TAV: NUOVE MISURE REPRESSIVE…

La mattina di giovedì 29 novembre è avvenuto l’ennesimo attacco repressivo nei confronti del movimento notav. Sono stati colpiti 17militanti di cui sette arresti domiciliari, quattro divieti di dimora a torino e sei obblighi di firma.
È facile capire che si tratta dell’ennesimo tentativo di intimidire il movimento NO-TAV.
Movimento che è riuscito a dare alle persone delle motivazioni e degli obiettivi concreti e palpabili, soprattutto agli occhi di chi in valle ci vive e vede la situazione ogni giorno. Un movimento che trova la sua unità nella lotta sul territorio e che allo stesso tempo riesce ad espandere le sue rivendicazioni trovando solidarietà nazionale e internazionale. È un’alternativa concreta che si oppone ad un’opera inutile e costosa, solita valvola di sfogo del capitale, funzionale ai pochi beneficiari di un sistema economico malato sul nascere.
Non a caso si vuole colpire con misure repressive, per spaventare e criminalizzare, con pronto aiuto dei media, proprio una situazione che fa paura a coloro che stanno in alto, e si continua a distrarre dai veri contenuti ricordando soltanto come queste persone agiscano da “violenti”, così pensando di poter dividere e indebolire la lotta notav, magari senza mai dire che si tratta di una lotta più che mai compatta nella resistenza in un territorio completamente militarizzato e mafioso.
Si aggiungono poi gli episodi avvenuti nella giornata di ieri(3/12) in cui sono stati fermati dei pulman, che si sarebbero dovuti recare a Lione per un’appuntamento con i notav francesi durante il vertice Monti-Holland(dove è stata firmata la conferma della realizzazione della tav entro i tempi previsti), invece deviati e portati in questura dopo aver aspettato 2 ore al freddo. Di nuovo fatti aspettare per altre 10 ore, e una volta arrivati circondati e caricati dalla polizia (con tanto di lancio di gas lacrimogeni nei pulman).
La risposta è sempre la stessa: quella di ostacolare e nascondere ogni forma di protesta che vada contro agli interessi dei potenti anche se la cosa in questione è palese nella sua contraddizione. E ancora una volta si vede come non esiste nessun tipo di interesse di ascoltare le rivendicazioni di una popolazione ma al contrario si continua a trovare come unica risposta possibile la repressione.

NO TAV FINO ALLA VITTORIA

Rete dei Collettivi Fiorentini

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Nè AL RUSSELL NEWTON Nè ALTROVE, TORNATE NELLE FOGNE

E’ bene fare chiarezza sui fatti accaduti Lunedì 26 Novembre davanti all’ istituto Russell-Newton di Scandicci. Il Movimento Studentesco Nazionale (parallelamente ad una delegazione di Casaggì) ha organizzato una manifestazione davanti alla scuola. I camerati hanno approfittato del fatto che la maggior parte dei ragazzi che stavano aspettando di entrare fuori dai cancelli della scuola fossero incuriositi da quanto stesse accadendo per girare un video, poi finito su YouTube (e sul sito di Casaggì), dove viene affermato che gli studenti del Russell-Newton sostengano e prendano parte alla loro causa. Come al solito questi topi di fogna tentano di rivendicare una partecipazione studentesca di ampio raggio che invece è totalmente inesistente. Infatti i “partecipanti” alla manifestazione erano tutti militanti di MSN e/o di Casaggì. Per farla breve, una decina di teste rasate che urlavano slogan populisti, nascondendosi dietro a frasi fatte, davanti alla faccia totalmente allibita degli studenti. Era già successo che i fascisti tentassero di insediarsi nelle nostre scuole: era ottobre quando a Roma vari blitz di Lotta Studentesca (associazione neofascista legata a Forza Nuova) e Blocco Studentesco fecero salire la rabbia degli studenti. Questi topi di fogna si insediarono in molte scuole della Capitale accendendo fumogeni e inneggiando al Duce.
E’ chiaro che noi studenti non siamo più disposti ad accettare le iniziative di questi soggetti, tantomeno nelle nostre scuole, quindi: come Collettivo del Russell-Newton RIFIUTIAMO COMPLETAMENTE la versione dei fatti data da MSN e Casaggì e, invece, ribadiamo la ferma lotta della nostra scuola (e non solo) contro i fascisti, che più di una volta hanno tentato di raccogliere consensi (non riuscendoci, fortunatamente) con i loro ridicoli manifesti.

FUORI I FASCISTI DALLE SCUOLE

Collettivo Russell-Newton
Rete dei Collettivi Fiorentini

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Comunicato sul corteo del 24 Novembre

Nella mattinata del 24 novembre, a Firenze, come in molte città italiane, siamo scesi in piazza per manifestare ancora una volta contro i disagi all’interno del contesto quotidiano e scolastico che continuano ad aggravarsi a causa delle misure di austerità imposte dal governo Monti come da tutti i governi europei.
Il corteo ha visto partecipare circa 3000 persone, studenti e professori, che si sono diretti da piazza S. Marco a piazza Duomo. Nel tragitto sono stati fatti interventi contro la crisi del sistema capitalista, contro la nuova riforma dell’istruzione Profumo, contro il Ddl Aprea, contro l’intero sistema classista e meritocratico su cui si basa l’istituzione scolastica, volta alla creazione di una scuola-azienda e di una nuova classe lavoratrice docile e da sfruttare. In solidarietà con i lavoratori in lotta, contro il fascismo, il razzismo e la repressione alla quale siamo quotidianamente sottoposti.
Il corteo si è poi diretto verso la stazione di Santa Maria Novella, gli studenti sono riusciti ad entrare e a bloccare per circa mezz’ora i binari di un treno freccia argento. Anche se gli sbirri non hanno usato il manganello, la repressione non si è fatta attendere: sono già partite tre denunce e altri ragazzi sono indagati. Ci siamo poi diretti in piazza bambine e bambini di Beslan dove il corteo si è sciolto.
Rifiutiamo i sacrifici e continueremo a scendere in piazza per ribadirlo, questa giornata di conflitto è parte di un percorso di lotta che non si esaurirà nonostante le misure repressive che colpiscono chi non si piega a questo sistema.

LA LOTTA NON SI ARRESTA, IL SISTEMA SI!

Rete dei Collettivi Fiorentini

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CORTEO STUDENTESCO 24NOV – ore 9 in Piazza San Marco

LA NOSTRA COSCIENZA E’ IL VOSTRO TERRORE

Dopo lo sciopero generale europeo di Mercoledì scorso e il corteo studentesco di Venerdì, Sabato 24 Novembre sarà una giornata fondamentale per noi studenti per riportare in piazza l’importanza del diritto allo studio, attaccato dagli ultimi mesi dal ministro Profumo con il DDL Aprea, riforma degli organi collegiali che inserisce nelle scuole i privati e assoggetta ulteriormente il mondo dell’istruzione alle logiche di mercato, e con il Decreto Merito che mira a dividerci ulteriormente in base a criteri nozionistici e classisti.

Scenderemo in piazza insieme a tante città italiane in cui gli studenti si stanno mobilitando e mentre i professori scioperano per difendere la dignità del loro lavoro e della scuola pubblica. Sappiamo bene che ancora una volta il nostro compito è quello di abbattere le mura che dividono le diverse cateogrie sociali e schierarci contro tutte le misure di austerità, dall’attacco ai diritti dei lavoratori costretti ad un futuro come merce nelle mani dei padroni, all’attacco a tutti i diritti che parte dal taglio di 1600 milioni alla sanità e arriva ai tagli al trasporto pubblico.

Noi studenti, come componente giovanile di una società capitalista in decadenza, dobbiamo mobilitarci poichè non abbiamo più nulla da perdere: scuola, università, lavoro e pensione sono miraggi per una generazione nata nella crisi che non può vedere orizzonti all’interno di questo sistema. Dobbiamo costruire un’alternativa che parta dal basso, dalle scuole e dalle strade. Dobbiamo farlo perchè nè Monti, nè il nome che uscirà dalle primarie del centro-sinistra, nè lo schieramento che in primavera formerà il nuovo governo possono risolvere una situazione che gli stessi nomi e le stesse idee hanno contribuito a creare.
In gioco ci sono le nostre vite, non possiamo più stare a guardare.
Quello che si sta delineando è un conflitto che non possiamo più ignorare.
INVADIAMO LE STRADE. BLOCCHIAMO LA CITTA’!

IL DIRITTO ALLO STUDIO NON SI TOCCA!
NO ALL’AUSTERITA’!

Rete dei Collettivi Fiorentini

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Testimonianze del 14 e del 16 Novembre (o “Dei giornalisti servi”)

Constatiamo ancora una volta come i giornali abbiano interesse a strumentalizzare le nostre lotte e a svilirne i contenuti, assoggettando quindi il proprio lavoro ad interessi politici, non sviscerando le ragioni che ci hanno visti in piazza due volte in tre giorni e svariate volte in un mese e mezzo, appoggiandosi a piccoli avvenimenti o ai disagi che il corteo ha creato per evitare di dover svolgere il proprio lavoro in modo serio e quindi riportando ed analizzando i contenuti della piazza.
Su Repubblica possiamo notare come si sia ritenuto opportuno dedicare poco più di venti parole (“[…] per protestare contro i tagli alla scuola” / ” […] che protestano contro  le manovre di austerity del governo Monti.” / “Ataf pubblica, no alla privatizzazione”) per parlare  dei contenuti portati in piazza il 16, concedendo invece alla cronaca il ruolo di riempire l’articolo. Purtroppo questo è un caso quasi decente se paragonato all’indegno giornalismo di Corriere Fiorentino e La Nazione, che per la giornata del 16 non hanno speso nemmeno una parola legata ai contenuti. “Tremila studenti sui viali: ragazzo aggredito” e “Studenti in corteo contro i tagli: tensioni, ferito un ragazzo” sono i titoli che i due quotidiani hanno voluto dare come emblematici di una giornata che portava in piazza tante rivendicazioni (scorrendo in già nel blog troverete subito la piattaforma della giornata).
Purtroppo i mezzi d’informazione sono nelle mani di persone che hanno dei chiari interessi ad informare nei modi che più gli si presentano come congeniali e che cercano in tutti i modi di svilire il movimento studentesco.
Per fortuna abbiamo imparato a badare a noi stessi e sappiamo che niente ci verrà regalato e che dobbiamo conquistare tutto. Proponiamo quindi due video riassuntivi delle giornate di lotta che ci siamo appena lasciati alle spalle: lo sciopero generale europeo del 14 Novembre ed il corteo studentesco del 16 Novembre. Il primo è un video fatto da uno studente del collettivo Machiavelli-Capponi mentre il secondo è stato girato dai compagni di CortocircuitO.

14 Novembre – Sciopero Generale Europeo

16 Novembre – Corteo Studentesco

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MANIFESTAZIONE STUDENTESCA – VENERDì 16/11 h9 San Marco

16 Novembre – GIORNATA MONDIALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

Da oltre mezzo secolo, il 17 novembre è una giornata di grande rilevanza simbolica per gli studenti: nel 1939, 10 studenti cecoslovacchi venivano uccisi ed altri 1200 deportati dall’esercito nazista a seguito di una manifestazione contro la guerra. Lo stesso giorno, nel 1973 ad Atene, veniva sgomberato con la forza il Politecnico occupato (punto focale della protesta contro il governo fascista dei colonnelli), mentre all’esterno venivano assassinati 24 civili. Questa data è  quindi un’occasione per ricordare il sacrificio di coloro che hanno lottato per le proprie idee di una società più giusta.
Il sistema formativo italiano, si trova oggi di fronte ad un nuovo attacco di matrice classista, portato avanti dal governo Monti ma in diretta continuità con le misure varate dai governi precedenti, sia di centro-destra che centro-sinistra. Infatti, a sommarsi ai tagli di Tremonti e Gelmini, sono arrivati quelli previsti dalla spending review montiana (altri 200 milioni in meno per scuola e università). Tale offensiva è ispirata ai criteri europei del “Processo di Bologna” ed è finalizzata allo smantellamento del diritto allo studio ed al completo asservimento dell’istruzione alle imprese private. Ciò produrrà una ristrutturazione autoritaria di scuola e università, creando istituti di elite ed infine scuole ed università di serie B. Dal punto di vista ideologico, la cosiddetta riforma Profumo fornisce la cornice naturale in cui questi provvedimenti possono attuarsi. A fare da sfondo ad aumento delle tasse, tagli delle borse di studio e mancanza di alloggi per i fuorisede troviamo la retorica del merito e della produttività: un mero strumento per giustificare e riprodurre le disuguaglianze esistenti nella società.
Ma questo attacco non riguarda solo scuola ed università. Nel contesto della attuale crisi del capitalismo le parole d’ordine di austerità e sacrifici si traducono in privatizzazioni, smantellamento dei diritti collettivi e dello stato sociale, licenziamenti, delocalizzazioni, chiusura di stabilimenti, riforma del sistema pensionistico, abolizione dell’articolo 18 e precarietà diffusa. Sono mesi che sentiamo parlare di “crisi”, della “necessità di tornare a crescere”, di “modernizzazione” e di “sacrifici nell’interesse della nazione”. La parola d’ordine è socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti. A Firenze abbiamo assistito alla svendita del trasporto pubblico (con conseguenti tagli di linee e aumenti dei costi), cassa-integrazione per centinaia di operai e la dismissione di interi stabilimenti come la Richard-Ginori.
A migliaia siamo scesi in piazza in tutta Italia il 5 ottobre per una scuola libera, gratuita e aperta a tutti; sperimentando la violenza della repressione con cui il governo dei padroni e dei banchieri risponde a chi osa alzare la testa. Non siamo più disposti a restare in silenzio e riteniamo necessario creare un unico grande fronte di opposizione sociale, unendo la nostra lotta con quelle, sempre più numerose, di tutti coloro che subiscono le politiche governative di macelleria sociale. Per questo saremo in piazza anche il 16 novembre, giornata mondiale per il diritto allo studio.
In quanto studenti, lavoratori, precari, disoccupati, respingiamo completamente le politiche di gestione della crisi del governo Monti, che disegna per tutti noi un mondo di precarietà e sfruttamento. Rifiutiamo la logica concertativa dei sindacati confederali, complici della macelleria sociale e della divisione delle lotte dei lavoratori. Rifiutiamo le riforme di scuola e università, che trasformano il diritto all’istruzione in un privilegio per pochi eletti. Non vogliamo vivere in un mondo in cui tutto quel che conta è il profitto e dove i rapporti interpersonali sono fondati su competizione e sfruttamento.

 VENERDì 16 NOVEMBRE
Ore 9  Piazza San Marco

GLI STUDENTI RIFIUTANO I SACRIFICI

Studenti Medi e Universitati Autorganizzati

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