Per una CASSA STUDENTESCA CONTRO LA REPRESSIONE

Cos’e’?
E’ un idea nata dopo le cariche al corteo studentesco dell’11 maggio scorso, alla quale seguì una caccia all’uomo conclusa con 10 studenti portati in questura e 19 denunciati. Proprio quel corteo, stava manifestando contro la repressione che, da ottobre a questa parte, non ha smesso di colpire a vari livelli gli studenti in lotta tra denunce, divieti e sospensioni.
Non è l’11 maggio, infatti, che gli studenti hanno scoperto la repressione: la vivono tutti i giorni quando vanno a scuola, tra telecamere, autoritarismo sistematico, sospensioni e 5 in condotta, ed hanno imparato a conoscerla nelle decine di denunce che si sono susseguite negli ultimi mesi di lotta, nel divieto a riunirsi nelle proprie scuole, nelle “visite” forzate in questura e nei risvegli con la polizia dietro la porta di casa alle 7 del mattino.
Questo per rendere l’idea di come e quanto la repressione si sia abbattuta sugli studenti qui a Firenze: per le occupazioni e le varie mobilitazioni dell’ultimo anno scolastico, decine di studenti e studentesse, molti/e di quali minorenni, si troveranno presto a sostenere processi perchè colpevoli di non abbassare la testa e continuare a lottare in un movimento, quello delle scuole e delle università, che sta diventando troppo fastidioso per le istituzioni e i suoi cani da guardia (Digos in testa). Se così pensano di farci tornare zitti e buoni tra i nostri banchi, infondendo terrore da un lato e criminalizzando gli studenti entrati nel loro mirino dall’altro, da parte nostra non possiamo che rilanciare la nostra SOLIDARIETA’ (oltre che le nostre lotte): il sostegno economico alle spese legali che saranno costretti/e ad affrontare in compagni costretti a processo rientra in questa volontà.
Non si tratta di “beneficenza” ma, per l’appunto, di solidarietà concreta: un arma di auto-difesa dalla repressione in mano agli studenti.

Come funziona?

La Cassa si (auto)finanzia tramite una serie di iniziative di solidarietà svolte in città: aperitivi, cene, serate. Lo scopo di queste iniziative non vuole essere solo quello di “arricchire” la cassa, ma anche di tenere vivo in città un discorso di opposizione alla repressione, come quello già espresso nel recente corteo del 16 maggio dopo i fatti del lunedì e a cui hanno partecipato più di 2500 studenti (e alla quale la questura ha reagito denunciando altre 20 persone). Il ricavato servirà di volta in volta a sostenere il processo (o i processi) in corso.

… E poi?
Non è certo nella “Cassa”, come manifestazione di solidarietà concreta e attiva agli studenti sotto processo, che vogliamo limitare la nostra lotta alla repressione. Riappropriarsi degli spazi di libertà che ci vogliono negare (nelle scuole e fuori), continuare ad autorganizzarsi e lottare quotidianamente: al di là della solidarietà, siamo convinti che lotta alla repressione voglia dire anche (e soprattutto) questo.

 

SE HAI AVUTO PROBLEMI LEGALI PER UN CORTEO, UN OCCUPAZIONE O QUALSIASI ALTRA COSA

PARLANE ALLE INIZIATIVE!

 

[primo appuntamento sabato 6 giugno]

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6 risposte a Per una CASSA STUDENTESCA CONTRO LA REPRESSIONE

  1. VOTANTONIO scrive:

    No niente conti correnti o postepay, cmq le iniziative in questione varieranno tra feste, assemblee, cene nelle piazze, eccetera, spero tu abbia l’occasione di parteciparvi in futuro… noi le pubblicizzeremo sul sito, come sempre.
    Grazie della solidarietà!!

    alla lotta!

  2. lotta continua sarà scrive:

    ma non avete anche un conto corrente o postepay o paypal?

    difficilmente potrei partecipare a queste iniziative ma mi piacerebbe dare il mio sostegno…

    alla lotta!

  3. one step beyond scrive:

    mackenzie, non so te, ma molti di noi si troveranno in difficoltà quando si troveranno davanti il conto dell’avvocato, e a meno che tu sia un amante di spese di migliaia di euro (per manifestazione non autorizzata c’è chi s’è preso 3 mesi) o del carcere (Resistenza a pubblico ufficiale, firenze maggio 1999 —- 7 anni di carcere), credo che sia importante affrontare questi processi come movimento, e non lasciare gli studenti da soli.

  4. SOLIDARIETA' MILITANTE scrive:

    “SE HAI AVUTO PROBLEMI LEGALI PER UN CORTEO, UN OCCUPAZIONE O QUALSIASI ALTRA COSA PARLANE ALLE INIZIATIVE!”

    … basta leggere tutto e capire che la cassa è aperta in tutti i sensi… non si tratta di PAGARCI l’avvocato… ma di PAGARE l’avvocato a tutti quelli che ne avranno bisogno…

    inzomma.. commento ridicolo..

  5. QUESTO QUI SOPRA è UN COGLIONE scrive:

    Esatto… questo coglione qua sopra mi ha fatto rammentare una precisazione importante: chiunque sia stato raggiunto da denuncie o qualsiasi altro provvedimento da parte della questura durante le mobilitazioni di quest’anno non esiti a contattarci.
    La cassa non è certo uno strumento di autodifesa riservata alla rete dei collettivi, tutt’altro, purtroppo non siamo gli unici ad essere nelle mire della questura.
    Nessuno abbia l’impressione di chiedere la carità, questo strumento di difesa autorganizzata è rivolto ad ogni studente colpito dalla repressione in questi mesi ed è prevista anche la possibilità di supporto legale.

    LA SOLIDARIETA’ è UN’ARMA, USALA!!!

  6. David Mackenzie Mills scrive:

    “siamo convinti che lotta alla repressione voglia dire anche (e soprattutto) questo”: PAGARVI GLI AVVOCATI?

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