Venerdì 21 maggio, come studenti dello Spazio Liberato
400Colpi, abbiamo deciso di occupare il chiostro della facoltà di
Lettere e dar vita ad una festa non autorizzata.
Negli ultimi mesi, sotto la spinta della preside Pecchioli, il
chiostro di Brunelleschi, infatti, ha visto sempre più spesso la
presenza (indesiderata) di poliziotti in borghese facenti parti della
squadra politica (cosiddetta Digos), nell’intento di controllare ed
allontanare tutti quegli studenti scomodi per l’attività politica che
portano avanti, minacciati per questo di sospensioni disciplinari. Non è
un caso che questo avvenga proprio nella facoltà di Lettere, che
storicamente ha rappresentato e continua a rappresentare un punto di
riferimento per il movimento studentesco, fungendo da spazio politico ed
aggregativo per incontri, assemblee ed iniziative. Ma non solo: da
settembre dello scorso anno, infatti, anche gli studenti delle scuole
hanno iniziato a tenere le proprie assemblee nella facoltà, dopo essersi
visti sottrarre gli spazi all’interno dei propri istituti, e molti sono
stati i cortei terminati nel chiostro al fine di evitare i fermi di
polizia che seguono ad ogni manifestazione.
E’ questa dimensione di Università come spazio (relativamente)
libero, conquistata negli anni grazie agli stessi movimenti
studenteschi, che ora è sotto attacco. Se è vero che la polizia ha
bisogno di un’autorizzazione per intervenire all’interno delle facoltà, è
anche vero che sempre di più questa viene richiesta dai presidi e
ottenuta dai rettori.
Ma i “sovversivi” non sono gli unici ad essere sotto attacco, infatti
in un recente consiglio di facoltà, su proposta dei giovani cattolici
di Lista Aperta (pseudonimo di Comunione e Liberazione), è stata
discussa una mozione che sosteneva l’immediato allontanamento dal
chiostro di zingari, barboni e del collettivo AltAut (… studenti di
Lettere!). … gli unici che continuano ad essere protetti dalle
istituzioni accademiche e statali restano i neofascisti di Azione
Giovani a cui, in nome della “libertà d’espressione”, viene concesso di
distribuire il proprio materiale in compagnia delle forze dell’ordine!
Di fronte a questo clima di repressione messo in atto da una preside
gioca ad alzare la tensione e che sogna un chiostro morto e
incontaminato dal “degrado” dove non sia più possibile nemmeno fumarsi
una canna, noi abbiamo deciso di rispondere con un atto di
riappropriazione diretta a cui invitiamo tutti gli studenti a
partecipare attivamente fin dal pomeriggio.
Che la preside la consideri pure una sfida… noi siamo pronti e
incazzati!
APPUNTAMENTO ORE 17 NEL CHIOSTRO … tutti invitati!
APERITIVO + SERATA TEKNO D’N’B