“Le Forze del Bene non ci fermeranno…” (solidarietà al CAOS Castelnuovo)

 

 

 

C'era una volta, in un paese lontano lontano, un liceo idilliaco e
perfetto dove tutti gli studenti si volevano bene e facevano il loro dovere
senza mai lamentarsi. Un giorno, però, in questo liceo arrivò un gruppo di
ragazzi molto brutti e cattivi, che facevano tanta confusione e non
volevano mai rispettare le regole: avevano sempre voglia di protestare per
qualsiasi cosa, e non seguivano mai i consigli dei professori e del
preside, che tentavano in tutti i modi di riportarli sulla retta via e di
farli diventare ragazzi buoni e obbedienti come tutti gli altri. Una
mattina di primavera, quando il sole splendeva alto nel cielo illuminando
il paese lontano lontano, questi ragazzi tanto cattivi decisero di
appendere uno striscione davanti al loro bellissimo liceo: su questo grande
pezzo di stoffa nera come il carbone scrissero "11 maggio 2009: la polizia
carica, pesta e denuncia. Gli studenti non dimenticano". Tutti erano
sbigottiti: come potevano anche solo pensare, questi studenti tanto
cattivi, che le Forze del Bene del paese lontano lontano avessero potuto
fare una cosa del genere? Il beneamato preside decise quindi di rimuovere
lo striscione, che avrebbe potuto turbare gli acerbi animi dei suoi
giovani
studenti. Uno di quei ragazzi cattivi cattivi diventò quindi ancora più
cattivo: si arrabbiò tantissimo con il preside e i suoi solerti
collaboratori, e attraverso un innovativo e sicurissimo mezzo di
comunicazione che aveva qualcosa a che fare con una Faccia ed un Libro
iniziò ad offendere il povero preside, che aveva solo fatto il suo dovere
di cittadino modello al servizio delle Forze del Bene! Le Forze del Bene
accorsero quindi in aiuto del preside, consegnandogli un pacchetto di
pergamene dove erano scritte tutte le cose cattive che questi brutti
ragazzi avevano scritto su di lui avvalendosi delle nuove e misteriose
tecnologie. Il benvoluto preside decise quindi di porre fine al degrado e
alla rovina che si stavano abbattendo sul suo idilliaco liceo: attraverso
i suoi servizievoli collaboratori, contattò gli ignari genitori dei ragazzi
cattivi cattivi, li invitò nel suo accogliente ufficio per un tè con i
pasticcini. Spiegò loro quanto pericolose erano le compagnie che stavano
frequentando i loro figli: dovevano intervenire per allontanarli subito da
certi ambienti che li distoglievano dalla retta via, impedendogli di 
diventare un giorno onesti e rispettosi cittadini a sua immagine e
somiglianza! 
Sarebbe bello poter dire che tutti vissero felici e contenti... ma
purtroppo, in aiuto a quei cattivi studenti che tanto avevano fatto per
disturbare la quiete e la serenità, arrivarono tanti altri cattivi ragazzi
che vivevano nel paese lontano lontano. Questi malvagi e bruttissimi
alleati del Male decisero che anche loro volevano lottare contro la
perfezione e la disciplina del liceo dove tutti si volevano bene.

SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI DEL CAOS CASTELNUOVO

LE FORZE DEL BENE NON CI FERMERANNO

 
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2 risposte a “Le Forze del Bene non ci fermeranno…” (solidarietà al CAOS Castelnuovo)

  1. Quanto livore per un negozietto di magliette nere, musichine dozzinali e annessa mescita.

    Il tremendo Blocco Studentesco ha raccolto a Firenze la bellezza di 44 (quarantaquattro) voti su oltre 55000 (cinquantacinquemila) aventi diritto, all’ultima elezione di quella ridicolaggine di consiglio degli studenti.

    Il dato potrebbe sembrare ininfluente, ma qui stiamo parlando di un’organizzazione che intende incrementare il proprio giro d’affari tramite lo embedding di alcuni suoi appartenenti alle forze governative ed “occidentaliste” in generale, e segnatamente al piddì con la elle.
    La cosa si è resa necessaria stante la pluridecennale incapacità dell’estrema destra di uscire da percentuali elettorali da prefisso telefonico internazionale, e dal fatto che i partiti istituzionali, a cominciare dalla Lega Nord, hanno saccheggiato le istanze di questa marmaglia da pallonaio riducendola letteralmente all’angolo.
    Il resto l’hanno fatto al pallonaio, dove gente abituata per trent’anni ad inneggiare al rogo e all’omicidio di chiunque non avesse in regola le carte per le quali erano loro a decidere le regole, è stata ridotta a furia di decreti legge e di carcerazioni ad un aggregato di figuranti incaricati di canticchiare cose caste e pure e di non rompere niente, sennò prima si arrabbia Murdoch e poi si arrabbia la gendarmeria.
    Questo significa che gente abituata a considerare ordinaria amministrazione l’omicidio premeditato a mezzo di pistola lanciarazzi e la risoluzione di controversie a mezzo di coltellate reciproche è stata costretta, e alla sveltina, a rivolgersi altrove. Di qui il -peraltro relativo- successo di formazioni commerciali travestite da politiche, il cui slogan più citato pare sia qualcosa come Nel dubbio mena, perfettamente rappresentativo degli interessi e delle competenze di un surplus sociale che sta all’agire costruttivo come un'”attrice” televisiva sta alla castità.
    Quest’anno a Firenze certa gente deve anche fare anche a meno del pallone travestito, perché non si è riusciti a mettere insieme un numero di pallonieri che non abbiano mai ucciso né trafficato in armi o stupefacenti abbastanza consistente per dare vita al “torneo”.
    Ci sarebbe quasi da compatirli.

    I quarantaquattro voti suddetti, uniti alla scarsa riuscita del pubblicizzatissimo defilé romano di un paio di settimane fa, non lasciano dunque sperare gran che. Si può soltanto concludere che a Firenze uno studente universitario su (circa) milleduecentocinquanta si sente rappresentato da gente che nel dubbio mena.
    Se l’obiettivo è quello di infilarsi in un piddì con la elle che della repellente impresentabilità di istanze e candidati ha fatto praticamente una regola, presentare il risultato come un successo richiede un buon mix di incoscienza e di faccia tosta, specie in un periodo in cui, finalmente, gazzette e mass media in genere sono costantemente oggetto di incredulità ed aperto disprezzo, con particolare riguardo a quelli più “occidentalisticamente” schierati.

    Tutto questo, unito alle competenze manageriali per lo meno discutibili del braccio fiorentino della “Iannone & C., magliette nere, cappellini e dischini per bambini”, lascia pensare che l’atelier Pound di Firenze avrà grossi problemi nell’uscire da un ruolo assolutamente residuale.

  2. ANTIFA scrive:

    Sabato 29 maggio, in via Lorenzo il Magnifico, si è svolta l’inaugurazione della sede di CasaPound Firenze. Le merde “non conformi” hanno aperto la loro sede ben protetti da uno spaventoso schieramento di forze dell’ordine garantito dai loro amici della Questura.
    A presenziare all’evento Gianluca Iannone, leader dei topi di fogna di Casapound, e Francesco Torselli, consigliere comunale del PDL e figura di riferimento di Casaggì.
    E’ così che partiti istituzionali (e di governo), questurini e merde varie provenienti da tutta italia si sono ancora una volta riuniti per festeggiare l’apertura di un nuovo covo fascista.
    La segretezza dell’evento (reso pubblico solo ieri nei forum fascisti) è riuscita, per oggi, a garantirgli la tranquillità.
    Una tranquillità che la Firenze Antifascista non sarà mai disposta a concedergli.

    SENZA TREGUA CONTRO CASAPOUND E CHI LI SOSTIENE!
    CHIUDERE I COVI FASCISTI!

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