In un paese dove i padroni licenziano gli operai in nome della crisi, i neofascisti riescono dalle loro fogne, la polizia e lo stato denuncia e reprime, gli immigrati stanno lottando per una dignità, per una vita migliore e per un foglio di carta che è l’unica risorsa per rimanere in questo “bel paese”.
Rischiano la vita, sperando di poter entrare in Italia e percorrono chilometri nel deserto e in mare per scappare dalla guerra, dalla povertà e dalla morte, che producono e vogliono i paesi occidentali.
Nel caso migliore, i padroni li sfruttano e li ricattano, lo stato li fa pagare migliaia di euro per avere il permesso di soggiorno che spesso non è in regola; in quello peggiore, vengono sbattuti in un CIE- lager democratico-, imbottiti di psicofarmaci e sonniferi, picchiati e, dopo 6 mesi di prigionia, rimandati a morire nel loro paese.
Per questo, 10 giorni fa, 6 immigrati, da anni residenti in Italia, sono saliti su una gru nel centro di Brescia e, una settimana dopo, altri 5 migranti in solidarietà si sono stabiliti su una ciminiera; a Brescia, la polizia ha caricato e arrestato i compagni in presidio permanente di solidarietà.
Ribadiamo il nostro dissenso alla costruzione di un CIE in Toscana e lottiamo a fianco dei migranti per la chiusura di tutte queste vere e proprie galere.
PRESIDIO DI SOLIDARIETA’
VENERDI’ 12 NOVEMBRE ore 17.30
davanti alla prefettura (via cavour)