Da Firenze a Torino… LA LOTTA NON SI ARRESTA!

Manifesto attacchinato in città in solidarietà agli studenti fiorentini denunciati dopo gli scontri dell’11 maggio, e ai 2 compagni arrestati (questa la cifra definitiva) a Torino al corteo anti-G8…
 
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Contro la Repressione, non un passo indietro: Autorganizzare la difesa!

volantino distribuito in piazza al corteo di ieri, 16 maggio 2009, contro la repressione…


 

CONTRO
LA REPRESSIONE

Nelle
cariche, nei pestaggi e nelle furiose caccie all’uomo di lunedì
contro gli studenti medi, tutta la
violenza
dello Stato

è
venuta a galla
,
mostrandosi chiaramente a tutta la città.

In
un momento in cui a livello nazionale assistiamo ad una sempre più
pericolosa
deriva
autoritaria e neofascista
;
in un momento in cui i padroni della terra si vogliono preparare un
terreno tranquillo

per il prossimo G8 a L’Aquila
,
a Firenze
la
repressione si è abbattuta con tutta la sua infame forza contro
quegli studenti che da ottobre sono tornati ad autorganizzarsi
,
portando avanti all’interno delle scuole e delle università, e
all’esterno di partiti e sindacati, le proprie lotte: quella che
viene attaccata è un intera esperienza collettiva nata dalle
occupazioni di ottobre, che non ha visto nella fine dell’autunno la
fine della
necessità
di lottare

e di autogestire i propri spazi.

E’
in questo senso che la violenza poliziesca non si è abbattuta contro
studenti “innocui”, ma al contrario contro
degli
studenti che, per le stesse persone che assoldano, stipendiano e
aizzano i propri cani da guardi in divisa,

rappresentano
un pericolo reale dal momento in cui rifiutano il proprio ruolo di
automi obbedienti tra dei banchi sempre più stretti e con
determinazione decidono di riprendersi ciò che gli spetta

senza chiedere permessi o autorizzazioni e senza piegarsi al nuovo
dogma laico di legalità che serve a difendere ingiustizie e
sopraffazioni.

Non
è lunedì che gli studenti hanno scoperto la repressione: la vivono
tutti i giorni quando vanno a scuola, tra telecamere, autoritarismo
sistematico e 5 in condotta, ed hanno imparato a conoscerla nelle
decine di denunce che si sono susseguite negli ultimi mesi di lotta,
nel divieto a riunirsi nelle proprie scuole, nelle “visite”
forzate in questura e nei risvegli con la polizia dietro la porta di
casa alle 7 del mattino.

Allo
stesso modo non c’è bisogno di parlare della situazione degli
studenti per guardare al di là della maschera che con tanta cura
questo stato si è modellata sul proprio volto
:
la
violenza di lunedì è la stessa che da sempre colpisce chinque porti
avanti in modo radicale le proprie lotte
;
la
stessa con la quale ogni giorno i fratelli immigrati

devono fare i conti, perchè colpevoli di non avere un pezzo di carta
e condannati all’interno dei nuovi lager democratici chiamati
CPT/CIE.

NON
UN PASSO INDIETRO

Se
oggi siamo in piazza è per affermare questo. E’ per ribadire che
nonostante le manganellate, le denunce e le cacce all’uomo gli
studenti non si sono arresi
.
E’ perchè come studenti siamo convinti che la risposta alla
repressione debba andare al di là della naturale indignazione e non
possa essere altro che il sempre maggiore rilancio della lotta stessa
che la repressione vuole andare a soffocare.
Non
possiamo permetterci di cedere un solo metro
,
nelle pratiche come nei contenuti, perchè è esattamente questo che
con le manganellate e le denunce vorrebbero ottenere. Dall’altra
parte,
ogni
distinzione tra “buoni” e “cattivi” fa altrettanto il loro
gioco.

AUTORGANIZZARE
LA DIFESA

Con
le cariche di lunedì, agli studenti è stato negato l’ennesimo
spazio di agibilità politica, ovvero di quello di scendere nelle
strade e manifestare. E’ proprio di questo spazio fondamentale che
gli studenti oggi si vogliono riappropriare, scendendo di nuovo in
piazza e facendolo in modo auto-difeso. Ancora una volta
l’autorganizzazione si presenta come l’unica possibile risposta al
pesante attacco subito lunedì, nell’inutilità totale di affidarsi a
quella “bontà” che le stesse persone mandanti e/o esecutori
delle violenze di lunedì hanno già abbondantemente dimostrato di
non solo di non possedere, ma di esserne anzi l’antitesi per
eccellenza.


16
Maggio 2009, Firenze

gli
studenti e le studentesse della Rete dei Collettivi

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Sabato 16 Maggio: CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE

CONTRO REPRESSIONE, PESTAGGI E DENUNCE

ESTENDERE LA SOLIDARIETÀ


RILANCIARE LA LOTTA



Lunedì 11 Maggio, studenti medi ed universitari si sono ritrovati davanti al Liceo Michelangelo per opporsi alla decisione del preside Primerano di vietare ai collettivi delle scuole di riunirsi nell’aula autogestita dell’istituto come avviene ogni lunedì. Di fronte all’impossibilità di svolgere l’assemblea, visto il portone chiuso e presidiato dalle forze dell’ordine, gli studenti hanno dato vita ad un corteo per le vie del centro.
In via della Colonna il corteo è stato caricato dalla celere in seguito ad un diverbio verbale tra manifestanti e agenti della DIGOS, i quali, provocatoriamente, continuavano a filmarli ( nonostante varie richieste perchè non lo facessero ) al fine di identificarli e denunciarli. Dopo le prime cariche uno studente è finito in ospedale, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, e altri due in questura in stato di fermo. Al tentativo dei manifestanti di raggiungere la Questura, per aspettare il rilascio dei compagni fermati, la polizia ha risposto con una nuova violenta carica e una caccia all’uomo fin sui viali. Il bilancio conclusivo è di oltre 10 fermati e denunciati e vari contusi, tra cui una studentessa pestata mentre era a terra.
Dopo le numerose denunce, i divieti e le intimidazioni sono arrivate anche le botte a tentare di stroncare il movimento nato dalle mobilitazioni e dalle occupazioni dello scorso autunno.
Questi provvedimenti vanno di pari passo con la progressiva chiusura degli spazi autogestiti e di agibilità politica nelle scuole, nelle università e in tutta la città, in un’ottica di repressione sistematica dei gruppi autorganizzati, svincolati da logiche sindacali e partitiche. Chiunque affermi pratiche (come, in questo caso, un corteo spontaneo e non autorizzato) che non rientrano nel dogma della legalità, tanto sbandierato da destra e sinistra, viene picchiato, denunciato e processato.
Questo viene accentuato durante una campagna elettorale, incentrata principalmente sul tema propagandistico della “sicurezza”. La stessa sicurezza in nome della quale, a livello nazionale, si consuma una deriva autoritaria, xenofoba e neofascista ( di cui legalizzazione delle ronde leghiste, dispiegamento dell’esercito nelle città, attacco al diritto di sciopero e proliferazione dei Cpt per immigrati rappresentano solo la punta dell’iceberg ).
La prima risposta da dare alla violenza della polizia è la solidarietà concreta di tutti i cittadini, dimostrata fin da subito dagli abitanti del quartiere, che hanno aperto le proprie porte ai manifestanti feriti in fuga, e in strada e dai balconi, di fronte a ciò che stava accadendo, non hanno potuto fare a meno di apostrofare come “fascisti” le forze dell’ordine.
Scendere in piazza è necessario in quanto l’attacco repressivo non colpisce solamente gli studenti ma chiunque autorganizzi il proprio dissenso in città. Per questo diamo appuntamento per un corteo cittadino che si terrà Sabato16 Maggio alle 15 in Piazza San Marco, in modo da esprimere la solidarietà agli studenti picchiati e denunciati e rilanciare così le stesse lotte che con la repressione si vogliono soffocare.



CONTRO LA REPRESSIONE

RILANCIAMO LA LOTTA

 

SABATO 16 MAGGIO 2009
ORE 16.00
PIAZZA SAN MARCO

 


compagni/e di Firenze
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[Riceviamo e pubblichiamo] Una studentessa del Castelnuovo sulle cariche di lunedì

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Dopo le botte e le denunce… a Firenze come altrove gli studenti non si arrendono!

Dopo le cariche, i fermi e le dununce al corteo di lunedì a Firenze, si innescano le prime reazioni solidali da parte degli studenti medi delle altre città d’italia che hanno deciso di non restare indifferenti di fronte alla repressione con cui si vuole stroncare il movimento: domani, mercoledì 13, il Coordinamento Studentesco Livornese presidierà la prefettura contro la repressione e in solidarietà ai comapagni fiorenti. La stessa solidarietà arriva dagli Studenti Autorganizzati di Torino.

non ci avrete mai come volete voi…
 
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Cariche, fermi e denunce contro il corteo degli studenti medi a Firenze

Lunedì 11 maggio, una sessantina di studenti si sono ritrovati fuori al liceo Michelangiolo per manifestare contro la repressione nelle scuole (tra denunce, intimidazioni e l’ultimo divieto alla Rete dei Collettivi di riunirsi nell’aula autogestita della scuola) e per la difesa degli spazi autogestiti.
Dopo una "merenda autogestita", vedendosi impediti di entrare nel liceo per svolgere come ogni lunedì la propria assemblea, di fronte al portone chiuso e presidiato dalla polizia, sono partiti in corteo spontaneo per le vie del centro.
In via della Colonna, mentre gli studenti facevano ritorno al Miche, il corteo viene caricato violentemente dalla celere a colpi di manganelli e caschi usati come arma (!). Alla prima segue una seconda carica, dove altri studenti vengono pestati selvaggiamente, mentre venivano chiusi contro un muro e senza via di fuga. Un ragazzo di 16 anni finisce all’ospedale con zigomo e setto nasale rotto, mentre altri due studenti vengono portati in questura.
Ciò che resta del corteo si dirigere a questo punto verso la facoltà di lettere, dove molti solidali venuti a sapere delle cariche si uniscono a loro. Viene così deciso di dirigersi verso la questura, per richiedere il rilascio dei due compagni.
Lì il presidio (che non ha avuto nemmeno il tempo di formarsi) vien caricato altre numerose volte, fino a disperdere tutti i manifestanti, rincorsi nella vie adiacenti con veri e propri rastrellamenti, in una accanita caccia all’uomo nella quale non sono mancati altri pestaggi.
Durante le altre cariche un altra decina di compagni sono stati fermati. Le accusa sono diverse: manifestazione non autorizzata, lesioni, danneggiamento e resistenza.
Sui quotidiani di oggi le falsità si sprecano come di consueto: prima della cariche gli studenti non hanno aggredito nessun poliziotto, ma solo invitato, in modo acceso ma verbale, quest’ultimo ad allontanarsi e smetterla di filmare provocatoriamente i manifestati allo scopo di identificarli e denunciarli. Per quanto riguarda tutti gli episodi di "violenza degli studenti", non ci interessa entrare nel merito del singoli episodi (veri o presunti), poichè dove ci sono stati hanno rappresentato un tentativo legittimo di difendersi dalla violenza della polizia che si è scatenata contro ragazzi dai 13 ai 18 anni.

L’assemblea riunitasi la stessa sera, partecipatissima da tutte le realtà attive in città, ha deciso di lanciare un CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE per sabato 16 maggio. Concentramento ore 15 in piazza San Marco.

A presto aggiornamenti.

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