Qualche riflessione da periodo natalizio…

                                             NON NE POSSIAMO PIU’

Non ne possiamo più di vedere questo spettacolo osceno che quotidianamente logora il centro di Firenze, sfruttando le vetrine come palcoscenico e le persone come attori.
Di questi tempi, in periodo di feste, tutto il marcio di questa società viene a galla ed i messaggi che riceviamo sono una violenta istigazione al consumo sfrenato ed ingiustificabile. Il sogno occidentale, incubo che ruota attorno al possesso di merci inutili, si basa sullo sfruttamento perpetuato nei confronti dei lavoratori di tutto il globo.
Davanti ad un prodotto le personalità vengono svilite poichè non contano più l’identità, gli interessi e le abilità di ciascuno ma vale soltanto la capacità economica, quindi quelle che prima potevano essere chiamate “persone” adesso si riconoscono soltanto come “consumatori”.
E se da una parte il consumismo è il nettare di cui questo sistema si nutre, dall’altra l’immagine dell’automa si completa privando le persone della cultura, sia in scuole e facoltà (come gli ultimi governi insegnano) sia nelle città (vedi caso Edison). Tutto ciò costituisce un multiplo fattore di profitto per coloro che sfruttano essendo le persone sia ignoranti e quindi incapaci di riconoscere i diritti di cui vengono private, sia completamente lobotomizzate ed assuefatte al consumo.
Il consumismo è un sintomo diretto del capitalismo (lo stesso che ci ha pilotati all’interno di questa crisi) ed è una malattia contagiosa che dobbiamo estirpare cominciando dal boicottaggio dei consumi natalizi per cercare di inceppare questo meccanismo che, piano piano e silenziosamente, si sta appropriando delle nostre esistenze.

BASTA CONSUMISMO, RIAPPROPRIAMOCI DELLE NOSTRE VITE!

Collettivo Machiavelli-Capponi

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Comunicato sul corteo del 19 Dicembre

Questa mattina un corteo di studenti ha sfilato per le vie del centro della città e si è concluso in una delle poche piazze che ancora possono essere considerate dei fiorentini, cioè piazza Santo Spirito.
Come ogni volta dobbiamo fare i conti con la strumentalizzazione messa in atto da giornali e politici. In un corteo che ha gridato e fatto capire a tutti la sua contrarietà all’attacco al diritto allo studio e a tutti i diritti che l’austerità sta piegando agli interessi del profitto, che ha espresso il disgusto nei confronti del consumismo che di questi tempi invade le strade delle nostre città, gli unici dettagli che vengono ritenuti degni di nota consistono in due piccoli avvenimenti che sono stati storpiati e strumentalizzati, poichè Renzi non è stato minacciato di essere sistemato né è stato aggredito (giustamente alla sua vista alcuni studenti gli si sono avvicinati e gli hanno rinfacciato ciò di cui egli, come sindaco di questa città, è responsabile) . Com’è ovvio, tutto ciò viene ritenuto molto più importante degli interventi che hanno accompagnato il corteo, molto più importante degli occhi attenti delle persone che hanno osservato sfilare il corteo, molto più importante delle mani che hanno applaudito al nostro passaggio.
Ma vista la monotonia delle reazioni che seguono i nostri cortei, abbiamo imparato a non cedere alle provocazioni di chi ci dipinge come dei “cialtroni ideologizzati” e a ripetere che se ci viene detto che “l’aggressine verbale” di stamattina “non è assolutamente tollerabile” noi rispondiamo dicendo che ciò che non è più tollerabile è la situazione che ci ritroviamo ad affrontare ogni giorno noi nelle scuole, i lavoratori nei loro posti di lavoro, che non è tollerabile chiedere a chi è innocente di pagare una crisi che sta abbattendo i diritti di tutti/e, che non è tollerabile continuare a costruire il sogno occidentale sullo sfruttamento globale.
Oggi il corteo ha sfilato in quella porzione di centro che costituisce la città-vetrina e ha visto che quelle strade sono morte e non hanno più niente da dire e da dare e per l’ennesima volta abbiamo visto, prima in piazza con la presenza massiccia di forze dell’ordine e poi sui giornali, che le nostre rivendicazioni vengono ritenute soltanto un problema di ordine pubblico e non sintomo di un disagio sociale che si sta estendendo e che prima o poi scoppierà. Ma sapete tutti che abbiamo ancora molto altro da dire e che quello che ci aspetta è un inverno che continuerà ad essere riscaldato dalle lotte studentesche.
Tenetevi pronti perchè presto torneremo nelle strade.

Rete dei Collettivi Fiorentini

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CORTEO STUDENTESCO MERCOLEDì 19DIC – ore 9 Piazza della Signoria

Corteo Mercoledì 19 Dicembre. Concentramento ore 9 in Piazza della Signoria.

Negli ultimi mesi siamo scesi assiduamente in piazza per manifestare il nostro dissenso contro i continui attacchi nei confronti della scuola pubblica, dell’università, del mondo del lavoro, della sanità e dei servizi pubblici, contro le politiche di austerità portate avanti dal governo di banchieri del (quasi ex) premier Monti, e contro gli interessi della società capitalista, difesa da tutta la classe politica istituzionale, in Italia come in tutto il mondo occidentale. Avvicinandoci al periodo natalizio, che dà il via alle vacanze
invernali, sentiamo l’esigenza di continuare a scendere in piazza, e di inaugurare un inverno di lotta con alle spalle un autunno che ci ha visti protagonisti.

E’ inoltre importante, in questo periodo dell anno più che mai, denunciare la violenza del bisogno di “avere” che la società attraverso media e pubblicità ci crea. La borsa di Louis Vuitton, l’iPhone ultimo modello, le scarpe della Nike, il Woolrich, la cintura di Gucci, le mutande di Intimissimi, i pantaloni della Guess e così via, diventano indispensabili per la vita di una persona per “stare bene”, ma realmente si rivelano oggetti che alimentano il malessere. Si crea quindi una situazione nella quale prima la società ti crea l’esigenza di oggetti futili e dispendiosi, e una volta assimilata la rende irraggiungibile, spingendoti nuovamente nella gara di arrivismo e prevaricazione sociale.
Noi non abbiamo bisogno di questo. Noi denunciamo questo tipo di violenza, e lo sfruttamento dei lavoratori su cui loro fanno i milioni.
Il Natale, come la Befana, S. Valentino, i compleanni, gli anniversari, non diventano altro che ricorrenze per comprare e consumare, un’ulteriore occasione di nuovo profitto per imprenditori, lobbisti e banchieri, che quotidianamente si arricchiscono sulle nostre spalle.
E’ attraverso lo sfruttamento di noi cittadini che essi fondano la  propria fortuna, portandoci con un ricatto quotidiano ad accettare le ignobili condizioni lavorative e i soprusi che lo Stato, e quindi la classe dirigente, ci affligge.

L’ultimo attacco al mondo dell’istruzione è in perfetta linea  con queste logiche di profitto, classismo e sfruttamento poichè la costruzione di automi ignoranti e assuefatti dal consumismo poggia su entrambi i piani.
Il ministro Profumo, in continuità con il percorso portato avanti dai precedenti governi sia di destra che di sinistra, sta tentando di colpire ancora la scuola pubblica inserendo nei tagli del governo “tecnico” 200 milioni di cui privarla e redigendo una nuova riforma basata su merito e concorrenza che privilegia gli studenti capaci di sottostare perfettamente alle richieste di cultura nozionistica e comportamento diligente.
Egli ha inoltre cercato di riesumare quella riforma degli organi collegiali, conosciuta come Ddl Aprea, che voleva inserire i privati nelle scuole ed assoggettarle ulteriormente alle logiche di  mercato. Anche se il ddl Aprea è stato nuovamente fermato ed il decreto merito pare lento nel suo cammino, l’obiettivo risulta chiaro: la formazione di nuova classe lavoratrice ignorante, docile e disciplinata, e quindi facile da sfruttare, incapace di riconoscere i diritti che le dovrebbero essere garantiti ed elaborare un’alternativa all’attuale sistema che trae benefici dal disinvestimento sulla cultura

Scenderemo quindi in piazza Mercoledì 19 Dicembre, per rilanciare la lotta studentesca, per ribadire il diritto allo studio, chiedendo una scuola ed un’università al di fuori delle logiche di mercato, e non più ad immagine e somiglianza di questa società alla deriva.
Saremo in piazza per dire no alla scuola-azienda e alla mercificazione della cultura e no alla società capitalista che rappresenta.
Continueremo a dire no ad ogni governo e partito che difende i privilegi dei pochi chiedendocidi pagare un debito che non è nostro e che quindi ci rifiutiamo di pagare.
Continueremo a ribadire il valore dell’antifascismo come fondamento dal quale ripartire per creare una società radicalmente diversa, con la coscienza che il capitalismo non è in crisi: IL CAPITALISMO è LA CRISI.

CI AVETE TOLTO TUTTO,
E TUTTO CI RIPRENDEREMO!

                                                                                                              Rete dei Collettivi Fiorentini

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Comunicato del Collettivo Gobetti-Volta sulla mattina del 12 Dicembre

Siamo allibiti di fronte a quanto accaduto oggi 12.12.12 davanti al cancello del nostro Istituto.
Questa mattina, all’arrivo a scuola, gli studenti si sono ritrovati ad assistere a una ridicola e improvvisata dimostrazione di una decina di soggetti appartenenti a Casaggì e al Movimento Studentesco Nazionale. Questi hanno inizialmente volantinato e sventolato tricolori; successivamente si sono dispersi quando, al suono della campana, i ragazzi si sono diretti verso l’entrata principale dei due edifici senza dare loro, fortunatamente, alcun rilievo.
Nel primo pomeriggio, inoltre, ci siamo imbattuti in un post nel blog di Casaggì Firenze, nel quale i fasci si ritenevano soddisfatti della loro azione dinnanzi al nostro Istituto “nonostante il freddo polare” e ne evidenziavano la grande riuscita.
Ci teniamo a sottolineare la completa estraneità degli studenti della nostra scuola rispetto a ciò che si è verificato e tutta la nostra indignazione di fronte a simili comportamenti. Non siamo infatti il primo istituto coinvolto nella “campagna” che Casaggì sta portando avanti nelle scuole fiorentine: avevano già improvvisato una buffonata del genere al Russel-Newton di Scandicci.

Riteniamo inoltre inaccettabile ed oltraggioso che si verifichino manifestazioni di chiaro stampo neofascista, che questi soggetti cerchino disperatamente consensi, attraverso il loro dilagante populismo, proprio nel giorno in cui ricorre la strage di Stato di Piazza Fontana, alla vigilia del primo anniversario dell’uccisione di Samb Modou e Diop Mor, vittime dell’azione lucida e ben programmata di un fascista, in Piazza Dalmazia e Piazza San Lorenzo.
Non sono tollerabili simili azioni, specialmente davanti ad una scuola, per costituzione, antifascista!
Sollecitando l’attenzione di tutti gli studenti fiorentini, vogliamo allertarli: le azioni dei neofascisti non si dichiarano finite, infatti il loro intento è quello di portare avanti una sorta di “conversione” partendo dalle scuole, scuole nelle quali gli studenti sono chiamati ancora una volta a ribadire con determinazione il concetto di ANTIFASCISMO!

Collettivo Gobetti – Volta

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NON È LA TRAMA DI UN FILM: la strage fascista di piazza Dalmazia. Giovedì 13 presidio e corteo

Qualche domanda sulla strage fascista del 13 dicembre del 2011

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE 2012

ALLE ORE 17.00 PRESIDIO IN  PIAZZA DALMAZIA    

ORE 18.00 PARTENZA DEL CORTEO ANTIFASCISTA PER LE VIE DEL QUARTIERE

Firenze, un anno fa, 13 dicembre del 2011. Un fascista pistoiese di nome Casseri, ben conosciuto negli ambienti dell’estrema destra e militante di Casapound, spara contro alcuni lavoratori senegalesi in Piazza Dalmazia ed in San Lorenzo: due di loro muoiono, altri tre, di cui uno ancora in ospedale quasi immobilizzato, rimangono feriti. Il neofascista viene raggiunto in un parcheggio sotterraneo dalla polizia e lì muore (Si spara? Gli sparano?).
La prima preoccupazione di polizia, stampa e fascisti è di descrivere Casseri come un folle isolato; quella del triste prefetto Padoin è di prevenire “le possibili violenze degli antagonisti” e di proteggere le sedi fasciste!!
L’abitazione fiorentina dove era ospitato Casseri viene perquisita ma è trovata completamente vuota e ripulita da tutto! Basta un mese per chiudere le indagini: Casseri ha agito da solo, è un folle razzista, e non parliamone più!

No, noi vogliamo parlarne ancora, non bastano le conclusioni di Questura e Procura, non basta la targa del Comune che parla di gesto di un folle razzista, che scagiona tutti dalle proprie responsabilità; secondo noi è stato il gesto organizzato di un neofascista ben introdotto; e ci poniamo alcune domande: chi ha completamente ripulito la casa dove abitava Casseri? Che fine ha fatto il suo PC? Quali sono stati gli ultimi contatti del fascista? Che porte aprono le numerose chiavi ritrovate a Casseri? Perché un “folle razzista” era dotato di porto d’armi? Chi è lo psicoterapeuta dove era stato mandato Casseri? Quali sono i veri e forti legami tra la Questura di Pistoia ed i neofascisti di Casapound e Forza Nuova?
A queste domande non sono mai state date risposte dai sempre solerti investigatori, pronti a perseguire decine di antifascisti ma sempre proni nel coprire e proteggere le organizzazioni fasciste.

Non facciamo dietrologia, ma la storia d’Italia è segnata dal legame tra neofascisti, stato e servizi vari, tanto bene evidenziato dalla strage fascista del dopoguerra che ha inaugurato la strategia della tensione: la strage del 12 dicembre del ’69 a Milano; non ci si può, quindi, non porre queste domande.
D’altra parte va sottolineato il clima di odio ed intolleranza che le istituzioni hanno fomentato, e continuano a fomentare, nelle nostre città: l’immigrato è il diverso da colpire, responsabile del “degrado”, dell’illegalità e dell’insicurezza, capro espiatorio per una società in cui le vere sicurezze, casa, lavoro, sanità, istruzione, sono sempre più in discussione per le politiche dei vari governi degli ultimi 20 anni. Bastano poi pochi mesi al Comune di Firenze per riposizionare i cartelloni che evidenziano in un cerchio rosso un gruppo di senegalesi titolandolo ABUSIVI: gli stessi cartelli che erano stati tolti in fretta e furia all’indomani della strage per mascherare  le proprie responsabilità. Del resto nemmeno viene concesso il permesso ai familiari del ragazzo ferito gravemente di poter venire in Italia, negando il ricongiungimento, lasciandolo abbandonato in un letto d’ospedale.
E che fine hanno fatto le roboanti dichiarazioni del Governatore Rossi sulle sedi fasciste? Niente, i fascisti continuano ad avere agibilità politica nelle nostre città, a Firenze hanno aperto una sede guarda caso proprio accanto alla Questura; il sindaco Renzi sostiene il “diritto” di Casapound ad avere sedi e di manifestare, i fascisti vengono lasciati sfilare tranquillamente a Roma come in altre città. Questo mentre in Europa, dalla Grecia all’Ungheria, il fascismo si ripropone, finanziato e coperto da Stati e classi dominanti, come possibile risposta alla crisi economica, politica, sociale e culturale, che stiamo vivendo, facendo proprio della caccia all’immigrato il cavallo di battaglia.

E così, mentre gli antifascisti finiscono in carcere e processati a decine, mentre gli immigrati continuano ad essere repressi, ad un anno di distanza dalla strage, possiamo dire che niente è cambiato; che, oggi come ieri, il fascismo va combattuto perché rappresenta una possibile opzione reazionaria per lo Stato, non certo un residuo del passato.

Ad un anno di distanza da quel tragico 13 dicembre, saremo ancora nelle piazze, nel nostro territorio, per dire che giustizia non è fatta, che queste istituzioni non ci rappresentano, che noi l’antifascismo non lo deleghiamo, noi lo pratichiamo, per dire ancora MAI PIU’ stragi fasciste, MAI PIU’ fascisti e razzisti.

CHIUDIAMO I COVI FASCISTI SUBITO!

Firenze Antifascista

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PER RICORDARE SAMB MODOU E DIOP MOR! PER LA CHIUSURA DI TUTTE LE SEDI FASCISTE

Nella giornata del 13 Dicembre ricorre l’anniversario dei fatti accaduti un anno fa in piazza Dalmazia a Firenze: un pistoiese di 50 anni, Gianluca Casseri, riconducibile a CasaPound (organizzazione neofascista nota per le aggressioni con spranghe e coltelli in tutta Italia), munito di pistola, ha sparato a 5 uomini senegalesi, uccidendone 2 e riducendo in condizioni gravissime gli altri 3. Tutto questo è successo nei mercati di piazza Dalmazia e San Lorenzo, nell’arco di tre ore. Casseri si è poi tolto la vita.

Anche in seguito a ciò che è accaduto Lunedì 26 Novembre davanti all’istituto Russell-Newton di Scandicci, quando il Movimento Studentesco Nazionale e Casaggì hanno organizzato una manifestazione davanti alla scuola, e in ricordo della strage di Piazza Fontana avvenuta 43 anni fa a Milano (12 dicembre 1969) e rimasta impunita, è importante continuare a lottare contro il fascismo latitante ora esplicito nelle varie organizzazioni che si stanno diffondendo e che provano a trovare consensi anche nelle scuole, ora nascosto.

In piazza ancora una volta facciamo sentire il nostro dissenso nei confronti di questi topi di fogna!

PRANZO SOCIALE E MOSTRA FOTOGRAFICA SUI FATTI DI PIAZZA DALMAZIA REALIZZATA DA FIRENZE ANTIFASCISTA
ORE 14 IN PIAZZA SANTISSIMA ANNUNZIATA
PRESIDIO IN PIAZZA DALMAZIA ORE 17

SAMB E DIOP VIVONO
ANTIFASCISTI SEMPRE

Rete dei Collettivi Fiorentini
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