Cioni: espulsioni per gli immigrati che compiono reati

"Servono leggi dello Stato per cui chi delinque e non è di questo Paese, qui non ci deve stare", "andrebbero presi per le orecchie ed espulsi": grazie a queste affermazioni di Leghista memoria, l’assessore alla sicurezza Graziano Cioni riesce a meritarsi ben due interventi in questo blog in meno di una settimana!

Intervenuto ad un convegno sulla tanto acclamata "Sicurezza", parola di tendenza e tanto cara al Nostro, ha poi precisato che "a Firenze ci sono 36mila immigrati che lavorano, e che se domani abbandonano la città ci mettono in ginocchio"… come dire, finchè immigrazione vuol dire forza-lavoro a basso prezzo e possibilità di sfruttamento elevate, che ben venga!
Ma se gli immigrati sono disoccupati, che per poter mangiare vendono abusivamente dei falsi, danneggiando i "poveri" marchi multinazionali; se il fastidio di veri dei brutti negri girare per la città non è compensato da un profitto economico per la borghesia italica… che spariscano subito!


Si fa avanti ancora una volta la concezione capitalista di uomo in quanto merce.
Il significato di "lotta al degrado", nel nuovo linguaggio del potere di questo inizio di 21°secolo, è riassumibile nel seguente imperativo: "eliminare tutto ciò che non è sinonimo di profitto".
La caccia all’immigrato, al rom, al punkabbestia e al "diverso", lo sgombero degli spazi in cui la socialità smette di essere mercificata, come delle occupazioni abitative che sottraggono il diritto alla casa alla mercificazione stessa, come ben dimostra la giunta "rossa" fiorentina, non sono che dei punti di questo infame piano.

 

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