Che un popolo che ha già vissuto sulla propria pelle un tentativo di
genocidio si ritrovi in campi, circondato dall’odio razziale, oggetto
di continui attacchi incendiari, costretto al rilevamento forzato delle
impronte digitali eseguito da zelanti crocerossine.
Pensare che l’immaginario contemporaneo occidentale aveva legato queste
pratiche alla politica nazi-fascista. Ma ci sbagliavamo, se nessuno mai
azzarda questo “aberrante” paragone che svilirebbe la natura
democratica del nostro sistema politico, vuol dire che la nostra
coscienza civile è così linda che non può essere sporcata da qualche
pestaggio di immigrato, da qualche rogo qua e là ai danni dei “campi
rom”, dai danni collaterali delle missioni militari a cui i nostri
bravi ragazzi partecipano in sempre più zone del pianeta, tra cui
l’Italia.
I linciaggi del Ku Klux Klan sono dietro l’angolo, non più ricordo di
un film sul sud rurale degli USA, ma esperienza quotidiana su cui cala
un complice silenzio. . Il campo è un prodotto della modernità, da una
parte tassello fondamentale della strategia di esclusione sociale e
dall’altra della creazione di un capro espiatorio su cui riversare le
proprie frustrazioni per una vita sempre più degradante.
Da quando esistono gli stati, ci sono sempre popoli di troppo, da
quando esistono le frontiere l’economia politica del filo spinato è
proliferata. Allo stesso modo da quando esistono gli eserciti le
proprie armi dopo essere state puntate contro i barbari vengono puntate
sul nemico interno e le città divengono presidi militari di un
territorio occupato.
Il campo è una specie di luogo del bando dove si è ridotti a
non-persone e dove chiunque può uccidere impunemente, terreno fertile
per la proliferazione di leggende urbane immediatamente mediatizzate
tipiche della propaganda di un paese in guerra.
Ed è per questo che la tragedia (come chiamarla altrimenti?) che si sta
consumando riguarda tutti noi. Cambia la zona geografica ma la pulizia
etnica rimane sempre un ottimo strumento di governo delle
contraddizioni sociali, lo è per le enclaves serbe
nell’autoproclamatasi repubblica del Kossovo, lo è per i palestinesi
della striscia di Gaza che subiscono l’occupazione sionista, lo è per
“colonie interne” delle nostre metropoli dove vivono i popoli che sono
soggetti alle nostre aggressioni economiche e militari nei loro paesi
di origine.
In una società sempre più segregazionista la “spazzatura bianca” può
consolarsi con la guerra fra poveri, basta non disturbare il
manovratore. È disgustoso constatare il livello di legittimazione che
nel senso comune ha l’offesa gratuita verso chi è costretto, suo
malgrado, a vivere in condizioni degradanti alle periferie della città.
Qualcuno si è scordato che a Genova fino alla fine degli anni ’60 gli
“abituri” vivevano tra le macerie degli edifici bombardati durante la
seconda guerra mondiale.
Quella che segue è una breve cronologia assemblata grazie alle
informazioni apparse sui vari nodi locali di indymedia. Ci è sembrato
un utile esercizio di memoria e allo stesso tempo di denuncia, visto
tra l’altro che questi episodi troppo spesso non entrano nel cono di
luce dei media.
12/03/05
Foggia, incendio in campo nomadi, otto bambini ricoverati. Un volantino
del partito nazional socialista “rivendica” rogo campo nomadi a Foggia.
21/12/06 Attivisti neofascisti guidati dai consiglieri comunali di
Lega e An danno fuoco a un campo allestito a Opera dalla Protezione
civile per accogliere alcune famiglie nomadi cacciate dalla vicina
Milano. La rivendicazione in municipio. http://isole.ecn.org/antifa/article/1213/OperaMI400personeinpiazzaFuocoe…
01/01/07 Milano, rogo campo nomadi di via Triboniano
03/01/07 un violento incendio è scoppiato all’interno dei due
capannoni della ex Mira Lanza (ognuno di circa 500 metri quadrati), nel
quartiere Marconi, all’interno del quale trovavano rifugio oltre 100
rom, in condizioni difficilissime.
http://roma.indymedia.org/node/1298
10/08/2007 Livorno sono morti quattro bambini e’ considerato l’episodio piu’ grave.
http://napoli.indymedia.org/node/1296
http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2007/9/20_Libe…
21/09/07Nuovo assalto ieri notte contro l’insediamento di Rom rumeni
di via Furio Cicogna, all’altezza dell’incrocio con via Tiburtina, a
Ponte Mammolo.
14/10/2007 Torino moltov contro campo rom
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200710articoli/4762gira…
9-10/11/07 Oggiono
http://isole.ecn.org/antifa/article/2038/oggiono5ventenniindagatiperilro…
10/11/2007 Donna Rom assasinata a Milano, la sua baracca data alle fiamme
http://roma.indymedia.org/node/919
21/11/2007 Torino A fuoco dieci baracche di nomadi
http://roma.indymedia.org/node/985
12/05/2008 Ponticelli, Napoli La popolazione, inferocita dalle
notizie riguardanti il probabile tentato rapimento di una neonata da
parte di una rom, sta assaltando il campo. A San Giovanni, quando
vedono arrivare alcuni rom in fuga da Ponticelli, scoppia un’
insurrezione popolare.
http://napoli.indymedia.org/node/4002
http://napoli.indymedia.org/node/4052
22/07/08 Roma Roma, gruppo di razzisti lancia molotov e incendia campo Rom della Magliana
http://roma.indymedia.org/node/3877
29/07/2008 Firenze Una bottiglia incendiaria è stata lanciata ieri
sera contro un’auto di nomadi di una carovana che si era fermata nella
zona industriale di Stabbia, nel comune di Cerreto Guidi (Firenze).
http://roma.indymedia.org/node/3958
Capito per caso sul vostro blog per una ricerca sugli episodi di aggressione ai rom e trovo che “vi siete fruguliati una mia foto đ
Avete fatto bene ad usarla anche se a rigore dovevate mettere un credit sulla fonte.
E’ una foto in Creative Commons, per cui l’unico limite nell’usarla è informare della paternitĂ e attribuire gli stessi diritti di CC.
Invece avete preferito l’esproprio proletario … e va beh … vi perdono e mi do da solo il Credit.
Photo by Hidden Side vedi http://flickr.com/photos/hidden_vice/2566650427/