SGAMATI! – Vietato parlare su una panchina di D’Azeglio –

Dopo averci cacciato a suon di manganellate e divieti dalla scuola dove ci riunivamo, i nostri vecchi e cari tutori dell’ordine c’hanno di fatto vietato di FARE UNA CAZZO DI CHIACCHERATA IN SANTA PACE su una panchina di D’Azeglio.

Infatti nel pomeriggio di oggi appena usciti da scuola abbiamo deciso di fare la nostra assemblea nella Piazza del centro, ed è così che intorno alle 3 del pomeriggio ci troviamo, chi seduto su una panchina chi in terra su un casco, a ragionare di possibili volantini e progetti per il nuovo anno scolastico.

Peccato che dopo qualche minuto viene notato a una notevole distanza un sospetto figuro con telecamera alla mano puntata verso di noi, il quale con fare molto ma molto losco inizia ad allontanarsi e ad abbassare la telecamera  non appena ci accorgiamo della sua presenza.

Inutile dire che come qualcuno di noi si avvicina per chiedere spiegazioni, spuntano, nascosti dietro alberi e fraschi, altri 4-5 digossini con atteggiamenti minacciosi, e che solo un affrettato allontanamento, che mostra poi la presenza di altri 3 digossini in un altro punto della piazza, evita il fermo degli studenti presenti all’assemblea.

Questo è uno dei casi in cui le parole sono difficili da esprimere; è invece molto più facile provare una strana sensazione dentro di sè, di stupore, ormai sempre meno in realtà, di assurdità, (8 persone pagate – da noi – per guardare quanti siamo belli e ascoltare i cazzi nostri!), di rabbia, perchè ormai viviamo in un paese dove non è più possibile trovarsi un pomeriggio in una panchina di una piazza in più di 3 persone e parlare di quello che ci succede attorno, senza gli aguzzini del regime che cercano di spiarci pronti per colpirci e eliminarci.

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6 risposte a SGAMATI! – Vietato parlare su una panchina di D’Azeglio –

  1. PENIS scrive:

    Grande IononstoconOriana
    continua così non smettere di sfinterarlo

  2. Puzzi di cacca?
    Ma questo non è mai stato messo in dubbio da nessuno, credo.

    Adesso raccontaci che lavoro fai. Siamo tutt’orecchi, nonostante la più parte dei lettori di questo blog sia da tempo giunta alla conclusione che Enis non fa assolutamente nulla da un anno all’altro.

  3. ENIS scrive:

    PUZZO DI CACCA

  4. Piacere rileggerti, Enis: che lavoro fai?
    Scusa se insisto, ma ho il sospetto che tu non faccia assolutamente niente da capodanno a sansilvestro, ragion per cui un po’ di solfatara, di salina o di mietitura col falcetto sarebbero per te un’attività ergoterapica e salutare.

    Adesso torniamo alla questione: ai ragazzi di piazza d’Azeglio, che hanno tutti i motivi per lamentarsi -basta non essere Enis, ammesso che tu “sia” qualcosa perché secondo me non “sei” un bel niente, per trovare repellente l’attuale stato di cose- non posso che consigliare di farsi un po’ più furbi.

    In conclusione, Enis, va’ a lavorare.
    P.S.: Occuparsi di cocaina, di pallone, di spaghetti e di genitali femminili, uniche materie in cui i sudditi dello stato che occupa la penisola italiana sono versati ed attendibili, non è un lavoro.

  5. ENIS scrive:

    trovo che finalmente le forze dell’ordine abbiano capito che voi non siete uno sparuto gruppetto di studentelli innocenti e disorganizzati, ma siete un gruppo di idioti, che, con una inutile rabbia verso tutto e tutti, attentano alla democrazia al’vivere civile ed alle libertà altrui! Senza rispetto per niente e nessuno tranne il vostro stesso ego! Filnalmente la Digos c’é!

  6. Sbirro Tecnologico scrive:

    Ma dove vai se la telecamera non ce l’hai…

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