Ancora su Piazza D’Azeglio – Storie di studenti, telecamere e 007

Nel pomeriggio di ieri, gli spioni
della Digos
hanno ben pensato di portare la loro (mal)celta presenza
in piazza D’Azeglio, dove intanto si teneva la prima assemblea della
Rete dei Collettivi
dall’inizio dell’anno scolastico. Armati di
telecamere e delle loro solite facce di ca***, i nostri maldestri
imitatori di 007 iniziano la propria operazione segreta filmando
l’assemblea.

Ma qualcosa va storto per gli agenti:
qualcuno deve aver notato la telecamera (oltre che la faccia di ca***
abbinata)!

Basta fare due più due, e così gli
studenti si alzano in piedi e si dirigono verso il nostro James Bond
dei Poveri che, come suggerito dai migliori film di Hollywood, per
non dare alito ad alcun sospetto, si allontana fischiettando: un
mito!

Gli studenti lo seguono, finchè,
allarmati probabilmente dalla rabbia visibile sul loro volto, dai
cespugli della piazza escono tre colleghi del Nostro a portargli il
proprio eroico e virile sostegno.

“Quattro… erano quattro!”, direte
voi… ma altri tre agenti si fanno notare dal lato opposto della
piazza: erano Sette (come i nani! Ma decisamente meno simpatici).

Agli studenti, a cui è proibito
ritrovarsi a scuola
, e che dopo essersi ritrovati in piazza si sono
ritrovati circondati e spiati
, non è rimasto altro che spostarsi in
luoghi (forse) più sicuri, tra la rabbia e lo sforzo di mantenere i
nervi saldi…

Dall’altra parte i Nostri Prodi avranno
fatto il loro rientro in Questura con la coda tra le gambe, e questo
non può che portare su i nostri animi: amici cari,

MISSIONE FALLITA
!

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11 risposte a Ancora su Piazza D’Azeglio – Storie di studenti, telecamere e 007

  1. CB scrive:

    Enis, nell’Afghanistan forse non c’è petrolio ma dovevano passare almeno due oleodotti petroliferi continentali.
    Gli Stati Uniti si allearono e armarono i Talebani per sottarre all’URSS il controllo della zona e tagliandoli del tutto fuori da quella rotta petrolifera.
    Ti piaccia o no, milioni di persone sono morte per questa stronzata.
    A breve posterò qualche link più dettagliato (in italiano se disponibile,
    ininglese altrimenti:
    e ve lo traducete da soli.)

  2. Brava Enis, hai fatto bene ad entrare in argomento: vai a lavorare.

    Se poi ti avanza tempo -e credo te ne avanzi molto visto che non fai un accidente da mane a sera, da un anno all’altro- descrivici un po’ le tue esperienze guerresche: sono anni che sto cercando qualcuna come te che mi descriva con esauriente proprietà di linguaggio l’odore di una ferita ai visceri.

    Ragazzi, questa donna pensa ai parà, pensa…!

    Adesso torniamo a noi. Se volete evitare attenzioni non gradite, muoversi con un po’ di discrezione è la prima cosa da fare. La prossima volta che dovete incontrarvi lasciate perdere internet, ciarlòfoni e roba tennològica varia, e ricorrete al sano sistema del passaparola. I risultati dovrebbero migliorare almeno un po’.

  3. ENIS scrive:

    carino scrivere cose da parte mia “rotto in culo”!!!!!
    mi risparmi del lavoro!!!

  4. tristezza scrive:

    cosa sei non mi interessa..
    semplicemente trova un motivo per vivere che vada oltre il venire qui a sparare cazzatine tipo onore ai parà…

  5. ENIS scrive:

    p.s. sono un coglione rotto in culo!

  6. tristezza.. scrive:

    enis un pò di fica?

  7. enis scrive:

    p.s. l’Afghanistan non ha petrolio!

  8. ENIS scrive:

    ONORE AI PARA’.

  9. folgorato scrive:

    Ah già… inteanto -6…

  10. folgorato scrive:

    è interessante notare come questo subdolo personaggio, tacciato varie volte da ancor più squallidi personaggi delle destre, di comunismo, usi una retorica barzellettiera per ricordare le istanze della vera sinistra.. in primo luogo non è questione di lotta di popoli oppressi contro l’imperialismo cattivo, ma nella fattispecie trattasi di lotta contro un’invasione.
    In secondo luogo è curioso rilevare come affermi con naturalezza un interessante principio secondo il quale i paesi ”’democratici”’ occidentali debbano, quasi per ”etica professionale” esportare il loro modello di democazia tramite guerre e devastazioni… un bel punto di vista non c’è che dire…. chissa come però, il caso vuole, che questo sentimento democratico faccia capolino solo quando il povero paese afflitto dalla tirrania, sia, casualmente, ovvio, uno dei più grandi produttori di petrolio o di qualsiasi altra materia prima….
    che strano il caso a volte… no??

  11. VIA I MILITARI DALLA TERRA scrive:

    10:02 D’Alema: “Abbandonare l’Afghanistan sarebbe una catastrofe”

    Il ritiro dall’Afghanistan “sarebbe una catastrofe. Quando si discute bisogna sempre aver presente cosè è stato il barbaro regime dei talebani. Nell’inconscio di certa sinistra c’è l’idea che da una parte ci siano sempre i popoli in lotta e dall’altra l’imperialismo cattivo. In Afghanistan non è così”. A dirlo è l’esponente del Pd Massimo D’Alema che, in un’intervista all’Unità, sottolinea il bisogno di azioni politiche che affianchino l’azione militare. Sulla stessa linea anche l’ex segretario dei DS Piero Fassino: “E’ giusto stare in Afghanistan, che di tutti è il territorio più esposto e più difficile: ma è proprio per questo motivo che la comunità internazionale deve contribuire ad assicurare il proprio impegno fino al raggiungimento di un clima civile e di pace”.

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