterno) e 24 obblighi di firme, si arriva nelle aule di tribunale.

La prima udienza, era prevista nel Luglio scorso, è stata rimandata però per vizi di forma.

“Corteo non autorizzato”, “oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale”, “interruzione di pubblico servizio” e simili, sono i capi di accusa mossi al movimento antagonista fiorentino, capi di accusa su cui è stata montata “associazione a delinquere” per alcuni imputati.

Galileo

Galileo

E’ stato chiaro fin da subito il tentativo, da parte dei difensori dello Stato, di frammentare e intimorire le varie realtà colpite, attraverso l’ormai in vigore metodo: colpirne alcuni, per educarli tutti.

Non erano però, gli 86 a Novoli per contestare la Santanchè. Non erano gli 86 al corteo antifascista di risposta alla manifestazione di commemorazione dei “martiri” delle foibe, proposta dai gruppi neofascisti. Non erano gli 86 in ogni altro appuntamento di piazza degli ultimi anni.

Salvemini - D'Aosta

Salvemini – D’Aosta

Eravamo tutti! Centinaia di persone, di compagni, mosse dallo stesso dissenso contro la classe politica dirigente, contro l’agibilità che vien data ai fascisti, contro gli interessi di lobbisti e banchieri, contro la repressione in ogni sua forma, contro lo sfruttamento dei popoli, contro l’avvelenamento e  la deturpazione dell’ambiente; contro la società capitalista che vede come unico ideale il profitto.

Partendo da un’analisi di quello che è il ruolo dello studente nella società, possiamo vedere come il mondo dell’istruzione si basi su  classimo e meritocrazia (merito di

Alberti

Alberti

chi dice e agisce come vogliono loro).

Un po’ come in “fabbrica”, siamo sottoposti ad un processo di alienazione fin dai primi anni di scuola, dove l’acquisizione delle nozioni è ciò che importa, e lo sviluppo del pensiero critico viene arginato. Questo fenomeno è il frutto di un sistema volto unicamente alla creazione della nuova classe dirigente (già individuata nell’elitè dei figli degli attuali dirigenti) e della nuova forza lavoro, già educata ad essere disciplinata e docile, pronta ad essere sfruttata.

Sottopassaggio della Fortezza ("Se chi lotta è delinquente siamo tutti criminali! La lotta non si processa! Solidarietà agli imputati del 4 Maggio/13Giugno"

Sottopassaggio della Fortezza (“Se chi lotta è delinquente siamo tutti criminali! La lotta non si processa! Solidarietà agli imputati del 4 Maggio/13Giugno”)

Media e giornali ci danno di “violenti”, ma la vera violenza sta in chi tira un uovo? o un sasso? o in chi rompe una vetrina? o spacca un bancomat?  Azioni simboliche, che raggruppano i pensieri di molti che quotidianamente subiscono le molteplici violenze dello stato e della mercificazione, che riconoscono il ruolo di “capitale umano” che vien dato a tutti noi dalla nascita, un ruolo che noi  rifiutiamo.

Parliamo del “sogno”, il sogno di un mondo collettivo e non più dei pochi. Un mondo di eguali, e di condivisione, dove il sentimento di solidarietà sta alla base: per il benessere personale occorre quello collettivo!

Arriviamo quindi in questa mattina alla prima udienza, che riguarda i due minori coinvolti nel maxi-processo e al prossimo 3 Maggio con l’udienza per i restanti 84 maggiorenni. E’ importante sottolineare questo ennesimo tentativo per indebolire il movimento con una  distinzione così ampia delle date delle due udienze. Esprimiamo solidarietà alle/agli imputate/i del 4 Maggio e 13 Giugno e a tutte/i le/i compagne/i colpiti dalla repressione. Pensiamo sia importante parlarne e discuterne perchè la nostra coscienza è il loro terrore

Come Rete dei Collettivi Fiorentini, ci rivendichiamo ogni azione.
SOLO LA LOTTA PAGA, IL MOVIMENTO NON SI PROCESSA!
TUTTE/I LIBERE/I! 

Rete dei Collettivi Fiorentini

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Comunicato di solidarietà ai compagni sotto processo!

fuckrepressioneINIZIA IL PROCESSO CONTRO IL MOVIMENTO FIORENTINO
Lunedì 4 marzo presso il Tribunale dei minori di Firenze si svolgerà la prima udienza del processo contro due compagni minorenni accusati di diversi reati. Il processo che li vedi coinvolti rientra in quello che abbiamo definito il “processo contro il movimento fiorentino” e che nel maggio e giugno di due anni fa portò all’applicazione di 35 misure cautelari tra arresti – uno in carcere e gli altri ai domiciliari – e obblighi di firma. Il processo contro tutti gli altri 86 imputati già rinviati a giudizio inizierà invece il 3 maggio. Un processo costruito sull’applicazione del reato di associazione a delinquere alle lotte politiche e sociali in cui l’accusa viene rafforzata, oltre che dal numero stesso degli imputati e dagli innumerevoli reati contestati, dalla presenza delle cosiddette “parti civili”: digos e polizia, leghisti e fascisti, banche, enti pubblici e privati che saranno parte attiva nel processo. In pratica gli stessi, diretti responsabili o complici, che hanno messo in campo e difeso le misure di austerità contro i lavoratori e il taglio dei servizi sociali contro quali scendemmo in piazza allora e continueremo a farlo. Sarà fondamentale fare in modo che ogni passaggio di questo processo non cada nel silenzio e che tutti coloro che ancora oggi lottano per un futuro diverso dalle prospettive che abbiamo davanti si sentano coinvolti e diano il proprio sostegno agli imputati. Per questo cercheremo per estendere la solidarietà e stimolare la ripresa di un dibattito sulla repressione tra le realtà e i compagni attivi sul territorio.

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI SOTTO PROCESSO AL TRIBUNALE DEI MINORI

SOLIDARIETÀ A TUTTI GLI IMPUTATI NEL PROCESSO CONTRO IL MOVIMENTO FIORENTINO

Centro Popolare Autogestito fi-sud 
Rete dei Collettivi Fiorentini
Collettivo Politiche di Scienze Politiche
Collettivo Studentesco Rivoluzionario
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