Sciopero degli Immigrati
CORTEO LUNEDI’ 1 MARZO
Spezzone Studentesco
H 17.00 piazza dei Ciompi
Sciopero degli Immigrati
CORTEO LUNEDI’ 1 MARZO
Spezzone Studentesco
H 17.00 piazza dei Ciompi
Prende finalmente vita il nuovo collettivo del liceo Machiavelli-Capponi, SAIL[ING].
Il
collettivo è stato rifondato per dare un segnale forte: vogliamo
aumentare la partecipazione attiva della popolazione scolastica
rivendicando i nostri spazi all’interno della scuola, che riteniamo
debba essere un luogo di aggregazione e formazione personale. Stiamo
lottando per un’aula autogestita, dove poter parlare liberamente e
mobilitarci insieme al movimento studentesco cittadino.
Anche a Livorno non si scherza. Non scherzano i compagni che, nelle scuole, durante ottobre, hanno raccolto la mobilitazione e sono usciti dalle classi invadendo gli atri e i cortili, rifiutando di aspettare immobili le decisioni di qualche padrone. Ma non scherza nemmeno la questura, che ha deciso di far arrivare nella cassetta delle lettere di due studenti qualche denuncina. Moniti, avvertimenti, prepotenze fatte da quegli sbirri servi, il quale lavoro è quello di difendere l’operato di chi comanda e reprimere chi lotta. Non ci aspettiamo certo trattamenti con i guanti dalle divise armate di manganello o dai questurini armati d’intercettazioni, ma è bene che nemmeno loro si aspettino rassegnazione e pentimento, perchè faremo della solidarietà la nostra prima arma, ci renderemo, più che amici e compagni, complici e pronti a tutto contro chi ci vuole rendere automi ed ebeti.
RAGGIUNGIAMO LIVORNO IL 18 FEBBRAIO PER IL PRESIDIO SOTTO LA PREFETTURA ALLE 17
Appello del Cordinamento Studentesco Livornese:
Due studenti del nautico sono stati denunciati per le mobilitazioni dello scorso autunno
la mattina di lunedì 19 ottobre gli studenti del nautico, nonostante le
minacce di bocciatura da parte della dirigenza verso gli studenti delle
prime classi che partecipavano alle mobilitazioni, provarono ad
occupare la propria scuola per portare avanti in modo deciso e con una
forma di lotta legittima la protesta contro i provvedimenti governativi
legati all’istruzione.
Dopo una lunga trattativa fu consentito agli
studenti di tenere un’assemblea permanente all’interno della scuola.
Quella mattina la polizia e la dirigenza si opposero con atteggiamento
intimidatorio e vennero identificati dalla polizia oltre 70 studenti,
in maggioranza minorenni. Questi fatti provocarono le polemiche degli
studenti e di molte realtà politiche cittadine.
A quasi quattro
mesi di distanza, gli ultimi sviluppi non fanno che confermare quanto
già avevamo affermato sulla vicenda. Ci troviamo di fronte a
provvedimenti inaccettabili e gravissimi, oltre che incomprensibili,
spiegabili solo in un ottica di repressione nei confronti di chi lotta.
Fra
gli identificati due studenti minorenni sono stati denunciati.
Probabilmente le conseguenze giudiziarie per loro saranno lievi, ma di
fatto queste denunce sono un grave sintomo del clima repressivo che stà
crescendo anche nella nostra città.
Per rispondere a questa
situazione gli studenti hanno indetto un presidio che si terrà davanti
alla Prefettura il 18 febbraio 2010 alle ore 17.
Coordinamento Studentesco Livornese
IMPORTANTE MASSIMA PARTECIPAZIONE-DIFFONDETE
LUNEDI’ 8 FEBBRAIO
PRESIDIO AL TRIBUNALE DEI MINORI
in solidarietà agli studenti sotto processo
h. 8:30 al Tribunale dei Minori di via della Scala
Lunedì 8 febbraio al Tribunale dei Minori si svolgerà l’udienza
preliminare contro due compagni per i fatti del 7 settembre 2008.
Quel giorno, una decina di antirazzisti contestò il comizio dell’allora
sindaco Domenici durante la festa nazionale del Partito Democratico
alla Fortezza dal Basso.
Dopo aver esposto uno striscione con la scritta “I CPT SONO SEMPRE
FASCISTI”, i compagni furono caricati dalla polizia e dagli agenti
della Digos presenti. Nel parapiglia nove persone furono fermate, tra
cui i due studenti medi ora sotto processo.
Le accuse vanno dalla Resistenza a pubblico ufficiale alle Lesioni
pluriaggravate… lesioni che, purtroppo, i compagni hanno solo subito
per mano della Polizia, fin troppo abile a ribaltare la verità e
costruire l’ennesima montatura giudiziaria.
Quello che inzierà lunedì è solo uno dei processi che a breve vedranno
decine di studenti medi tra il banco degli imputati. Dopo le
mobilitazioni dell’autunno 2008, infatti, il movimento studentesco ha
dovuto fare i conti con un vero e proprio accanimento repressivo da
parte della Digos.
Piogge di denunce, manganelli, perquisizioni ed Avvisi Orali, sono solo
alcune delle armi con cui la Questura da mesi a questa parte sta
cercando di soffocare un movimento autorganizzato che, nato dalle
occupazioni, si è distinto da quel momento per la sua capacità di
riportare nelle scuole e nelle piazze delle lotte radicali e radicate:
dall’opposizione alle riforme della scuola all’antifascismo militante.
Gli studenti medi sotto processo sono colpevoli di essersi ribellati e
di continuare a farlo, convinti che l’unico modo per cambiare lo stato
di cose presenti sia quello della lotta autorganizzata dal basso, senza
scendere a compromessi con le istituzioni e senza sottostare
passivamente alle loro leggi.
E’ sotto gli occhi di tutti come l’attacco delle questure nei confronti
di chi lotta sia in crescita esponenziale. Solo negli ultimi mesi
abbiamo dovuto fare i conti con l’arresto del compagno “Mannu”, fatto
prigioniero “preventivamente” per 3 mesi senza alcun processo, mentre
verso gli studenti la Questura si diverte a rispolverate leggi
appartenenti al ventennio fascista (contenute nel T.U.L.P.S.) per
perquisire le loro case senza alcun mandato (art. 41) e denunciarli per
“riunione non autorizzata” (art. 18, che punisce i promotori della
riunione e “coloro che nelle riunioni predette prendono la parola”
“sebbene indetta in forma privata” qualora questa non sia “autorizzata”
dal Questore). A questo si aggiungono i 1800€ di multa che gli studenti
hanno accumulato nelle ultime due settimane per “affissione non
autorizzata” e le denunce per “stampa clandestina” per i manifesti
diffusi.
Di fronte a tutto ciò non possiamo restare a guardare né possiamo
lasciare soli i compagni sotto processo. Attaccandone uno ci attaccano
tutti: di questo siamo consapevoli e per questo crediamo sia necessario
opporsi attivamente alle azioni repressive di Digos e Magistrati
promuovendo da un lato la solidarietà concreta verso gli studenti
colpiti (dal sostegno economico per le spese legali alle presenze
solidali durante le udienze), e dall’altro rilanciando le lotte e la
conflittualità sociale che la repressione sta cercando di soffocare.
i compagni e le compagne della Cassa Studentesca Contro la Repressione
Abbiamo appreso questa mattina che due studenti dell’Istituto Nautico, minorenni, sono stati convocati in questura ed addirittura in tribunale in merito a quanto accaduto il 17 ottobre scorso all’Istituto Nautico “Cappellini”. Non sappiamo ancora con sicurezza cosa venga loro contestato, né se altri studenti abbiano ricevuto la stessa notifica. La mattina di lunedì 17 ottobre gli studenti del Nautico avevano provato ad occupare la propria scuola, per portare avanti in modo deciso, con una forma di lotta legittima, diffusa e riconosciuta di riappropriazione, la mobilitazione studentesca iniziata nei primi giorni di ottobre, contro la politica scolastica del Governo.
Dopo una tesa trattativa con la dirigenza, gli studenti ottennero di poter svolgere nei locali dell’istituto un’assemblea permanente. Le uniche tensioni quella mattina derivarono dal comportamento intimidatorio e provocatorio di polizia e dirigenza scolastica. Tale atteggiamento nei confronti degli studenti suscitò una forte polemica in città, con numerosi comunicati di solidarietà dal mondo politico cittadino; quella mattina infatti vennero identificati dalla polizia oltre 70 studenti, in maggioranza minorenni. A quasi quattro mesi di distanza, gli ultimi sviluppi non fanno che confermare quanto già avevamo affermato sulla vicenda. Ci troviamo di fronte a provvedimenti inaccettabili e gravissimi, oltre che incomprensibili, spiegabili solo in un ottica di repressione nei confronti di chi lotta, di chi si autoorganizza di chi crea legami di solidarietà e mobilitazioni dal basso.
Coordinamento Studentesco Livornese
