Volantino distribuito al presidio antifascista di sabato 31 maggio

 

CONTRO LE RONDE SQUADRISTE E IL FASCISMO DI PALAZZO




Cavalcando la così detta "emergenza sicurezza", creata ed alimentata ad
hoc dai mass-media, i neofascisti di Azione Giovani (giovanile di
Alleanza Nazionale) hanno annunciato la nascita del progetto "Azione
Sicurezza": "ronde" di propri militanti per controllare i cinque
quartieri fiorentini e ristabilire il concetto fascista di "ordine",
pulendo la città dagli immigrati, dai rom, dal "bivacco" e dai diversi
di ogni tipo.
I novelli squadristi indosseranno delle "Camicie Gialle" (cambia il
colore, non la sostanza) e saranno addestrati da "dirigenti del partito
insieme ad esperti di sicurezza, professionisti delle situazioni di
rischio"; si avvarranno di un "manuale di intervento con le regole
d’ingaggio" e saranno contattabili telefonicamente al 345/4399784
(squadrismo su ordinazione?).
Ad annunciarlo è il camerata Francesco Torselli (coordinatore AG
Firenze), in un comunicato delirante che punta il dito contro gli
studenti extracomunitari, non facendosi scrupoli di seminare l’odio
razzista anche tra i giovani compagni di scuola.
La caccia al povero ormai è diventato ufficialmente sport nazionale e,
dopo le ronde padane, Firenze, già patria dei deliri securitari, non
poteva non iscriversi al campionato con la sua squadra di balilla.
E’ fatta: lo squadrismo sta per essere legalizzato ed
istituzionalizzato, i fascisti sono liberi di imporre il proprio
controllo nei quartieri attraverso le ronde.

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domenica 1 giugno: FESTA di fine anno scolastico al CPA

[ dopo il PRESIDIO di sabato 31 contro le ronde di Azione Giovani e il delirio securitario, dalle ore 15 in piazza della Repubblica.. ] 
 
 
!!ATTENZIONE!! 
PER LA CENA prenotarsi entro le 19 allo 0556580479
 
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Contro le Ronde Fasciste! – PRESIDIO Sabato 31 Maggio ore 15 Piazza della Repubblica

 

 

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LA SICUREZZA dei padroni UCCIDE! No ai CPT, nè a Firenze nè altrove!

[aggiornamento 27 maggio: scoppia la rivolta nel CPT di Torino, in un intervista a Radio Blackout un immigrato imprigionato spiega la situazione: repressione, botte e psicofarmaci… "peggio di una prigione"] 

intervista CPT.mp3

 

Torino – Come in un canile… (da macerie)

24 maggio. Nel
CPT di corso Brunelleschi un immigrato viene lasciato morire nel suo
letto, forse di polmonite. Nonostante le richieste di aiuto dei suoi
compagni di cella, le guardie e la Croce Rossa lo lasciano nel letto
con la bava alla bocca. “Qui siamo come in un canile, dove se abbai
nessuno risponde”, dicono altri reclusi nel CPT. E gli agenti sono
tutti in allerta, perché tanti reclusi hanno annunciato uno sciopero
della fame, per tentare di rompere il silenzio. Nelle stesse ore, un
altro straniero ha tentato la fuga: preso dalle guardie è stato
massacrato di botte e ora è ricoverato in ospedale.

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Ed eccoci dinuovo alle prese con l’ennesimo episodio di barbarie consumatosi in uno dei tanti CPT italiani,disumani luoghi di detenzione per immigrati senza documenti (può davvero un pezzo di carta valere di più della dignità e della libertà di una persona?);  per chi ama chiamare le cose con il proprio nome, lager moderni della nuova e "democratica" persecuzione razziale.

PROPRIO QUI A FIRENZE, LO STATO VORREBBE APRIRE 2 DI QUESTI LUOGHI DI MORTE 

Introdotti dal centrosinistra (!) con la legge Turco-Napolitano (n° 40/1998) come passaggio intermedio verso l’espulsione del "clandestino", sono finiti per raccogliere numerose critiche addirittura da organismi ufficiali quali Medici Senza Frontiere e Amnestey International, mentre numerose rivolte sono state represse nelle violenza dai secondini del potere.

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Napoli: quattro compagni condannati per antifascismo

Mentre in tutto il paese impazza la violenza squadrista, lo stato continua a condannare i militanti antifascisti avvalendosi delle leggi repressive ereditate dal fascismo e "risparmiate" dallo stato democratico.

Dopo Milano e Torino, è la volta di Napoli: quattro compagni (appartenenti al csoa TerraTerra, al collettivo Vesuvio Zona Rossa e al Nucleo Studentesco Metropolitano) hanno
ricevuto un decreto penale di condanna a sei mesi
(pena
commutata in un’ammenda pecuniaria di 3520 euro ciascuno).

I quattro compagni sarebbero stati condannati  "perchè in concorso tra loro, senza aver preavvisato le autorità di pubblica
Sicurezza, promuovevano e dirigevano, unitamente ad altri, la
distribuzione di volantini e la diffusione di slogans a mezzo di
megafono
"(art. 110 c.p. e art. 18 TULPS).

Il riferimento è al presidio antifascista dello scorso luglio che riuscì ad impedire lo svolgimento di una manifestazione dei fascisti criminali di Forza Nuova  al Vomero.

Tutta la nostra massima ed incondizionata solidarietà va agli antifascisti napoletani 

 
riportiamo di seguito il comunicato dei compagni napoletani..

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Due parole sul corteo di Verona

Circa 12.000 persone sabato, nonostante l’ininterrotta pioggia, hanno partecipato in modo determinato al corteo nazionale antifascista a Verona, convocato in seguito al pestaggio mortale ad opera di un gruppo di neonazisti di cui è rimasto vittima il giovane Nicola.

Corteo eterogeneo, aperto dagli amici di nicola e chiuso dai partiti, mentre il resto del corteo era riempito da centri sociali e realtà di movimento di mezza italia e dallo "spezzone autorganizzato" composto da anarchici e antifascisti/e veronesi.
Più di 100 gli antifascisti arrivati da firenze con i vari pullman organizzati dalle realtà cittadine.
Qualche momento di tensione a corteo da poco partito, quando sono attaccate un paio di proprietà di banche e agenzie di lavoro interinale. Una grande quantità di sbirri si posiziona al lato del corteo in assetto anti-sommossa; inizia un breve tafferuglio, partono un paio di lacrimogeni (subito rispediti al mittente); il corteo si auto-difende e la situazione torna alla tranquillità. Fallisce quindi il tentativo delle forze dell’ordine di dividere il corteo tra "buoni" e "cattivi".

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